B4-1006, 1023, 1027 e 1050/98
Risoluzione sul Tribunale penale internazionale
Il Parlamento europeo,
A. considerando che il 17 luglio 1998 lo Statuto del Tribunale penale internazionale permanente per i crimini di guerra, gli atti di genocidio e i crimini contro l'umanità è stato approvato a Roma con 120 voti favorevoli, 7 contrari e 21 astensioni,
B. considerando che tale decisione ha una portata storica poiché è la prima volta che un tribunale internazionale potrà giudicare le persone responsabili dei suddetti reati in totale indipendenza, anche in assenza del conferimento da parte del Consiglio di sicurezza di un mandato politico specifico,
C. considerando che il nuovo Tribunale sarà dotato di un Procuratore indipendente e sarà competente anche dei crimini commessi nel quadro di conflitti interni e considerando che, pur agendo in complementarità con i tribunali nazionali, spetterà ad esso decidere, in caso di conflitto di autorità, i rispettivi settori di competenza,
D. considerando che, dalla conclusione della Conferenza internazionale di Roma, 58 paesi hanno già firmato il trattato che istituisce il Tribunale,
E. considerando che è necessaria un'azione concertata del maggior numero di Stati onde consentire alla commissione preparatoria, secondo gli impegni assunti, di portare a termine entro il 30 giugno 2000 i compiti tecnici ancora in sospeso e l'elaborazione del regolamento di procedura e di prova del Tribunale,
F. considerando che è necessario, per l'entrata in funzione del Tribunale, da un lato che il maggior numero possibile di Stati aderiscano allo Statuto e, dall'altro, che almeno 60 paesi depongano gli strumenti di ratifica del Trattato presso la sede delle Nazioni Unite,
G. considerando che ciò deve avvenire imperativamente il più presto possibile, e in ogni caso entro il 31 dicembre 2000, per non perdere i benefici dei risultati conseguiti al termine dei negoziati di Roma,
H. considerando che occorre operare a tutti i livelli perché anche i paesi che non hanno aderito allo Statuto approvato a Roma possano rivedere la propria posizione e associarsi a questo sviluppo della comunità internazionale volto a far rispettare le norme del diritto internazionale,
Il Parlamento europeo,
1. invita tutti i paesi, e in modo pressante gli Stati membri dell'Unione europea, che non hanno ancora firmato il Trattato di Roma a farlo entro la fine del 1998, riconoscendo con effetto immediato le competenze di questo Tribunale;
2. invita il Consiglio e la Commissione a rendere prioritarie nelle loro relazioni con i paesi terzi la firma e la ratifica del Trattato di Roma;
3. auspica che gli Stati membri non ricorrano alla clausola di "opting out" (articolo 124);
4. invita i paesi che hanno già firmato il Trattato di Roma a ratificarlo quanto prima perché il Tribunale possa avviare le proprie attività entro e non oltre il 31 dicembre 2000;
5. invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri dell'Unione e il Consiglio d'Europa ad adottare, in seno a ciascun organismo interessato, tutte le misure necessarie alla istituzione della commissione preparatoria nel più breve tempo possibile e per un numero sufficiente di sessioni in modo che questa possa portare a termine i propri lavori entro il 30 giugno 2000;
6. invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri dell'Unione e il Consiglio d'Europa a fare il possibile per convincere gli Stati che non hanno approvato lo Statuto del Tribunale a decidere di accettarne la giurisdizione vincolante;
7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale del Consiglio d'Europa nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite.