B4-0946/98 B4-0947/98 B4-0948/98 B4-0950/98 B4-0951/98
Il Parlamento europeo,
viste, le sue precedenti risoluzioni sulla situazione nel Kosovo, in particolare quelle del 12 marzo 1998(1), 14 maggio 1998(2), 18 giugno 1998(3) e 16 luglio 1998(4),
viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU del 23 settembre 1998 (S/RES/1 199 (1998)), l' ottobre 1998 (S/RES/1 201 (1998)) e 6 ottobre 1998,
vista la decisione del Consiglio Nord Atlantico del 24 settembre 1998, visto l'esito della riunione del Consiglio dei ministri del 5-6 ottobre 1998,
A. esprimendo la sua più viva preoccupazione per le continue e crescenti violazioni dei diritti umani più elementari, il processo di epurazione etnica e gli atti dì aggressione della più sconcertante brutalità commesso dalle forze iugoslave contro la popolazione civile del Kosovo, che hanno fatto numerose vittime tra i civili,
B. profondamente scosso per la scoperta di varie fosse comuni in cui è sepolto un gran numero di vittime civili della brutalità delle forze di sicurezza serbe, tra cuì donne e bambini,
C. profondamente preoccupato per la catastrofe umana causata dalla strategia della terra bruciata messa in atto dall'esercito della Repubblica federale di Iugoslavia che ha provocato massicce distruzioni, spesso di interi villaggi, lasciando moltissimi dei 230.000 profughi privi di un posto sicuro cui far ritorno in Kosovo,
D. considerando che il governo iugoslavo ha deliberatarnente sabotato gli sforzi internazionalì compiuti per assìstere i profughi fornendo alimenti e medicinali e che le sofferenze di questa gente peggioreranno con t'arrivo dell'invemo,
E. sottolineando ancora una volta che le azioni delle autorità serbe costituiscono anche una minaccia gravissima per la pace, la sicurezza e la stabilità nell'intera regione,
F. considerando che l'esercito e le forze paramilitari e di polizia della Serbia continuano le loro aggressioni nei confronti della popolazione albanese del Kosovo e che, nonostante le promesse del contrario, sono stati di recente massacrati numerosi civili di etnia albanese e si è proceduto ad inficiare deliberatamente gli sforzi internazionali volti ad assistere i profughi mediante la fornitura di cibo e medicine,
G. sottolineando ancora una volta che solo la cessazione definitiva di tutte le azioni condotte dalle forze di sicurezza serbe che colpiscono la popolazione civile e il ritiro delle unità di sicurezza serbe, seguiti dall'avvio di un dialogo omnicomprensivo e costruttivo, senza condizioni pregiudiziali e con un coinvolgimento internazionale sul futuro del Kosovo, rappresentano l'unico modo accettabile per risolvere il conflitto in tale regione,
H. sottolineando che occorre adottare tutte le misure necessarie per bloccare questo processo di epurazione etnica, di aggressione brutale contro la popolazione civile, di destabilizzazione da parte del regime di Belgrado e che l'Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero svolgere un ruolo attivo nell'ambito di tali azioni,
I. prendendo atto che il Consiglio Nord Atlantico ha deciso di preparare un limitato intervento aereo ed una campagna militare aerea scaglionata nel Kosovo,
J. sottolineando ancora una volta l'esigenza di un accesso libero e illimitato delle organizzazioni umanitarie internazionali, quali ad esempio l'UNHCR e il CICR, nel Kosovo,
K. considerando che Mílosevic ha un passato di promesse infrante, sia per quanto riguarda il Kosovo che quando si tratta di introdurre riforme economiche e democratiche in Serbia e che egli non rappresenta più una soluzione ma anzi un problema,
L. prendendo atto che il regime di Belgrado ha fatto qualche passo del tutto insufficiente, per conformarsi ai termini e alle condizioni della risoluzione 1199 del Consiglio di -sicurezza ONU (1998),
M. prendendo atto ancora una volta che il pubblico ministero del Tribunale internazionale per la ex Iugoslavia ha espresso l'opinione che la situazione nel Kosovo rappresenta un conflitto armato che rientra nel mandato del tribunale stesso,
1. condanna con la massima risolutezza la politica di brutale aggressione e di pulizia etnica condotta dalle forze di sicurezza serbe contro la popolazione civile del Kosovo e invita il governo di Belgrado a porre immediatamente fine a tutte le azioni delle forze di sicurezza serbe che coinvolgono la popolazione civile e a ritirare le unità di sicurezza serbe;
2. invita tutte le parti in causa, fazioni e civili, e in particolare il regime di Belgrado a conformarsi pienamente e interamente ai termini e alle condizioní delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU 1160 (1998) e 1199 (1999);
3. invita tanto il regime di Belgrado quanto i rappresentanti della popolazione del Kosovo a conformarsi immediatamente le condizioni necessarie per una soluzione politica al conflitto in tale regione attraverso un dialogo esaustivo e costruttivo, con un coinvolgimento internazionale, sul futuro status del Kosovo;
4. sollecita il Consiglio e i suoi Stati membri a promuovere attivamente una decisione dei Consiglio di sicurezza, sulla base di una relazione del Segretario generale ONU concernente l'osservanza da parte del regime di Belgrado dei termini e delle condizioni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza ONU 1160 (1998) 1199 (1998), consentendo l'uso delle forze militari che si ritiene possano essere necessarie per realizzare tale obiettivo;
5. sollecita il Consiglio e i suoi Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie per bloccare la brutale aggressione del regime di Belgrado contro la popolazione civile del Kosovo,-6.sostiene i preparativi per un eventuale intervento militare nel quadro della NATO, sia al fine di proteggere la popolazione del Kosovo che di impedire un'estensione del conflitto ai paesi limitrofi;
7. chiede una libertà di movirnento illimitata per i rappresentanti delle organizzazioni di aiuto e le organizzazioni internazionali competenti, al fine di poter verificare il rispetto degli accordi conclusi e la portata della catastrofe dei profughì;
8. invita la Commissione e il Consiglio a fornire tutti i necessari aiuti umanitari alle vittime della violenza nel Kosovo e a quanti hanno cercato di sfuggirvi allontanandosi da tale regione e invita tutti gli Stati membri a non restituire i rìfugiati e i richiedenti asilo al Kosovo qualora non fosse possibile garantirne la protezione;
9. raccomanda al Presidente e al primo giudice istruttore del Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia di indagare sulle accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra lanciate nei confronti di Milosevic;
10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio. all'UEO, alla NATO, al Consiglio di sicurezza delI'ONU, ai presidenti e ai governi della Repubblica federale della Iugoslavia e della Serbia, nonché ai rappresentanti della popolazione del Kosovo.