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Partito Radicale Centro Radicale - 5 maggio 1998
Tibet: risposta di T.C. Tethong alla lettera aperta del Partito Radicale

BUREAU OF HIS HOLINESS THE DALAI LAMA

Mr, Olivier Dupuis

Secretary General

Transnational Radical Party

Rue Wiertz 60

1047 Bruxelles

5 Maggio 1998

Caro Olivier Dupuis,

la ringrazio per la sua pronta replica. La prego di voler trovare di seguito le nostre risposte ai punti sollevati dal suo partito.

1. Lo sciopero della fame organizzato dal Congresso della Gioventù tibetana ha portato all'attenzione dell'ONU, dei Governi e della gente di tutti i continenti l'urgenza ed il bisogno di un'azione e di un sostegno per la causa del Tibet. La tragica auto-immolazione di Thupten Ngodup, un tibetano leale e coraggioso, e lo sciopero della fame fino alla morte dei sei tibetani, che hanno scioperato per 48 giorni, fino a quando sono stati prelevati di forza dalla polizia indiana e condotti in un ospedale, sono una chiara indicazione della frustrazione e disperazione del popolo tibetano di fronte all'inazione delle istituzioni e dei governi mondiali sulla questione del Tibet.

Ci rendiamo pienamente conto della necessità di far tesoro (capitalizzare) dell'attuale consapevolezza e dell'attenzione internazionale che stiamo ricevendo. Sono sicuro che il TYC continuerà ad insistere sulle sue richieste rivolte alle Nazioni Unite. Sua Santità il Dalai Lama e il governo tibetano continueranno a compiere ogni sforzo per ottenere sostegno internazionale per la causa Tibetana.

2. Apprezziamo le vostre proposte quali quella dell'obiettivo dei 1.300 parlamentari di tutto il mondo che chiedono al Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan di incontrare il Dalai Lama così come la richiesta della nomina di un rapporteur speciale che indaghi la situazione dei diritti umani in Tibet. I meccanismi e le procedure delle Nazioni Unite sono complessi, ciononostante chiediamo il sostegno continuo dei nostri amici.

3. Questo per informarvi che il Governo tibetano non è mai rimasto inattivo rispetto alla questione del Tibet. Comunque, la realtà è che il grado di consapevolezza e d'impatto dei nostri sforzi dipende, in larga misura, dalla risposta che riceviamo dagli organismi internazionali, dai media e dai nostri sostenitori. In modo particolare, quando si ha a che fare con entità politiche e organizzazioni governative la reazione dipende moltissimo dalla loro agenda politica a dai loro interessi politici.

4. Nel quarto paragrafo della vostra lettera affermate "in queste ore drammatiche, l'urgenza è altrove. Spetta al Governo Tibetano la responsabilità di rianimare e raccogliere anche questa fiamma".

Grazie per i suggerimenti. La voglio informare che fin dall'inizio è stata l'amministrazione tibetana ad organizzare la riabilitazione e l'educazione dei rifugiati tibetani e a mantenere i tibetani in una comunità unita, a preservare la fiducia del popolo tibetano in un Tibet più libero e felice.

Vorremmo farle sapere che lo sciopero fino alla morte che si sta svolgendo a Delhi è un'iniziativa presa dal TYC (Congresso della Gioventù Tibetana). Lodiamo il loro coraggio, la loro determinazione ed il senso della nazione. Non desideriamo però vedere alcun tibetano o tibetana perdere la propria vita in questa azione.

Poiché il TYC ha esplicitamente chiesto a Sua Santità il Dalai Lama e al governo tibetano di non intervenire, abbiamo rispettato la loro richiesta e non siamo intervenuti in alcun modo. Ma abbiamo tentato tutto ciò che era in nostro potere per ottenere un maggior sostegno dai paesi che hanno sostenuto la causa tibetana e abbiamo simultaneamente fatto pressione su tutti i nostri amici perché si rivolgessero alle Nazioni Unite affinché prendessero in considerazione le tre richieste della Gioventù Tibetana.

Infine, poiché lei ha pronunciato la parola Satyagraha tra i suoi suggerimenti, vorrei fare un breve commento. La questione del Satyagraha è stata seriamente discussa a tutti i livelli della comunità tibetana.

Teniamo ad informarla che la politica fondamentale dell'amministrazione tibetana è quella di portare la Cina al tavolo dei negoziati per il raggiungimento di un'intesa negoziata per il maggior interesse del Tibet e dei tibetani.

Comunque, rispettiamo le iniziative individuali prese dai nostri "support groups". Perciò qualsiasi azioni intrapresa da voi, se è veramente nell'interesse della causa Tibetana, sarà apprezzata.

Cordiali saluti, suo

T.C. Tethong

BREVE SINOPSI DI QUANTO IL GOVERNO TIBETANO IN ESILIO HA FATTO PER IL BENEFICIO DEI TIBETANI E PER LA CAUSA DEL TIBET

Per tutti questi anni abbiamo apprezzato il costante sostegno del Partito Radicale alla causa tibetana e in vista di ciò vogliamo spiegarle distesamente i numerosi sforzi condotti dal governo tibetano non solo nell'amministrare la comunità tibetana in esilio e mantenerla unita ma anche nel condurre la lotta per restaurare i diritti e le libertà perdute del popolo tibetano.

Quando abbiamo cominciato il nostro esilio, noi rifugiati tibetani non avevamo nulla. Ma nel corso degli anni, grazie alla leadership di Sua Santità il Dalai Lama, noi tibetani non solo siamo riusciti a sopravvivere come popolo in esilio e a promuovere l'integrità della nostra eredità culturale. Con l'assistenza delle organizzazioni indiane e straniere, siamo riusciti a riabilitare migliaia di rifugiati tibetani in insediamenti agricoli, costruito scuole per i bambini tibetani, ricostruito monasteri, istituzioni culturali e scolastiche, che sono diventati la base della relativamente affluente comunità tibetana in esilio. Siamo inoltre riusciti ad introdurre i principi della democrazia e della responsabilità negli organismi politici dell'amministrazione tibetana.

Sul fronte internazionale, indietro nel 1959, 1961 e 1965, col sostegno di molto paesi, l'amministrazione tibetana è riuscitacon successo a far adottare tre risoluzioni dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che chiedevano alla Cina di rispettare i diritti umani fondamentali del popolo tibetano, compreso il diritto all'autodeterminazione.

Nel 1991, attraverso i nostri sforzi siamo riusciti a far approvare dalla sotto-commissione per i diritti umani una risoluzione che chiede ancora una volta alla Cina di rispettare i diritti umani del popolo tibetano.

Sul fronte diplomatico Sua Santità il Dalai Lama ha fatto due proposte alla Cina su come la complicata questione tibetana potrebbe essere risolta. Una e il Piano di Pace in Cinque Punti e l'altra la Proposta di Strasburgo. Purtroppo la Cina ha ritenuto necessario rigettare entrambe le proposte.

Tuttora la posizione del governo tibetano rimane immutata: vogliamo discutere con la leadership cinese per raggiungere una soluzione negoziata del problema tibetano.

Per quanto riguarda i cinesi stessi, grazie all'iniziativa del governo tibetano, siamo riusciti a far cambiare l'opinione di molti cinesi prominenti sulla questione tibetana. A partire dai primi anni 80 quando migliaia di studenti cinesi vennero in occidente, ne abbiamo contattati il maggior numero possibile per far loro conoscere la nostra storia e la nostra posizione. Oggi c'è un numero sempre crescente di cinesi che apprezza gli sforzi fatti da Sua Santità il Dalai Lama per risolvere il problema tibetano per il benessere sia del Tibet che della Cina.

Riguardo alla coordinazione dei tibet support groups nel mondo, il governo tibetano ha organizzato la prima conferenza dei Tibet support groups a Dharamsala nel 1990. Abbiamo organizzato la seconda conferenza Internazionale dei Tibet Support Groups a Bonn nel 1996. Entrambe le conferenze sono state molto utili per stabilire una strategia comune che accentui la questione tibetana a livello internazionale.

Per ciò che riguardo le organizzazioni Tibetane come il Congresso della Gioventù tibetana, ci preme farle sapere che l'amministrazione tibetana ha contribuito a fondare l'organizzazione e l'ha sostenuta, anche finanziariamente, per oltre 28 anni.

Sebbene questi siano gli sforzi fatti dall'amministrazione, è chiaro anche a noi che non sono sufficienti. A causa della nostra scarsa competenza e della ristrettezza dei fondi non abbiamo potuto fare quanto avremmo voluti. Questi sono comunque alcuni dei risultati che abbiamo registrato. Sono sicuro che lei è consapevole degli altri progressi da noi compiuti nel portare la questione del Tibet alla conoscenza delle assisi internazionali.

Abbiamo illustrato a lei la situazione lungamente perché il PR è un amico e sostenitore, sul quale contiamo molto per portare la questione tibetana all'attenzione della comunità internazionale.

Speriamo che questo aiuterà a chiarire alcune dei punti sollevatinella lettera del suo partito e apprezziamo la franchezza e l'onestà della lettera.

Cordiali Saluti,

suo,

T.C.Tethong

Ministro e Rappresentante di S.S. il Dalai Lama

 
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