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Notizie Radicali
Partito Radicale Centro Radicale - 9 luglio 1998
TRANSNATIONAL FAX N·19

Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito radicale transnazionale

Numero 19 del 9 Luglio 1998

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* Redazione: Mihai Romanciuc - Marco Perduca, Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma (IT)

Tel : +39-6-689.791

Fax : +39-6-6880.53.96

Mailto: radical.party@agora.it

Url : http://www.radical.org

Telnet: agora.stm.it

* Impaginazione e Distribuzione: Alberto Novi

LEO 7H252 - 60, rue Wiertz - 1047 Bruxelles (B)

Tel : +32-2-230.41.21

Fax : +32-2-230.36.70

* Pubblicato in: inglese, italiano, francese, russo e spagnolo.

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NESSUNA SCUSA E NESSUN ALIBI. PER PORTARE A TERMINE LA CREAZIONE DEL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE, UNA SOLA COSA E NECESSARIA: LA VOLONTA POLITICA!

8 GIORNI PRIMA DEL TERMINE DELLA CONFERENZA DIPLOMATICA, IL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE HA PUBBLICATO UN ANNUNCIO NEL QUOTIDIANO ITALIANO "CORRIERE DELLA SERA" E NELL'"INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE" PER INSISTERE SULLA CREAZIONE DEL NUOVO TRIBUNALE ENTRO LA FINE DELLA CONFERENZA DIPLOMATICA DI ROMA, PREVISTA PER IL 17 LUGLIO.

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In questo dossier:

- Il PRT lancia un appello ai Governi rappresentati a Roma

- Una marcia con le fiaccole per la creazione immediata del TPI

- Mi impegno perché ho un sogno: il digiuno per un dialogo con 162 delegazioni

- Articolo di Emma Bonino nell'International Herald Tribune

Mercoledì 8 luglio, la Conferenza Diplomatica di Roma è giunta ad un punto cruciale: l'ufficio del Comitato globale ha presentato un documento di discussione relativo alla 2.a parte dello Statuto (la giurisdizione, i poteri del Procuratore e la legge applicabile) del previsto Tribunale allo scopo di accelerare i lavori.

Il documento, che rappresenta la base di discussione del Comitato, sarà oggetto di esame sino a venerdì. Nel corso del week-end, le varie delegazioni avranno modo di consultare le loro capitali, in modo da essere pronte a comunicare le loro rispettive posizioni lunedì 13 luglio. Dopo tre settimane e mezza, è giunto il momento di prendere una decisione politica. Noi abbiamo avviato diverse iniziative dirette alla finalizzazione dello statuto prima della fine della Conferenza Diplomatica.

Giovedì 9 luglio, nel Corriere della Sera, e Venerdì 10, nell'International Herald Tribune, abbiamo pubblicato un annuncio avente lo scopo di pubblicizzare un appello ai plenipotenziari presenti alla Conferenza sul Trattato.

Ecco il testo della petizione:

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NESSUNA SCUSA E NESSUN ALIBI

IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE DEVE ESSERE ISTITUITO ENTRO IL 17 LUGLIO 1998!

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Restano solo 8 giorni prima della chiusura della Conferenza Diplomatica iniziata a Roma il 15 giugno. Restano soltanto 192 ore per istituire un Tribunale Penale Internazionale, in grado di giudicare i crimini di guerra, i genocidi ed i crimini contro l'umanità. Mentre sono ancora aperte delle questioni essenziali, sono certamente possibili soluzioni. Tutto dipende dalla volontà politica.

Sono passati cinquant'anni dal Processo di Norimberga; durante questo periodo, il mondo stato insanguinato da 250 conflitti che hanno provocato 200 milioni di morti. Attualmente, dopo anni di preparazione, è arrivato il momento di decidere. Non possiamo più rinviare la scadenza.

Le obiezioni e le riserve potranno e dovranno essere superate. Per le questioni principali e più controverse, come ad esempio la relazione fra il futuro Tribunale ed il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, le prerogative del Procuratore, la relazione fra le giurisdizioni nazionali e internazionali, il finanziamento del Tribunale, esistono soluzioni che possono essere rapidamente affinate. Queste materie tengono conto delle posizioni di diversi paesi e non ostacolano né la messa in atto né l'efficacia del Tribunale, e possono inoltre essere oggetto di un vasto consenso.

Attualmente, non è solamente necessario ma anche possibile dotare la comunità internazionale di una giurisdizione penale universale, grazie alla creazione di un Tribunale in grado di agire in assoluta indipendenza e di intentare dei procedimenti contro gli autori dei crimini più gravi, mettendo in questo modo termine alle impunità ed instaurando inoltre i dispositivi di salvaguardia più appropriati per gli incolpati, compresa la soppressione della pena capitale.

Nel contesto attuale, l'opinione pubblica mondiale, gli uomini e le donne di buona volontà non potrebbero comprendere nuovi ritardi od un boicottaggio.

Vi domandiamo quindi di tener parola:

Discorso del Presidente Clinton all'Assemblea Generale dell'ONU nel 1997

New-York, 22 settembre 1997

"... E per punire i responsabili dei crimini contro l'umanità e promuovere la giustizia in modo che la pace possa perdurare, dobbiamo mantenere il nostro indefettibile sostegno ai tribunali dei crimini di guerra dell'ONU ed alle commissioni incaricate di trovare la verità. Prima del nuovo millennio, dobbiamo creare un Tribunale internazionale permanente, per poter processare gli autori delle violazioni più evidenti della legge umanitaria...".

Se desiderate aggiungere il vostro nome nella lista dei simpatizzanti o se volete effettuare un versamento per contribuire alle spese dell'annuncio, vi preghiamo di contattare via e.mail il sito radical.party@agora.stm.it o telefonicamente il numero +39-6-689.791

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UNA MARCIA CON LE FIACCOLE PER LA CREAZIONE IMMEDIATA DEL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE

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Martedì 14 luglio, 1998, si svolgerà a Piazza del Campidoglio, a Roma, una dimostrazione a sostegno della creazione immediata del Tribunale Penale Internazionale.

La dimostrazione sarà aperta da Emma Bonino, Commissario europeo, Francesco Rutelli, sindaco di Roma, Alfredo Biondi, Vicepresidente della Camera dei deputati italiana, Achille Occhetto, Presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei deputati, Olivier Dupuis, MPE e Segretario del Partito radicale, e Sergio Stanzani, Presidente dell'associazione "No Peace Without Justice".

Alle 20.30 avrà inizio una marcia con le fiaccole, in partenza dal Campidoglio, la quale raggiungerà la sede della FAO, luogo della Conferenza Diplomatica, attraverso la "Via Sacra". Alla FAO, i partecipanti consegneranno l'appello "NESSUNA SCUSA, NESSUN ALIBI" al Prof. Giovanni Conso, Presidente della Conferenza sul Trattato.

Qualora vi troviate in Italia o conosciate qualcuno interessato a partecipare all'avvenimento, vi preghiamo di contattare via e.mail il sito radical.party@agora.stm.it o telefonicamente il numero +39-6-689.791 per confermare la vostra presenza.

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MI IMPEGNO PERCHE HO UN SOGNO. IL DIGIUNO PER UN DIALOGO CON I DELEGATI DELLA CONFERENZA DIPLOMATICA

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Più di 200 militanti radicali non violenti hanno aderito ad un digiuno diretto all'apertura di un dialogo con le 162 delegazioni presenti alla Conferenza Diplomatica di Roma. Il digiuno, lanciato da Pietro Colasanti, membro del Consiglio Generale del Partito radicale transnazionale, ha registrato un grande successo lo scorso week-end, ed il numero di digiunatori sta crescendo giorno dopo giorno.

Il digiuno è motivato dalla volontà di chiedere agli Ambasciatori di fare quanto possibile nei loro poteri di plenipotenziari per realizzare l'obiettivo della creazione di un'istituzione internazionale capace di definire una giurisdizione universale per la punizione dei crimini più odiosi contro l'umanità.

Per annunciare la vostra partecipazione a questo digiuno, siete pregati di contattarci via e-mail o telefonicamente.

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EMMA BONINO, GIA SEGRETARIA DEL PARTITO RADICALE ED ATTUALE COMMISSARIO EUROPEO PER GLI AIUTI UMANITARI, HA SCRITTO UN ARTICOLO SULL'INTERNATIONAL HERALD TRIBUNE SUL TPI E SUL SUO POSSIBILE POTERE DISSUASIVO

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International Herald Tribune, Mercoledì 8 luglio 1998

NESSUN TRIBUNALE E IN GRADO DI DISSUADERE LA BARBARIE IN SIERRA LEONE

EMMA BONINO

Bruxelles - Qualora un Tribunale Penale Internazionale fosse già in funzione, avrebbe certamente già molte cose da fare. Prendiamo per esempio la Sierra Leone. All'attuale Conferenza Diplomatica di Roma, convocata per la creazione di un tribunale permanente, tutti concordano nell'affermare che tale istituzione dovrebbe avere un effetto dissuasivo. Ciò significa forse che dobbiamo attendere che gli avvenimenti diventino storia prima di agire? Mi auguro di no. E necessario infatti che un tribunale forte ed indipendente sia in grado di intervenire per i crimini commessi prima della firma di un qualsiasi trattato di pace.

Indicibili crimini contro l'umanità sono attualmente commessi in Sierra Leone. La comunità internazionale appare largamente all'oscuro di quanto sta accadendo in quel paese.

Centinaia di civili disarmati sono infatti brutalmente uccisi e mutilati dal Consiglio rivoluzionario delle forze armate e dal Fronte rivoluzionario unito, allontanati dal potere nel momento in cui le truppe dell'Africa occidentale avevano apportato il loro sostegno al ripristino del presidente democraticamente eletto della Sierra Leone, lo scorso febbraio. [...]

Le forze ribelli hanno avviato un'orribile campagna diretta a terrorizzare la popolazione attraverso uccisioni indiscriminate, ferite sistematiche, mutilazioni o eviscerazioni. Le vittime sono uomini, donne e bambini di qualsiasi età.

Ospedali della Sierra Leone e della vicina Guinea hanno già accolto centinaia di vittime di questi atroci atti di violenza. [...]

Spesso, gli abitanti di interi villaggi sono riuniti ed obbligati ad assistere alla tortura ed all'uccisione di parenti. Scene orribili fatte di percosse, spari, occhi bruciati all'acido, neonati violentati ed uccisi, persone tagliate a colpi di machete, amputazioni di braccia a livello del gomito o del polso. [...] Tali atrocità non appartengono alle tradizioni guerriere africane. Esse sono invece il risultato di una strategia ben orchestrata e diretta a terrorizzare le popolazioni civili, messa in atto da truppe addestrate a tale tecnica selvaggia. Il modello sistematico di questi crimini, al pari della loro importanza numerica, non trova assolutamente riscontro in affermazioni secondo cui i ribelli starebbero ritirandosi, che sarebbero isolati e al di fuori di qualsiasi controllo. Rapporti sul campo indicano invece che i movimenti ribelli non potrebbero compiere le loro crudeltà senza comunicazioni, controllo e rifornimenti dall'esterno. I crimini di questa importanza sono di solito sapientemente orchestr

ati.

E quindi importante che la comunità internazionale trovi la maniera di mettere un termine immediato alla violenza ed agli abusi contro le popolazioni civili in Sierra Leone.

E inoltre importante fornire strumenti capaci di fare giustizia ed avviare la riconciliazione nel paese. Per la Sierra Leone, come per gli altri paesi in cui le funzioni dello Stato, incluso il sistema giudiziario, sono venute meno o completamente scomparse, la creazione di un Tribunale Penale Internazionale potrebbe rappresentare un passo importante sulla strada della pace e della stabilità a lungo termine.

Affinché il Tribunale possa giocare un ruolo efficace in simili crisi, dovrebbe disporre di vaste prerogative, beneficiare di un'indipendenza ed essere dotato dei mezzi d'azione appropriati. In altre parole, esso dovrebbe produrre un effetto dissuasivo credibile ed immediato.

Qualora la Conferenza Diplomatica di Roma non arrivi a realizzare il suo obiettivo, coloro che stanno commettendo crimini a grande scala in Sierra Leone ed altrove, avranno il segnale verde per perpetuare le loro folli volontà criminali.

Vi è inoltre il pericolo che questa crisi, alla pari di molte altre, sia trascurata e dimenticata, in quanto la comunità internazionale rischia tacitamente di imparare a vivere con crimini di tale intensità.

L'esempio della Sierra Leone ci porta a pensare che l'impunità alimenta la violenza criminale nei conflitti e nelle ribellioni armate.

Le informazioni sul Tribunale Penale Internazionale sono disponibili sul sito web:

www.radicalparty.org

 
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