I CARE, BECAUSE I HAVE A DREAM
Noi siamo donne e uomini comuni; senza altro titolo che quello di essere rappresentati da Voi, che state operando a Roma per la costituzione del Tribunale Penale Internazionale permanente.
Ammiriamo il Vostro lavoro, e sappiamo che non solo rappresentate qui i Vostri paesi, ma insieme rappresentate gli individui e i popoli del mondo intero, rappresentate anche noi.
Il Vostro impegno, il Vostro lavoro CI INTERESSA e CI RIGUARDA molto da vicino.
La creazione di una autorità giurisdizionale indipendente che giudichi in nome di tutti e di ciascuno di noi donne e uomini del mondo intero ci riguarda, riguarda e condiziona il nostro oggi e il nostro domani.
Guardiamo con grande e sincera speranza e con grande e sincera fiducia al Vostro impegno.
Siamo consapevoli della complessità del lavoro che svolgete nella Conferenza di Roma, sappiamo che la istituzione del Tribunale internazionale costituisce qualcosa di grande e di nuovo, costituisce per la prima volta nella storia della Umanità intera un salto di qualità culturale e politico, perché afferma una sovranità nuova e sovranazionale, senza precedenti.
E' proprio perché intendiamo dirVi che nutriamo speranza e fiducia nel vostro lavoro, è proprio perché intendiamo rafforzare le Vostre intelligenze e volontà, è proprio perché intendiamo dirVi che il Vostro impegno ci interessa e riguarda, è proprio perché intendiamo dirVi, desideriamo siate consapevoli del nostro interesse e della nostra attenzione per cio' che fate, è proprio per questo che intendiamo, da persone civili e nonviolente, consapevoli della forza che è nella verità e nel dialogo, intendiamo dare a Voi, donare a tutti e ciascuno di Voi un po' della nostra forza, e della nostra speranza, della nostra fiducia.
Intendiamo a questa speranza e fiducia, a questa volontà di dialogo, alla forza che è antica come le montagne e che è nel dialogo, nella capacità e nel rigore del dialogo, come ci hanno insegnato Mohandas Gandhi e Martin Luther King,
per darvi dunque un po' della nostra forza e per a questa dare corpo, per dare corpo alle speranze e alla fiducia nostra abbiamo deciso di digiunare in questi giorni.
Ci asterremo dal cibo fino alla conclusione della Conferenza diplomatica di Roma.
Intendiamo chiedere a Voi poche cose:
Vogliamo che Voi sappiate che quel che fate ci riguarda;
intendiamo aiutare i giornalisti e gli organi di informazione a seguire e dare valore al Vostro sforzo, al Vostro impegno, a che diventi sempre più oggetto di dialogo e dibattito aperti e ampi;
vogliamo che sappiate che stiamo donandovi un po' della nostra forza, delle nostre energie affinché anche dal nostro contributo fiducioso siano nutrite le Vostre intelligenze e le Vostre coscienze.
Perché il Tribunale Penale Internazionale cessi di essere soltanto un bellissimo sogno.
Gandhi chiamava Satyagraha questa nonviolenza, questa volontà, la chiamava cioè forza della verità. Verità non assoluta, verità da sperimentare.
Tutti Voi state compiendo un grande e altissimo esperimento con la verità che ci riguarda e ci interessa.
Il prevalere, con il dialogo, della legalità e della giustizia ci interessa, ci riguarda, interessa e riguarda le nostre vite di oggi.
E' per questo che Vi offriamo queste nostre giornate di digiuno, a che siano forza per voi, forza e capacità di leggere nella sincerità della vostra coscienza, e nella sincerità e profondità della nostra speranza e della nostra fiducia.
MI INTERESSA, MI RIGUARDA,
PERCHE' HO UN SOGNO