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Partito Radicale Centro Radicale - 16 marzo 1998
ONU/Obiezione di coscienza/Russia: documento scritto del PR

COMMISSIONE PER I DIRITTI DELL'UOMO

Cinquantaquattresima sessione

Argomento 22 in agenda provvisoria

LA QUESTIONE DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA AL SERVIZIO MILITARE

OBIEZIONE DI COSCIENZA AL SERVIZIO MILITARE NELLA FEDERAZIONE RUSSA

Dichiarazione scritta del Partito Radicale transnazionale, organizzazione non governativa con status consultivo - Categoria I

1. Il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare come diritto umano fondamentale è riconosciuto e garantito a livello internazionale, in particolare dalla Commissione per i Diritti umani delle Nazioni Unite (Impegno generale N. 22 (48) 1993, raccomandazione 1995/83 del'8 marzo 1995), dall'OSCE/SCSE (Documento del Meeting SCSE di Copenhagen sulla dimensione umana del 29 giugno 1990), dal Consiglio d'Europa (Raccomandazione N. R (87) 8 del Comitato di Ministri agli Stati membri relativa alla Obiezione di coscienza al servizio militare obbligatorio del 9 aprile 1987; Rapporto Rodotà adottato dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, Doc. 6752 del 29 gennaio 1993), dal Parlamento europeo (Risoluzioni del 13 ottobre 1989 e del'11 marzo 1993; Raccomandazione del 18 gennaio 1994).

2. Nella Federazione russa il diritto all'obiezione di coscienza è garantito dall'attuale Costituzione in vigore, adottata il 12 dicembre 1993: "Il cittadino della Federazione russa, le cui convinzioni e fede siano in contrasto con il servizio militare, ovvero in altri casi previsti dalla legge federale, avrà il diritto di sostituire il servizio militare con un servizio civile alternativo" (art. 59.3). In base all'attuale legge federale sulla "coscrizione e servizio militare" tutti gli uomini di età compresa fra i 18 e i 27 anni che non abbiano alcuna ragione per essere rifiutati, sono soggetti all'obbligo di compiere il servizio militare. La legge federale sul "Servizio civile alternativo", la cui bozza è stata adottata dal Parlamento di stato in prima lettura già nel dicembre 1994, non è stata a tutt'oggi approvata. Attualmente non esiste dunque alcuna procedura legale che preveda per gli obiettori di coscienza il servizio civile come alternativa al servizio militare. L'adozione e l'introduzione di tale le

gge era presente fra gli impegni assunti dalla Federazione russa al momento della sua adesione al Consiglio d'Europa nel febbraio 1996.

3. Allo stesso tempo, in base all'Articolo 15, "La Costituzione della Federazione russa sarà dotata di suprema forza giuridica ed effetto diretto, e sarà applicabile sull'intero territorio della Federazione russa". Il diritto all'obiezione di coscienza garantito dalla Costituzione rappresenta percio' dal punto di vista giuridico un diritto inalienabile dei cittadini, anche in mancanza di una legge federale speciale sul servizio civile alternativo.

4. In pratica il diritto dei cittadini all'obiezione di coscienza è ampiamente contestato dai Commissariati militari (Corpi territoriali del Ministero della Difesa responsabili della chiamata alle armi) e dalle Commissioni per il reclutamento, costituite da autorità civili locali che si riuniscono due volte l'anno per il periodo delle campagne di coscrizione. In violazione della Costituzione le Commissioni per il reclutamento hanno stabilito di reclutare degli obiettori di coscienza. Gli obiettori di coscienza che vedono in questo modo violati i propri diritti, possono appellarsi alle corti per contrastare tali decisioni. Le corti, tuttavia, esprimono per lo più giudizi favorevoli alle Commissioni per il reclutamento e contrari agli obiettori di coscienza, non basandosi sulle norme costituzionali, ma sull'idea tradizionale del "sacro dovere per ogni vero uomo". Tali decreti anticostituzionali sono emanati da corti di vario livello, compresa la Suprema Corte della Federazione russa. Il 23 novembre 1997 Alexey

Antropov della Repubblica Kabardino-Balkaria ha ricevuto risposta in seguito al proprio appello alla Corte suprema, in cui si dichiarava che l'articolo della Costituzione in questione non ha applicazione diretta in assenza della legge federale sul servizio civile alternativo. In altri casi le corti hanno motivato le decisioni negative dichiarando che il richiedente "non era riuscito a dimostrare le proprie motivazioni in modo appropriato", sebbene l'Art. 29.3 della Costituzione russa dichiari in modo esplicito: "Nessuno puo' essere costretto ad esprimere le proprie opinioni e convinzioni o a rinunciarvi".

5. In base all'Art. 25 della legge federale "Sulla coscrizione e servizio militare", in caso di appello alla corte in materia di una decisione della Commissione per il reclutamento, l'applicazione di queste decisioni deve essere sospesa fino alla decisione in materia della corte in ultima istanza. Nella maggioranza dei casi, tuttavia, i Commissariati militari agiscono in modo illegale violando la legge. Assistiti dalla milizia, portano con la forza e l'intimidazione alle caserme quegli obiettori di coscienza che attendono una decisione della corte relativa al proprio appello.

6. Alexander Yakovenko, in attesa di una decisione della corte relativa al proprio appello, è stato rapito il 15 dicembre 1996 dagli ufficiali del Commissariato militare, è stato malmenato e trascinato con la forza al posto di reclutamento per essere inviato a un'unità militare. Solo in seguito all'intervento dei rappresentanti del Partito Radicale transnazionale e dei giornalisti, è stato rilasciato dai militari. Nel 1997 le stesse azioni sono state compiute ai danni di Vadim Vatutin, Ruslan Bikbov, Alexey Bykov a Mosca e di Nikolay Mozzhukhin nella regione di Yaroslavl. In certi casi, quando le gravi violazioni della legge arrivano a conoscenza dell'opinione pubblica, come nel caso di Yakovenko, le autorità militari adottano delle misure contro gli ufficiali. Quindi il pubblico ministero militare del distretto militare di Mosca ha avviato un'azione penale contro il comportamento illegale degli ufficiali del Commissariato militare Cheremushkinsky di Mosca contro Alexander Yakovenko. L'azione legale non è st

ata tuttavia presentata alla corte. E' possibile immaginare che una simile pratica sia ampiamente diffusa specialmente nelle province, in cui le organizzazioni per la tutela dei diritti umani sono assenti, il che rende impossibile la divulgazione all'opinione pubblica di notizie relative alla violazione dei diritti degli obiettori di coscienza.

7. L'esatto numero di obiettori di coscienza in Russia è sconosciuto, è tuttavia certo che si tratti di migliaia di persone. In base alle informazioni fornite dal Ministero della Difesa della Federazione russa, soltanto durante la campagna di coscrizione nella primavera dello scorso anno (da aprile a giugno 1997) sono state presentate alle commissioni per il reclutamento 675 dichiarazioni formali di obiezione di coscienza. Nell'ufficio di Mosca del Partito Radicale transnazionale, presso cui sono stati registrate le richieste di assistenza degli obiettori di coscienza, sono conservate 85 dichiarazioni di obiezione di coscienza (al 10 febbraio 1998).

8. Dal 1996 i commissariati militari agiscono sulla base di una direttiva segreta del Ministero della Difesa, che prescrive ai commissariati militari l'accettazione delle dichiarazioni di obiezione di coscienza e l'invio degli obiettori di coscienza presso unità militari presso cui i suddetti possano adempiere a un tipo di servizio militare dissociato "dall'assegnazione e uso di armi": se necessario viene fornita agli obiettori una garanzia scritta. Dal punto di vista giuridico, tuttavia, la direttiva non risolve il problema dell'obiezione di coscienza, dal momento che prestare servizio militare in una truppa presuppone che si presti giuramento, che si obbedisca agli ordini e che ci si addestri militarmente. In pratica i coscritti che hanno acconsentito ad essere inviati a quelle truppe si trovano a prestare servizio nei cosiddetti "battaglioni di costruzione" in condizioni di gran lunga peggiori ad altri tipi di servizio, poiché si ricorre alla tortura e al maltrattamento. Nello stesso peri odo della campag

na di coscrizione primaverile del 1997, 50 dei 675 che hanno inoltrato una dichiarazione di obiezione di coscienza sono stati inviati a prestare servizio militare in questo genere di truppa. Avviene, tuttavia che i richiedenti non si ritrovino esattamente nelle truppe a cui sono stati inviati in base alla decisione della Commissione per il reclutamento.

9. In molti casi gli obiettori di coscienza sono stati perseguiti penalmente in base all'Art. 328 del Codice penale della Federazione russa ("inadempienza al servizio militare o al servizio civile alternativo"). Prima del 1 gennaio 1997 era valido e veniva applicato l'Art. 80 del vecchio Codice penale ("inadempienza alla chiamata ordinaria al servizio militare").

10. Vadim Gesse (Noginsk, regione di Mosca) ha dichiarato nel dicembre 1995 alla Commissione per il reclutamento la propria intenzione di prestare un servizio civile alternativo anziché il servizio militare. Ciononostante ha ricevuto l'ordine di arruolarsi nell'esercito. In seguito alla sua mancata presentazione al posto di reclutamento, è stato arrestato il 25 gennaio 1996, ha trascorso 40 giorni in carcere ed è stato rilasciato solo in seguito all'intervento di Amnesty International, del Partito Radicale transnazionale e agli effetti di una campagna stampa. Il 13 maggio 1996 è stato assolto con formula piena dalla Corte cittadina di Noginsk.

11. Alexander Seregin, un Hare Krishna di Mosca, ha fatto dichiarazione di obiezione di coscienza alla Commissione per il reclutamento nella primavera del 1996 inoltrando richiesta di essere ammesso al servizio civile alternativo. In seguito alla sua mancata presentazione al posto di reclutamento, è stata avviata un'azione penale nei suoi confronti. Il 24 ottobre 1996 la Corte inter-municipale Cheremushkinsky di Mosca lo ha condannato a due anni di detenzione con la condizionale. Il 24 dicembre 199 6 la Corte di Mosca ha tuttavia annullato questa sentenza e ha assolto Alexander Seregin.

12. Viktor Semenov (Noginsk, regione di Mosca) è stato arrestato il 18 novembre 1997 e ha scontato 3 anni di detenzione. In questo periodo il Vice pubblico ministero del distretto di Noginsk, Elena Frolova, ha estorto a Semenov il consenso a prestare servizio militare, dichiarando che non esistesse "alternativa: servizio militare o prigione". Viktor Semenov, sebbene sia stato rilasciato, è tuttora sotto inchiesta.

13. Vasily Bazhenov si è visto rifiutare il 4 aprile 1997 dalla Corte intermunicipale Tushinsky di Mosca, la richiesta di appello contro la Commissione per il reclutamento, che ha ignorato la sua dichiarazione di obiezione di coscienza e ha stabilito di inviarlo a prestare servizio nell'esercito. Il 2 giugno 1997 la Corte di Mosca ha confermato la decisione della Corte Tushinsky. Data l'insistenza di Bazhenov sui propri diritti costituzionali relativi all'obiezione di coscienza, il 5 gennaio 1998 il pubblico ministero della Tushinsky ha avviato un'azione penale contro di lui in base all'Art. 328 del Codice penale. Vasily Bazhenov è attualmente sotto inchiesta.

14. Da oltre un anno e mezzo Denis Yazykov è sotto inchiesta a Yekaterinburg per la medesima accusa di "inadempienza al servizio militare". Dopo aver presentato una dichiarazione di obiezione di coscienza, è stata avviata un'azione penale a suo carico in base all'Art. 328 del Codice penale. Questa azione non è ancora stata presentata alla Corte e Yazykov si trova ancora sotto inchiesta.

15. Un'azione penale in base all'Art. 328 è stata avviata nell'ottobre 1997 anche nei confronti di Alexander Borodin (Mosca). Non si è presentato in caserma dopo l'assegnazione, sebbene avesse fatto dichiarazione di obiezione di coscienza e fatto richiesta di sostituzione del servizio militare con il servizio civile alternativo. Attualmente il caso di Alexander Borodin viene esaminato dalla Corte intermunicipale di Mosca Golovinsky.

16. Vitaly Anikeyev di Novosibirsk, dopo aver ricevuto l'ordine di presentazione per la chiamata alle armi, ha dichiarato formalmente la propria obiezione di coscienza e fatto richiesta del servizio civile alternativo. Non ha ottenuto risposta e il 18 novembre 1887 si è appellato alla corte contro le azioni illegali della Commissione per il reclutamento. Lo stesso giorno è stata tuttavia avviata un'azione penale in base all'Art. 328. E' in attesa di giudizio.

17. Igor Smorodin (Sterlitamak, Repubblica di Bashkortostan) ha richiesto nel dicembre 1996 alla Commissione per il reclutamento la sostituzione del servizio militare con il servizio civile alternativo. Non ha ottenuto risposta e si è appellato alla corte. L'azione non è stata esaminata per lungo tempo. Il 5 novembre 1997, ancor prima di una qualsiasi decisione della corte in materia, la Commissione per il reclutamento ha stabilito di inviare Smorodin a prestare servizio militare. Il 21 novembre 1997 la Corte cittadina di Sterlitamak ha deciso di respingere l'appello di Smorodin in sua assenza. La corte non ha neanche informato Igor Smorodin sui risultati della sessione. Il 22 dicembre 1997 è stata notificato a Igor Smorodin l'avvio di un'azione penale contro di lui basata sull'accusa di "inadempienza al servizio militare" (Art. 328 del Codice penale). Il 3 febbraio 1998 è stato arrestato e rinchiuso in prigione, dove ha subito le pressioni e le intimidazioni atte a costringerlo a prestare servizio militare.

Il 6 febbraio 1998 è stato rilasciato, ma l'inchiesta continua.

18. A Novosibirsk almeno altri due obiettori di coscienza sono stati condannati nel 1997 a sanzioni finanziarie per "inadempienza al servizio militare".

19. Almeno un obiettore di coscienza si trova attualmente in carcere, in seguito alla sentenza dello scorso anno a Novosibirsk, che lo ha condannato a sei mesi di reclusione in base all'Art. 328 del Codice penale.

20. E' necessario premettere, tuttavia, che in realtà il numero di obiettori di coscienza condannati e/o detenuti è di gran lunga superiore, poiché soltanto nel periodo che va da aprile a giugno 1997 i pubblici ministeri hanno avviato 3.000 azioni legali in base all'Art. 328 del Codice penale.

21. E' dunque necessario sottolineare che delle gravi e sistematiche violazioni del diritto fondamentale in materia di obiezione di coscienza vengono commesse dalle autorità della Federazione russa ai danni di migliaia di giovani cittadini russi. Cio' rappresenta una manifesta violazione sia degli obblighi internazionali della Federazione russa che della propria Costituzione.

22. Il Partito Radicale transnazionale apprezza l'attenzione della Commissione relativamente alle violazioni del diritto all'obiezione di coscienza nella Federazione russa. Riteniamo che la Commissione per i diritti umani debba sollecitare l'azione immediata dell'Assemblea generale e del Segretario generale per porre fine alle violazioni di questo diritto fondamentale nella Federazione russa. Ci rivolgiamo dunque alla Commissione perché in questa sessione adotti una ferma risoluzione sull'obiezione di coscienza.

 
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