IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE AL CONSIGLIO E ALLA COMMISSIONE DI FAR PROVA DI MAGGIOR COERENZA E VIGORE NELLA LORA POLITICA VERSO LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE.
DICHIARAZIONE DI OLIVIER DUPUIS, DEPUTATO RADICALE E SEGRETARIO DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE.
Strasburgo-Bruxelles, 15 maggio 1998. L'adozione di questa risoluzione d'urgenza sulla situazione in Tibet e sull'iniziativa dello sciopero della fame intrapresa da alcuni militanti tibetani a New Delhi dimostra, in primo luogo, che il PE non si rassegna a vedere la Commissione e il Consiglio andare in direzione opposta alle sue indicazioni - numerose e precise - in materia di diritti dell'uomo in Cina e sulla questione del Tibet.
In modo particolare, il PE "deplora il fatto che il Consiglio e la Commissione non abbiano dato seguito alla sua richiesta di nominare un rappresentante speciale dell'Unione per il Tibet" e "Considera insufficienti le iniziative prese dall'UE per ottenere la liberazione del Panchen Lama.
Il PE chiede inoltre che l'UE si mobiliti in modo che le Nazioni Unite procedano alla "nomina di un relatore speciale sul TIbet", all'iscrizione della questione del Tibet all'ordine del giorno della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite e affinché il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, riceva il Dalai-Lama come primo passo di un'azione di mediazione tra i governi cinese e tibetano in esilio, come richiesto da 1.300 parlamentari del mondo intero firmatari di un appello promosso dal Partito Radicale transnazionale.
Dichiarazione di Olivier Dupuis: "in un momento in cui sempre più i governi occidentali rinunciano ad agire con determinazione per difendere e promuovere la democrazia e lo Stato di Diritto in Cina, limitandosi, tutt'al più - ma non è nemmeno il caso per l'Europa - a mercanteggiare sull'espulsione di qualche prigioniero politico, in un momento in cui l'Europa riprende la politica di sinistra memoria che aveva adottato rispetto all'Unione Sovietica, è particolarmente importante che un'istituzione come il Parlamento Europeo reiteri il suo profondo attaccamento alle questioni della democrazia in Cina e della libertà in Tibet denunciando il Consiglio e la Commissione."
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