Noi sottoscritti parlamentari,
ricordando che:
- la comunità internazionale ha riconosciuto la necessità di creare un Tribunale Penale Internazionale permanente come complemento alle giurisdizioni nazionali e per porre fine allo stato di impunità di cui hanno sino ad ora goduto gli autori di genocidi, crimini contro l'umanità, crimini di guerra, atti di aggressione e altre gravi violazioni del diritto internazionale;
- l'Italia ospiterà la Conferenza Diplomatica di Plenipotenziari per la creazione del Tribunale Penale Internazionale dal 15 giugno al 17 luglio 1998;
- la partecipazione e il coinvolgimento degli Stati al processo di negoziato è andata via via aumentando;
- l'impegno della presidenza britannica dell'Unione Europea a favore della creazione di un Tribunale Penale Internazionale e felicitandosi dell'accresciuta convergenza delle posizioni dei Paesi Membri dell'Unione;
- rappresentanti di tutti i Paesi Membri dell'Unione e una delegazione della Commissione Europea prenderanno parte alla Conferenza Diplomatica di Roma e che il ruolo dell'Unione Europea è decisivo al fine di assicurare una conclusione positiva della Conferenza Diplomatica di Roma;
Noi sottoscritti parlamentari chiediamo:
alla comunità internazionale rappresentata a Roma dal 15 giugno al 17 luglio 1998, di cogliere l'occasione storica offerta dalla Conferenza Diplomatica di Roma per adottare lo Statuto di un Tribunale Penale Internazionale indipendente, equo ed efficace;
di garantire le condizioni ottimali per una partecipazione la più ampia possibile degli Stati di tutte le regioni del mondo alla Conferenza Diplomatica di Roma;
agli Stati Membri dell'Unione europea, al Consiglio e alla Commissione Europea di assicurare che le procedure di decisione della Conferenza Diplomatica di Roma rendano possibile il superamento di ogni ostacolo ad una sua conclusione positiva;
Noi sottoscritti parlamentari ribadiamo:
la necessità che lo Statuto del Tribunale Penale Internazionale rappresenti un complemento efficace ai sistemi giurisdizionali nazionali e preveda:
a. un Pubblico ministero indipendente in grado di aprire investigazioni di propria iniziativa;
b. la giurisdizione intrinseca e universale, senza il consenso di alcuno Stato, del Tribunale sui crimini di genocidio, sui crimini contro l'umanità e sui crimini di guerra e aggressione;
c. un rapporto costruttivo con tutti gli organi della comunità internazionale, ed in particolare con il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite, in pieno riconoscimento delle rispettive competenze e dei rispettivi ruoli;
d. l'obbligo per gli Stati Parte di agire conformemente alle decisioni e alle disposizioni del Tribunale;
e. la massima norma di rispetto per i diritti dell'accusato, degli indagati, la protezione degli interessi delle vittime e dei testimoni;
f. un finanziamento certo e a lungo termine al fine di assicurare l'autonomia e l'indipendenza del Tribunale da ogni pressione esterna;
Noi sottoscritti parlamentari chiediamo al Consiglio di Sicurezza e agli Stati Membri dell'ONU di assicurare informazione e trasparenza dei negoziati cosi' come la continua partecipazione della comunità giuridica internazionale e della società civile.