LEVA: PR "COMPLIMENTI A 'LA NAZIONE'. ORA SOSTENGA LA NOSTRA CAMPAGNA PER L'ABOLIZIONE DELL'OBBLIGATORIETA' DELLA LEVA MILITARE E CIVILE"
Roma, 14 novembre 1998 - Non possiamo che rallegrarci con il quotidiano "La Nazione" che ha coraggiosamente scelto, questa mattina, di descrivere ai propri lettori la triste parabola del servizio civile: un istituto nato per attuare una conquista politica e civile si è ormai irrimediabilmente trasformato in uno strumento di assistenzialismo, di statalizzazione e di finanziamento occulto dell'associazionismo privato e del cosiddetto volontariato, determinando tra l'altro l'inquinamento del mercato del lavoro e l'alterazione delle regole della concorrenza.
Peraltro, come andiamo da tempo sostenendo in assoluta solitudine, l'avvio dell'esame parlamentare dei disegni di legge sulla riforma della leva e sul servizio civile nazionale non lascia prevedere nulla di buono: il doveroso - e semmai tardivo - abbandono, sul versante militare, del modello pletorico e inefficiente dell'esercito di leva sta diventando il pretesto per consolidare ed estendere l'attuale assetto burocratizzato e parassitario del servizio civile, che già oggi - torniamo ancora una volta a ripeterlo - regala ogni anno alle burocrazie parastatali, parasindacali e parapartitiche dei "professionisti del volontariato" l'equivalente di almeno 1.000 miliardi di lire.
La prospettiva è dunque chiarissima: spostare il "parco buoi" dal versante militare a quello civile per regalare alle varie Caritas e Arci altre decine - se non centinaia - di migliaia di lavoratori a costo zero.
Contro tutto questo, mentre il Ministro della Difesa Carlo Scognamiglio e il Presidente della Commissione Difesa della Camera Valdo Spini si affannano a rilasciare dichiarazioni per contendersi sulla stampa nazionale il titolo di "coraggioso e solitario paladino" della grande riforma delle Forze Armate "in senso volontario e professionale", c'è qualcuno che agisce concretamente.
In queste ore, sono già più di 12.000 i cittadini italiani che hanno sottoscritto la petizione del Partito Radicale e del Comitato "Né giusta né utile" per l'abolizione dell'obbligatorietà della leva militare e civile.
Per questo, rivolgiamo un appello al quotidiano fiorentino affinché sostenga da subito questa proposta, che renderebbe l'Italia un po' più vicina al resto del mondo occidentale.
Partito Radicale: tel. 06.689.791 - fax 06.688.05.396 - www.radicalparty.org