CONFERENZA STAMPA DI OLIVIER DUPUIS, SEGRETARIO DEL PARTITO RADICALE, E DI DANILO QUINTO, TESORIERE, SULLA CAMPAGNA PER L'INCRIMINAZIONE DI MILOSEVIC
SABATO 15 AGOSTO, MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA SULL'APPELLO: "FERMA MILOSEVIC CON UNA FIRMA"
Nota per la conferenza stampa del 14 agosto 1998
* Si dice che "serve una certa moderazione degli occidentali"
Da 6 mesi, da quando sono scoppiati i primi scontri ed è iniziata la repressione delle forze di polizia in Kosovo, gli occidentali non hanno adottato nessuna misura diplomatica, politica e militare.
Per esempio:
- nessuna interruzione dei collegamenti aerei;
- nessuna sanzione economica (blocco dei beni finanziari, interdizione o blocco degli investimenti stranieri in Jugoslavia, ...);
- nessun richiamo degli ambasciatori (neanche per consultazione);
- nessuna esclusione delle squadre jugoslave dalle competizioni sportive internazionali;
- nessuna pressione per garantire l'accesso del personale del Tribunale dell'Aja nel Kosovo, e lo svolgimento delle inchieste e degli accertamenti sui numerosi casi di massacri compiuti dalle forze di Belgrado, in queste ultime settimane e mesi;
- nessuna misura di pressione militare diretta (istituzione di una "non fly-zone" sul Kosovo).
Da allora le operazioni di polizia, militari e paramilitari in Kosovo non sono di sicuro diminuite di intensità. Al contrario. In tutti questi mesi, mentre Milosevic riceveva a Belgrado i dirigenti occidentali, l'intensità della repressione è progressivamente aumentata fino ad assumere il carattere di una vera e propria operazione militare.
* Si dice che Milosevic è l'unico che può garantire la "stabilità" della regione
A questo proposito va ricordato che Milosevic ha:
- abolito dieci fa lo status di autonomia del Kosovo, espellendo i kosovari di etnia albanese da tutti gli impieghi pubblici, imponendo in tutti questi anni una silenziosa quanto feroce oppressione sull'intera popolazione di etnia albanese, incarcerando centinaia di militanti politici kosovari;
- impiegato le truppe jugoslave in una guerra lampo in Slovenia nel 1991;
- lanciato una guerra di aggressione in Croazia, assediando Vukovar, Dubrovnik, Osijek, ..., con i massacri, le distruzioni, gli esodi di massa che tutti conosciamo;
- orchestrato una guerra durata ben quattro anni in Bosnia con centinaia di migliaia di morti, oltre 2 milioni di profughi, decine e decine di migliaia di case, edifici, strade, infrastrutture varie distrutte;
- messo in atto una operazione di repressione di polizia e militare in Kosovo che ha di già provocato la morte di centinaia se non migliaia di persone, l'esodo di oltre 250.000 persone, oltre 6.000 case e edifici distrutti;
- cancellato de facto la libertà del proprio popolo - il popolo serbo.
* Cosa può e deve fare la comunità internazionale ?
Intanto, mettere termine all'alibi per cui Milosevic sarebbe un elemento indispensabile per assicurare la stabilità della regione. In termini di stabilità Milosevic garantisce solo la stabilità nella repressione, nella politica dell'odio, dell'intolleranza e della pulizia etnica, e nell'opposizione a ogni sviluppo democratico.
Incriminare il presidente jugoslavo perché possa essere giudicato ma anche per contribuire, come dimostrato con Karadzic e Mladic, alla sua neutralizzazione politica.
Collaborare attivamente con il Tribunale dell'Aja perché i crimini commessi sull'insieme del territorio jugoslavo possano essere giudicati.
Fare dell'accesso degli esperti del Tribunale dell'Aja una precondizione per qualsiasi contatto con l'attuale potere jugoslavo.
La neutralizzazione di Milosevic e l'abbattimento del regime di Belgrado sono premesse indispensabili alla ricostruzione di un sistema politico serbo democratico e fondato sullo Stato di diritto.
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