DOCUMENTO DEL PARTITO RADICALE PER LA COMMISSIONE DROGHE DI VIENNA (16-20 MARZO)
L'impostazione repressiva che sembra ispirare i lavori preparatori della sessione speciale dell'Assemblea generale. Anche se è troppo tardi per ottenere modifiche radicali nell'approccio generale dell'Onu sulla guerra alle droghe, riteniamo che delle modifiche siano necessarie per assicurare il rispetto dei diritti umani fondamentali, dello Stato di diritto e persino del buon senso
sui seguenti punti all'ordine del giorno:
1. Dichiarazione solenne: riaffermazione dell'impegno politico dei governi per il controllo internazionale delle droghe.
2. Riduzione della domanda: adozione dei principi cardine per la riduzione della domanda e proposte per la loro implementazione.
3. Misure strategiche:
a) misure per contrastare la produzione illecita, il traffico e l'abuso di droghe sintetiche;
b) misure per intensificare il controllo e il monitoraggio delle sostanze chimiche usate per la produzione illecita di droghe;
c) misure per promuovere la cooperazione giudiziaria;
d) misure per contrastare il riciclaggio del danaro;
e) eradicazione delle colture illecite e sviluppo alternativo.
1 - LA DICHIARAZIONE SOLENNE
Lo scopo della solenne dichiarazione politica è quello di contribuire a rafforzare la volontà politica degli Stati membri, di aumentare il numero degli Stati parte dei trattati internazionali e di far progredire l'implementazione delle convenzioni. A nostro parere la bozza di dichiarazione dovrebbe essere controbilanciata riguardo a:
- proporzionalità delle pene,
- libertà di espressione,
- libertà terapeutica,
- HIV/AIDS, disponibilità di siringhe sterili.
1.1. PROPORZIONALITA DELLE PENE
"Nessuna persona deve essere sottoposta a tortura, a trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti". Art. 5, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Le convenzioni Onu sulle droghe stabiliscono per gli Stati firmatari una "soglia minima" di severità per le leggi proibizioniste e le pene correlate. Non è invece prevista una sorta di "soglia massima" che potrebbe contribuire ad evitare che vengano comminate pene sproporzionate rispetto al reato commesso. Alcuni Stati parte delle Convenzioni applicano la pena di morte o l'ergastolo per il solo consumo di droghe illecite. Tali pene dovrebbero essere considerate come inumane, perlomeno rispetto a persone che si sono rese 'colpevoli' unicamente di danni su se stesse.
Per tali motivi proponiamo di includere o tenere presente il seguente articolo:
"l'Assemblea generale, nella sua lotta contro le sostanze illecite, chiede agli Stati membri di rispettare il principio della proporzionalità delle pene e dei crimini commessi; di conseguenza scoraggia la condanna a morte o all'ergastolo per i cosiddetti crimini 'non violenti', quale il semplice consumo di droghe, ritenendo che in tali casi sia preferibile il ricorso a sanzioni amministrative e al trattamento medico."
1.2. LIBERTA DI ESPRESSIONE
"Chiunque ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione[...]" Art. 19, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Gli Stati parte delle convenzioni del 1988 sono tenuti a sancire penalmente l'incitamento o l'induzione al consumo di sostanze stupefacenti. In alcune recenti pubblicazioni di agenzie Onu, ad esempio nel rapporto 1997 dell'Organizzazione Internazionale per il Controllo degli Stupefacenti, si confondono pericolosamente le dichiarazioni pubbliche in favore della depenalizzazione, legalizzazione o prescrizione per uso medico di alcune sostanze illecite con l'incitamento o l'induzione ad assumere sostanze stupefacenti. Tali argomenti rischiano di estendere le politiche proibizioniste sulle droghe anche alla possibilità stesse di tenere un dibattito aperto e franco sulle alternative alle politiche attuali.
Chiediamo quindi che il seguente paragrafo sia incluso o tenuto in considerazione:
"l'Assemblea generale, nel suo impegno per la totale implementazione delle convenzioni internazionali sulle droghe, sottolinea che la libertà di espressione e la legittimità di qualsiasi opinione o proposta politica alternativa volta a contrastare l'abuso di stupefacenti e/o a ridurre il danno correlato, costituiscono un elemento essenziale per un dibattito trasparente in materia".
1.3. LIBERTA TERAPEUTICA
"Chiunque ha il diritto ad uno standard di vita adeguato, alla salute ed al benessere per sé e per la propria famiglia, ivi comprendendo il cibo, il vestiario, la casa e le cure mediche [...]" Art. 25, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
In molti Stati membri i medici devono affrontare la proibizione di alcuni trattamenti che essi ritengono necessari per i propri pazienti. Tali proibizioni includono l'interdizione dell'uso medico di sostanze illecite sia per quanto riguarda i tossicodipendenti (es. la distribuzione controllata di eroina), che per i non tossicodipendenti (es. l'utilizzo di marijuana in terapie contro il cancro, il glaucoma, l'AIDS e altre malattie). Di conseguenza viene violato gravemente il diritto per il paziente di essere curato con quella che, sulla base di criteri scientifici, viene considerata dal medico come la terapia adatta.
Proponiamo quindi che il seguente paragrafo venga aggiunto o preso in considerazione:
"l'Assemblea generale invita gli Stati membri a riconoscere la libertà terapeutica quale diritto umano fondamentale; ciò implica il riconoscimento del diritto per i medici di prescrivere le sostanze che considerano in scienza e coscienza più adeguate alle cure" (*).
(*) Una simile richiesta, il cosiddetto 'Appello di Parigi' sottoscritto da oltre 400 medici da tutta Europa, è stata presentato al Parlamento europeo di Strasburgo lo scorso mese di gennaio.
1.4. DISPONIBILITA DI SIRINGHE STERILI
L'epidemia di AIDS resta la principale causa di morte per i tossicodipendenti in tutto il mondo. E fuor di dubbio che la possibilità di reperire siringhe sterili contribuisce in maniera rilevante ad arginare il fenomeno dello scambio di siringhe usate tra i tossicodipendenti.. Le restrizioni al commercio di siringhe sterili, o l'obbligatorietà della prescrizione medica per la vendita delle stesse, hanno un impatto negativo sulla diffusione del virus dell'HIV.
Proponiamo dunque che il seguente paragrafo sia incluso o tenuto in considerazione:
"l'Assemblea generale chiede agli Stati membri di implementare misure per prevenire la diffusione dell'AIDS, quali la disponibilità di siringhe sterili senza prescrizione medica".
2 - RICICLAGGIO DI DANARO
Tra i punti all'ordine del giorno della sessione speciale c'è anche l'istituzione di un quadro legislativo per criminalizzare il riciclaggio di danaro proveniente da crimini connessi con il traffico di droghe. Tali misure includono la confisca dei proventi del crimine, la creazione di un efficace regime regolatorio che impedisca ai criminali l'accesso ai mercati finanziari nazionali ed internazionali, l'implementazione di provvedimenti esecutivi che forniscano gli strumenti adeguati per individuare, investigare, processare e condannare criminali.
Non è stata finora realizzata alcuna valutazione dei risultati ottenuti rispetto al costo complessivo della lotta contro il riciclaggio di danaro. Inoltre, le restrizioni alla libera circolazione di capitali possono ripercuotersi negativamente sulla crescita economica nel caso in cui le restrizioni dei flussi finanziari, che sono in via di graduale eliminazione, vengano surrettiziamente reintrodotte attraverso le leggi sulle droghe.
Proponiamo a tal proposito l'inclusione o la considerazione del seguente paragrafo:
"l'Assemblea generale considera che le misure per contrastare il riciclaggio di danaro vadano sottoposte ad un'analisi costi-benefici, alfine di non compromettere la libera circolazione di capitali a livello mondiale".
3 - COOPERAZIONE GIUDIZIARIA
"Chiunque sia condannato a sanzioni penali, ha il diritto ad essere ritenuto innocente finché non sia giudicato colpevole secondo la legge a seguito di un processo pubblico in cui possa godere di tutte le garanzie necessarie alla propria difesa." Art. 11, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
"Nessuno deve essere soggetto ad arbitrarie interferenze nella propria vita privata, la propria famiglia, la propria casa o corrispondenza personale, né ad offese all'onore e alla reputazione. Chiunque ha il diritto di essere protetto dalla legge contro tali attacchi o interferenze." Art. 12, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Mentre sono allo studio nuove misure per l'estradizione dei narcotrafficanti, l'intercettazione delle comunicazioni, il monitoraggio dei conti bancari, e la semplificazione dei procedimenti di confisca dei beni personali, è di grande importanza riaffermare che ogni potenziamento dei sistemi internazionali di cooperazione giudiziaria o di polizia deve rispettare le libertà individuali e i diritti fondamentali della difesa. In caso contrario, nuove 'leggi di emergenza' rischiano di essere promosse a livello internazionale nel quadro della legislazione antidroga, con grave minaccia delle libertà individuali.
Proponiamo quindi che il seguente paragrafo sia inserito o tenuto in considerazione:
"l'Assemblea generale, per preservare le libertà individuali e il diritto ad un processo giusto, tempestivo e pubblico, chiede agli Stati membri di rispettare in ogni procedimento giudiziario i principi generali di diritto penale:
- la presunzione di innocenza,
- il diritto ad una rappresentanza legale,
- la legalità delle pene,
- la proibizione dell'autoincriminazione;
e di escludere esplicitamente inter alia:
- la confisca di proprietà personali prima della sentenza di colpevolezza,
- l'inversione dell'onere della prova,
- la doppia incriminazione,
- l'estradizione verso paesi che prevedono pene inumane o sproporzionate per gli stessi reati.
4 - ERADICAZIONE DELLE COLTURE
4.1. POLITICHE DI SVILUPPO ALTERNATIVO
L'ECOSOC deve provvedere a definire le linee guida delle politiche di tutto il sistema Onu, agenzie specializzate e Commissioni regionali incluse. Per quanto riguarda in particolar modo le politiche di sviluppo alternativo, bisogna tenere presente che la coltivazione della terra è profondamente legata all'ambiente, al clima, agli usi e costumi dei vari paesi e dei popoli che vi abitano; l'imposizione di prodotti alternativi viola l'identità dei popoli, forzandoli a seguire direttrici di sviluppo che sono considerate sostenibili da altri sistemi culturali ed economici.
Per tale motivo proponiamo che il seguente paragrafo venga inserito o tenuto in considerazione:
"L'Assemblea generale considera le politiche di sviluppo alternativo come parte integrante di un di più generali politiche di sviluppo, le quali devono essere guidate principalmente da considerazioni riguardanti le peculiari caratteristiche sociali, culturali, economiche ed ambientali della regione".
4.2. FINANZIAMENTI DI REGIMI NON UFFICIALMENTE RICONOSCIUTI
"Tutti gli essere umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono poter interagire in spirito di fratellanza". Art. 1 Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
"Chiunque è titolare di ogni diritto e libertà stabilito da questa dichiarazione, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinioni politiche o altre, provenienza sociale o nazionale, proprietà, nascita o altro". Art. 2, Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Per quanto riguarda il recente piano dell'UNDCP di finanziamento dei guerriglieri talebani per un progetto di eradicazione delle colture in Afghanistan, il Partito Radicale è convinto che finanziare un gruppo che perpetra una sistematica, drastica e violenta discriminazione contro le donne, vada contro i principi espressi nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo. Tale progetto non solo va contro il diritto all'autodeterminazione della donna, ma contrasta anche con lo spirito di altri progetti locali, come quelli dell'UNICEF. Inoltre i guerriglieri talebani, che non consentono nemmeno la professione di altri credi religiosi in Afghanistan, non forniscono alcune garanzie circa la possibilità che il progetto dell'UNDCP possa essere portato avanti nella maniera più appropriata, a causa sia del fatto che essi non rappresentano ufficialmente il governo, sia della totale mancanza di stato di diritto nel Paese.
Per tali motivi riteniamo che il seguente paragrafo debba essere incluso o tenuto in considerazione:
"l'Assemblea Generale, nel quadro dei progetti di eradicazione delle colture, incoraggia l'ECOSOC ad evitare il finanziamento di regimi che non sono ufficialmente riconosciuti dalla comunità internazionale e che perpetrano sistematiche violazioni dei diritti umani fondamentali".