PROPOSTA DI RISOLUZIONE SUL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE
considerando che il 17 luglio 1998 lo statuto del Tribunale Penale Internazionale per giudicare i crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità è stato approvato a Roma, con un voto di 120 paesi a favore, tra cui i rappresentanti di [paese];
considerando il ruolo positivo di [paese] nei negoziati e il significato storico del Trattato di Roma, che istituisce, per la prima volta una corte con una giurisdizione internazionale capace di giudicare indipendentemente i responsabili dei più atroci crimini sotto il diritto internazionale, anche in assenza di un mandato politico specifico dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, senza quindi perseguire una "giustizia dei vincitori";
considerando che il nuovo Tribunale sarà dotato di un Procuratore indipendente con potere di iniziare indagini e procedimenti, capace di giudicare crimini commessi in conflitti interni e capace di esercitare la propria giurisdizione in concordanza con il principio della complementarietà, in modo da assicurare che la giustizia internazionale possa seguire il proprio corso in casi in cui le giurisdizioni nazionali siano incapaci o reticenti nel portare avanti il proprio dovere di investigare e perseguire crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità;
per i parlamentari dei paesi che hanno firmato lo statuto il 17 luglio
considerando che, nel corso di una cerimonia solenne tenutasi al Campidoglio a Roma il 18 luglio 1998 alla presenza del Segretario-Generale dell'Ony Kofi Annan, i rappresentanti di [paese] hanno firmato il Trattato di Roma per la creazione del Tribunale, e che da allora il numero dei firmatari ha raggiunto i 58 paesi;
per i parlamentari dei paesi che hanno firmato lo statuto dopo il 17 luglio
considerando che [paese] ha firmato il Trattato di Roma che istituisce il Tribunale Penale Internazionale il [data della firma del paese];
considerando che una Commissione Preparatoria verrà creata per risolvere le maggiori questioni tecniche e per preparare le 'regole di procedura e prova' del Tribunale entro il 30 giugno 2000;
considerando che, affinché il tribunale possa iniziare il proprio funzionamento, lo statuto deve essere firmato dal maggior numero possibile di Stati e che almeno 60 paesi devono depositare le proprie ratifiche alle Nazioni Unite.
considerando che, affinché il significativo successo della Conferenza Diplomatica di Roma non resti vano, e che l'impeto a porre fine all'impunità goduta dai responsabili dei peggiori crimini non sia perduto, la ratifica di [paese] deve avvenire prima che sia possibile, e in ogni caso non oltre il 31 dicembre 2000;
considerando che sarà necessario lavorare a tutti i livelli perché gli stati che non hanno ancora dato il loro sostegno allo statuto approvato a Roma possano riconsiderare le proprie posizioni e aderire a questo sviluppo cruciale nell'applicazione delle più basilari regole del diritto internazionale;
Noi sottoscritti parlamentari impegnamo il Governo:
per parlamentari dei paesi che non hanno firmato lo Statuto:
a) a firmare più brevemente possibile il Trattato istitutivo del Tribunale Penale Internazionale depositato presso il Segretario-Generale delle Nazioni Unite;
per i parlamentari di tutti i paesi
b) a seguire tutti i passi necessari per far si' che a questo Parlamento venga presentato una proposta di legge di ratifica del Tribunale Penale Internazionale accettando la sua giurisdizione sul genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità e di includere la necessaria legislazione implementativa in tempo per l'adozione entro il 31 dicembre 2000;
c) a portare avanti azioni in tutti i luoghi opportuni per accellerare le procedure necessarie della Commissione Preparatoria, e di agire bilateralmente e multilateralmente al fine di persuadere quegli Stati che non hanno ancora firmato o ratificato lo Statuto del Tribunale a farlo nel più breve tempo possibile.