B4-0820, 0825, 0832 e 0849/98
Risoluzione sulla Birmania
Il Parlamento europeo,
- viste le sue precedenti risoluzioni sulla Birmania,
A. profondamente preoccupato in relazione per le gravissime violazioni dei diritti dell'uomo perpetrate dalle autorità militari birmane, e segnatamente le violazioni del diritto umanitario commesse dall'esercito birmano nelle regioni abitate dalle minoranze etniche,
B. deplorando le restrizioni imposte dall'SPDC alla libertà di movimento di Aung San Suu Kyi, nonché il fatto che sia stata bloccata nella sua auto per sei giorni nel mese di luglio e per tredici giorni nel mese di agosto 1998 e che le sia stata rifiutata l'autorizzazione ad incontrare i membri della Lega nazionale per la democrazia (NLD); deplorando inoltre che l'SPDC le abbia vietato di lasciare Rangoon e che i suoi spostamenti siano stati limitati come se fosse agli arresti domiciliari,
C. considerando che in Birmania la tensione è andata aumentando dopo che migliaia di studenti hanno organizzato, in un campus universitario, manifestazioni di protesta contro il governo, dando luogo alla più grande dimostrazione dal 1996 a questa parte,
D. fortemente preoccupato per l'arresto, avvenuto nel settembre 1998, di molti membri dell'NLD, 50 dei quali erano stati eletti al parlamento nel 1990,
E. profondamente preoccupato in relazione al ricorso ripetuto alle forze antisommossa contro gli studenti universitari di Rangoon, che nel settembre 1998 dimostravano pacificamente chiedendo il rilascio di studenti arrestati e il miglioramento del sistema di insegnamento, nonché in relazione al fatto che a tali studenti non è stato permesso di lasciare i campus,
F. considerando che il 19 agosto l'Organizzazione internazionale del lavoro ha pubblicato la sua relazione sul lavoro forzato, basata su un'inchiesta durata un anno, in cui si afferma che tale pratica è diffusa e sistematica e viene attuata nel più totale disprezzo della dignità umana, della sicurezza e della salute nonché delle esigenze fondamentali dell'individuo,
G. considerando che alcune multinazionali petrolifere forniscono ora quasi un terzo del totale degli investimenti stranieri legittimi in Birmania e una quota ancor più rilevante dei fondi spesi,
H. prendendo atto con profonda preoccupazione del fatto che,secondo i loro stessi dati, le autorità militari della Birmania hanno destinato metà del loro bilancio 1996 alla difesa e solo il 14% all'istruzione;
I. accogliendo con favore la decisione presa di recente da alcune società europee di porre termine alle loro attività in Birmania e sperando che il loro esempio verrà seguito da altre imprese,
J. preoccupato in relazione all'arresto e alla deportazione sommaria di profughi birmani in Thailandia, nonché alle informazioni secondo cui, dopo il loro ritorno in territorio birmano, alcuni deportati verrebbero rinchiusi nei campi di lavoro,
K. osservando che, nel luglio 1998, l'SPDC ha rifiutato all'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan l'autorizzazione ad entrare nel territorio del paese nel quadro di una missione intesa a ricercare il dialogo politico tra il regime e l'opposizione,
L. constatando che la maggior parte dell'eroina mondiale proviene dalla Birmania e deplorando gli stretti legami tra il regime militare e i produttori di droga,
1. condanna ancora una volta la dittatura militare in Birmania e tutte le violazioni dei diritti dell'uomo perpetrate dall'SPDC;
2. invita nuovamente il governo della Birmania a garantire i diritti fondamentali del popolo birmano, a liberare tutti i prigionieri politici e a lasciare libertà di movimento ad Aung San Suu Kyi;
3. ritiene che, nell'interesse di una politica estera basata sui principi dei diritti dell'uomo e della democrazia, bisognerebbe ampliare anziché limitare le possibilità offerte all'OMC di tener conto di tali principi e invita l'Unione europea, in quanto prima potenza commerciale del mondo, ad usare la sua influenza in tal senso;
4. critica, in tale contesto, la decisione presa dalla Commissione di insistere sulla creazione di un panel per la risoluzione, in seno all'OMC, della controversia sulla legge dello Stato americano del Massachusetts, che prevede una penalizzazione a livello di prezzi per l'acquisto di merci da parte delle autorità statali a società che hanno rapporti commerciali con la Birmania;
5. invita il governo birmano a porre fine senza ritardi alla pratica del lavoro forzato nel paese e a tutte le violazioni dei diritti dell'uomo ad essa legate;
6. sollecita l'SPDC ad autorizzare, senza condizioni né restrizioni, la visita del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Birmania, onde permettergli di assolvere pienamente il suo mandato;
7. ribadisce la propria opinione in base alla quale l'investimento diretto estero in Birmania rappresenta un contributo finanziario importante per l'SPDC, senza fornire alcun beneficio, neppure indiretto, al popolo birmano;
8. chiede all'Unione di non contribuire al controverso progetto dell'UNDCP in Birmania;
9. invita il Consiglio a garantire che la posizione comune PESC sulla Birmania sia rigorosamente applicata, in particolare per quanto concerne il divieto di rilascio dei visti d'ingresso, e chiede con forza agli Stati membri dell'UE di astenersi dal rilasciare visti di transito al personale dell'SPDC e al personale militare;
10. invita il Consiglio a dar seguito alla richiesta di Aung San Suu Kyi relativa a sanzioni economiche dell'UE contro l'SPDC, che prevedano l'interruzione di tutti i rapporti tra l'Unione europea e la Birmania nei settori del commercio, del turismo e degli investimenti in tale paese da parte di società europee; invita il Consiglio ad estendere, innanzitutto, le misure previste nella posizione comune mettendo fine alla promozione commerciale e rafforzando il divieto di rilascio dei visti d'ingresso;
11. sostiene la decisione del Consiglio di non accettare la partecipazione della Birmania alle riunioni UE-ASEAN e ASEM sino a quando non verranno constatati miglioramenti significativi della situazione in materia di diritti dell'uomo e di democrazia nel paese;
12. invita il Consiglio a sfruttare le discussioni con l'ASEAN, il Giappone e la Cina per indurre l'SPDC ad avviare il dialogo con l'opposizione democratica e le minoranze etniche;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al NLD, all'SPDC, all'ASEAN e alla OMC.