TRANSNATIONAL FAX N·28
Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito radicale transnazionale
Numero 28 del 14 Novembre 1998
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* Redazione: Mihai Romanciuc, Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma (IT)
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* Impaginazione e Distribuzione: Alberto Novi(B)
* Pubblicato in: inglese, italiano, francese, russo e spagnolo.
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In questo numero:
- 50imo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani
- il PRT saluta il nuovo approccio degli USA verso la Iugoslavia; - Libertà per Alajdin DEMIRI e Rufi OSMANI
- la Cina deve rispettare le Convenzioni Internazionali
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DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI.
In occasione del 50imo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, il Partito Radicale si unisce alla celebrazione di un documento che rappresenta una pietra miliare per la creazione di un nuovo ordine, basato sulla forza della legge anziché sulla legge della forza.
La Dichiarazione Universale ha influenzato in modo positivo la vita e la felicità dell'umanità, ispirando costituzioni, leggi e politiche in ogni angolo del mondo. Il numero di tragedie che si sono comunque susseguite durante questi 50 anni sta solamente a testimoniare del bisogno di strumenti più forti per l'applicazione di questa Dichiarazione.
Il Partito Radicale ha colto l'occasione della celebrazione per rivolgersi ai Paesi Membri delle Nazioni Unite su tre puntuali richieste, che costituiscono anche tre delle nostre priorità.
1) Rafforzamento della giurisdizione internazionale relativa ai diritti umani
Nei casi in cui le giurisdizioni nazionali non possano o non vogliano perseguire i responsabili di violazioni dei diritti umani, un tribunale internazionale dovrebbe poter intervenire. Sollecitiamo in modo particolare:
- l'immediata ratifica del Trattato istitutivo della Corte Penale Internazionale. Sessanta ratifiche sono necessarie per permetterealla Corte di operare. Quest'obiettivo dovrebbe essere raggiunto entro l'anno 2000;
- una più vasta ratifica degli altri Trattati esistenti sui diritti umani;
- l'apertura di un dibattito preliminare in seno alle Nazioni Unite sulla creazione di una Corte Universale per i Diritti Umani.
2) Dichiarazione di una moratoria universale sulla pena capitale.
Il diritto a non essere ucciso dallo Stato è un passo fondamentale per l'affermazione del valore assoluto della vita. Dopo due anni consecutivi di pronunciamenti favorevoli da parte della Commissione dei Diritti umani, nel 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovrebbe finalmente approvare una moratoria universale di 5 anni sulle pene capitali. Questo periodo dovrebbe dare alla comunità internazionale il tempo di preparare un'eventuale abolizione universale della pena di morte.
3) Trasmissione dei dibattiti sui diritti umani alle Nazioni Unite in diretta su Internet
La possibilità di rendere pubbliche le discussioni sui diritti umani potrebbe rafforzare la responsabilità morale e legale dei governi nell'applicazione dei Diritti Umani. La Commissione dei diritti umani, egli altri organismi ONU che si occupano di diritti umani dovrebbero avere i propri incontri pubblicitrasmessi in diretta su Internet, per offrire a milioni di persone l'opportunità di seguire il dibattito senza alcuna mediazione. Un fondo aperto ai contributi privati dovrebbe coprire i costi.
A Roma decine di militanti radicali hanno manifestato davanti al Parlamento italiano per sollecitare la ratifica del Trattato di Roma per la creazione del Tribunale Penale Internazionale e per chiedere un impegno attivo nell'instaurazione del diritto e della giustizia nei Balcani facendo comparire Milosevic davanti al tribunale de L'Aia.
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LE DICHIARAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI STATO AMERICANO SUONANO NON SOLO COME UNA SCONFESSIONE DELLA LINEA HOLBROOKE MA ANCHE COME LA POSSIBILITA' DI UNA NUOVA POLITICA NEI CONFRONTI DELLA IUGOSLAVIA
Le dichiarazioni rivoluzionarie di James Rubin, portavoce del Dipartimento di Stato americano - su Slobodan Milosevic, che lo considerano come il centro di tutte le crisi nella ex Jugoslavia nell'ultimo decennio e lo indicano come "l'ostacolo" all'instaurazione della pace e della democrazia, hanno dato vita a nuove speranze nella regione. Le dichiarazioni di James Rubin secondo cui Milosevic "non è parte del problema, è il problema stesso" - suonano non solo come una radicale sconfessione della linea Holbrooke ma anche come la possibilità di affrontare finalmente la principale questione dell'abbattimento del regime nazional-comunista di Belgrado. Premessa indispensabile per qualsiasi prospettiva di democrazia e di libertà tanto per i Serbi quanto per i Kosovari. Questo nuovo atteggiamento americano costituisce un segnale importante che, ce lo auguriamo, sarà raccolto quanto prima dal Procuratore generale del Tribunale internazionale sui crimini commessi nella ex Iugoslavia.Per firmare l'appello internazional
e del Partito radicale per l'incriminazione di Slobodan Milosevic, vi invitiamo a visitare la pagina corrispondente sul nostro Web: www.radicalparty.org.
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LIBERTA PER ALAJDIN DEMIRI SINDACO DI TETOVO E PER RUFI OSMANI SINDACO DI GOSTIVAR. I DEPUTATI EUROPEI RADICALI CHIEDONO IN UNA PROPOSTA DI RISOLUZIONE PRESENTATA AL PARLAMENTO EUROPEO LA LIBERAZIONE DEI RAPPRESENTANTI POLITICI ALBANESI DI MACEDONIA.
All'iniziativa dei deputati europei Olivier Dupuis, Segretario del Partito Radicale e di Gianfranco Dell'Alba, è stata depositata al Parlamento europeo una proposta di risoluzione a nome del Gruppo ARE che chiede la liberazione dei due sindaci albanesi di Macedonia detenuti.
La risoluzione, prendendo atto della costituzione di una nuova maggioranza di governo in Macedonia, considera le sentenze contro Rufi Osmani e Refik Dauti rispettivamente a 7 e a 2 anni di prigione e la sentenza del 5 maggio 1998 contro Alajdin Demiri e Vebhi Bexheti a 2 anni di prigione e chiede alle autorità macedoni di rispondere positivamente alle richieste in favore della liberazione dei rappresentanti politici attraverso l'adozione di un'amnistia. Il testo integrale della proposta di risoluzione è disponibile sul nostro Web: www.radicalparty.org.
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CINA: LIBERTA PER I FONDATORI DEL PARTITO DEMOCRATICO
Gli arresti recentemente avvenuti in Cina dimostrano che il regime di Pechino non intende dare il dovuto seguito alle obbligazioni che derivano dalla sua accettazione della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici. Negando i diritti fondamentali della libertà d'espressione e d'associazione, la Cina manifesta il suo "usuale" punto di vista sull'applicazione dei Diritti. Olivier Dupuis e Gianfranco Dell'Alba, membri del Partito Radicale e deputati europei hanno depositato una proposta di risoluzione nella quale esortano l'UE a fare pressioni sulla Cina per l'immediato rilascio di Xu Wenli, Qin Yongmin, Wang Youcai e Zhang Baoqing, fondatori del Partito Democratico Cinese. La risoluzione inoltre chiede l'apertura formale di un dialogo tra le autorità cinesi ed il governo Tibetano in esilio, contesta la politica ufficiale dell'UE verso la Cina che non prende in considerazione le violazioni di diritti umani basilari, e denuncia infine l'aggressione della Cina contro le popolazioni del Turkestan O
rientale, della Mongolia meridionale e del Tibet.
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