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Partito Radicale Centro Radicale - 18 giugno 1998
PE/Tribunale Penale Internazionale/Risoluzione d'urgenza

B4-0599, 0606, 0625, 0639, 0648 e 0673/98

Risoluzione sul Tribunale penale internazionale

Il Parlamento europeo,

- viste le sue precedenti risoluzioni sul Tribunale penale internazionale,

A. considerando la necessità di istituire un Tribunale penale internazionale permanente per integrare i sistemi giudiziari nazionali e mettere fine all'immunità di cui godono gli autori di atti di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra,

B. considerando che la commissione ONU per i diritti umani appoggia fermamente l'istituzione di un siffatto tribunale,

C. considerando che i lavori preparatori per l'istituzione di detto Tribunale penale internazionale si sono conclusi con l'ultima sessione del comitato preparatorio delle Nazioni Unite, svoltasi dal 16 marzo al 3 aprile 1998,

D. compiacendosi dell'accresciuta partecipazione degli Stati al processo negoziale e auspicando che un numero ancora maggiore di paesi di tutte le regioni del pianeta sia pienamente rappresentato alla Conferenza diplomatica di Roma,

E. considerando che dal 15 giugno al 17 luglio 1998 si tiene a Roma la Conferenza diplomatica dei plenipotenziari per l'istituzione di un Tribunale penale internazionale,

F. considerando che gli Stati membri e la delegazione della Commissione che partecipano alla Conferenza diplomatica di Roma possono svolgere un ruolo fondamentale per garantire un esito positivo della stessa e compiacendosi dell'accresciuta convergenza delle posizioni degli Stati membri dell'Unione europea,

G. accogliendo con favore l'offerta da parte del governo dei Paesi Bassi di ospitare il Tribunale penale internazionale permanente,

1. esorta la Conferenza diplomatica di Roma a cogliere questa opportunità storica accordandosi su un testo di statuto per un Tribunale penale internazionale indipendente, equo ed efficace;

2. invita i rappresentanti degli Stati membri, del Consiglio e della Commissione ad attivarsi per garantire il successo della Conferenza, ossia l'istituzione di un Tribunale penale internazionale efficace, e li esorta a non piegarsi a compromessi su principi fondamentali per venire incontro agli Stati riluttanti;

3. sottolinea che lo statuto del Tribunale penale internazionale permanente che dovrà essere definito dalla Conferenza di Roma, per rappresentare un'efficace integrazione dei sistemi giudiziari nazionali, dovrà contemplare:

a) un procuratore indipendente in grado di istruire e condurre indagini e procedimenti giudiziari, di propria iniziativa, in merito a situazioni in cui sono stati commessi i reati fondamentali che rientrano nell'ambito della giurisdizione del tribunale,

b) la giurisdizione intrinseca e universale del tribunale in ordine ai reati fondamentali di genocidio, crimini contro l'umanità, crimini di guerra e aggressioni senza che sia necessario il consenso di alcuno Stato,

c) buoni rapporti di lavoro con i tribunali internazionali esistenti con sede all'Aia,

d) relazioni costruttive con le Nazioni Unite, in particolare con il Consiglio di Sicurezza, nel pieno riconoscimento dei ruoli e delle competenze rispettivi,

e) l'obbligo per gli Stati contraenti di ottemperare senza indugio alle disposizioni e alle decisioni del tribunale,

f) le norme più rigorose per quanto riguarda il rispetto dei diritti degli accusati e degli indiziati, nonché la protezione degli interessi delle vittime e dei testimoni,

g) finanziamenti sicuri e a lungo termine per garantire l'autonomia del tribunale nonché la sua indipendenza da qualsiasi pressione esterna;

4. sottolinea inoltre che la giurisdizione del Tribunale sui reati fondamentali di genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra dovrebbe comprendere le stesse categorie di crimini, a prescindere dal fatto che siano commessi nell'ambito di conflitti armati internazionali o interni;

5. invita il Consiglio e gli Stati membri a garantire l'universalità e la trasparenza dei negoziati, così come il costante coinvolgimento della comunità giuridica internazionale e della società civile;

6. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e al Presidente della Conferenza diplomatica delle Nazioni Unite per l'istituzione di un Tribunale penale internazionale.

 
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