Notizie RADICALI - edizione speciale sul Tribuinale Internazionale Penale
Numero 18 - 15 luglio 1998
FINALE DI PARTITA PER LO STATUTO.
Dopo 24 ore di negoziati chiusi, oggi pomeriggio alle sei verrà distribuito il documento finale relativo alla seconda parte dello statuto - giurisdizione e indipendenza del Procuratore generale. Nel testo verranno presentate le opzioni che secondo la Presidenza hanno ottenuto il maggior numero di consensi; da quel momento i paesi potranno fare le proprie dichiarazioni di voto - che solitamente all'Onu vengono considerate come una sorta di voto informale - e nelle ore successive si dovrebbe passare all'adozione degli articoli. Nessuno conosce nei dettagli il compromesso finale, e questa incertezza fa sollevare gli animi delle delegazioni che sospettano di non vedere rappresentate le proprie posizioni nel documento.
In particolare il gruppo dei 'non allineati' ha minacciato di portare l'assemblea al voto su due questioni: l'aggiunta dell'aggressione tra i crimini di competenza del Tribunale permanente, e l'inclusione delle armi nucleari tra quelle da considerarsi come crimine di guerra. Del gruppo dei non allineati fanno parte anche diversi paesi dei cosiddetto 'like-minded' dell'Africa e dell'America centro meridionale, che non hanno scoraggiato la eventualità del voto al fin di forzare i membri permanenti del Consiglio di sicurezza, ad uscire allo scoperto e di assumersi davanti all'intera comunità internazionale le proprie responsabilità di ostruzionisti dell'immediata creazione del tribunale.
A testimonianza del cambiamento di livello dei negoziati, ieri pomeriggio il Ministro degli esteri Lamberto Dini ha preso la parola durante la sessione plenaria del 'Committee of the Whole', (comitato d'insieme) per ribadire l'importanza di un compromesso che possa essere accettabile da molti paesi e per rassicurare gli Stati uniti circa il ruolo che questa nuova istituzione internazionale svolgerà nello scacchiere internazionale.
GIRO DI VITE FINALE.
Il Segretario per la difesa degli Stati uniti ha minacciato di far ritirare le truppe USA dalla Germania, se questa non ammorbidirà le proprie posizioni in merito dell'automaticità della giurisdizione del Tribunale penale internazionale. La lettera spedita da William Cohen al ministro della difesa Volker Ruhe, ha messo in grave imbarazzo i negoziatori dello statuto della Corte, che in questi giorni sta raggiungendo la stretta finale, e ha contribuito ad alimentare le aspre polemiche che stanno caratterizzando queste ultime ore di lavoro della Conferenza diplomatica. Voci non confermate dicono che la stessa lettera sia stata spedita anche al ministro della difesa della Corea del sud.
Sulla questione del Tribunale penale internazionale, gli USA stanno portando avanti una dura campagna contro le posizioni dei propri alleati tradizionali, facendo spesso fronte con i nemici più classici.
KOFI ANNAN CHIARISCE ULTERIORMENTE LA POSIZIONE DELL'ONU SULLA CREAZIONE DELLA CORTE.
Per la seconda volta negli ultimi giorni il Segretario generale delle Nazioni unite ha reso pubbliche le preoccupazioni dell'Onu circa il comportamento di alcuni paesi che stanno facendo ostruzione alla istituzione del Tribunale penale internazionale. La lettera di Annan, spedita sabato scorso, ma resa pubblica solo nella giornata di ieri, è indirizzata all'amministrazione USA e chiede una fattiva collaborazione del Governo americano affinché si possa creare la corte permanente al termine della Conferenza diplomatica di Roma.
SUCCESSO DELLA DIMOSTRAZIONE-FIACCOLATA AL CAMPIDOGLIO.
Di rilievo la partecipazione di pubblico e di personalità alla dimostrazione di ieri organizzata dal Partito radicale e da 'Non c'è pace senza giustizia' per l'immediata creazione del Tribunale penale internazionale. Oltre agli annunciati Emma Bonino (via teleconferenza da Strasburgo), Francesco Rutelli, Olivier Dupuis, Sergio Stanzani e Achille Occhetto anche l'Ambasciatore all'Onu della Bosnia e Erzegovina Mohammed Sacirbey ha preso la parola. Sacirbey ha sottolineato con forza che non ci può essere pace duratura senza giustizia e che i lavori del Tribunale ad hoc per i crimini commessi nella ex Yugoslavia stanno contribuendo al ristabilirsi della pace e della riconciliazine. In chiusura è anche intervenuto il Presidente del Consiglio Romano Prodi, ricordando l'impegno che il Governo italiano ha da sempre dimostrato a proposito della Corte penale internazionale.
Alla fiaccolata hanno partecipato oltre mille persone tra cui diversi delegati di vari paesi e molte delle organizzazioni non-governative che seguono i lavori della conferenza Onu. Al termine del percorso una delegazione in rappresentanza dei firmatari e dei circa 700 digiunatori - che in questi giorni stanno dando corpo alla loro speranza di vedere la creazione di una giurisdizione universale alla fine della fine della Conferenza diplomatica - ha incontrato il Presidente della Conferenza diplomatica Giovanni Conso. Il Presidente Conso ha ringraziato i partecipanti per la mobilitazione in sostegno dei lavori istitutivi della corte, e ha detto che molto probabilmente i delegati dovranno lavorare incessantemente nelle prossime arrivando anche a fermare gli orologi per alcune ore pur di avere uno statuto pronto il 17 di luglio.
LANCIATA LA VEGLIA IN ATTESA DELLA FUMATA BIANCA.
Il Partito radicale ha lanciato una veglia in attesa della decisione finale delle 162 delegazioni. L'iniziativa si terrà da giovedì sera fino a tutta la giornata di venerdì davanti al palazzo della FAO e vedrà la partecipazione di militanti, digiunatori, rappresentanti delle organizzazioni non-governative e personalità. Per tutta la giornata finale sarà anche a disposizione una postazione con microfono per accompagnare le ultime ore di negoziato con una maratona oratoria multilingue che verrà trasmessa in diretta da Radio Radicale 2 e dal web del Partito radicale www.radicalparty.org/icc/icc.html.
Per adesioni o informazioni chiamare: 06/68.97.91