Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
dom 20 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Radicali
Partito Radicale Centro Radicale - 20 dicembre 1998
Irak: dichiarazione di Marco Pannella

DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA

Roma, 20 dicembre 1998. "Gli USA, e la Gran Bretagna, stanno fornendo una prova di grandezza democratica, civile e liberale che non può non preoccupare e non allontanare chi democratico-liberale, chi dalla parte dello Stato e di una società di diritto non è mai stato e non riesce tuttora ad essere. In particolare quanti hanno una storia clericale e/o comunista, e i loro compagni di strada.

Negli USA il Presidente, il Parlamento, l'opinione pubblica (o il popolo, se si preferisce) stanno dando vita ad una straordinaria pagina di civiltà giuridica e liberale. Il Parlamento fa quello che crede essere suo diritto e suo dovere istituzionale, fino in fondo, perché sa che la grande forza degli USA nei confronti di tutti i totalitarismi e i nazismi (rossi, neri, "verdi" che siano) è innanzitutto quella di rappresentare e far vivere un sistema di diritto e di libertà, bandiera senza uguali contro i nemici campioni della violenza, dell'intolleranza, dell'oppressione dei propri popoli e degli altri. Lo fa, quindi, proprio e quando gli USA e il Comandante delle sue forze armate, il Presidente, sono in condizione di guerra. Il popolo dissente dal merito delle decisioni della maggioranza parlamentare, ma non accusa nessuno, per questo, di tradimento della patria, e per il 72% dei cittadini resta con il Presidente, il quale decide un'azione di tipo bellico che sposta all'indietro - per ora - di un anno il pe

ricolo dell'uso di armi letali da parte del dittatore e del macellaio Saddam.

Blair, per suo conto, condivide la leadership americana, come nella guerra contro il nazismo e il fascismo, e rende alla sinistra cui appartiene l'onore democratico e liberale, cioè civile, rompendo con la codardia e la terzietà "pacifista", di stampo clericale e stalinista, fra regimi totalitari e democrazia, fra aggressori e aggrediti, che tornano a manifestarsi per l'ex- Iugoslavia, per l'Algeria, per il Medio Oriente, un po' ovunque.

In Italia tutto questo è rifiutato dal potere, in tutte le sue componenti storiche di questo secolo. Qui lo "spergiuro" di un Capo dello Stato, previsto sia pure sotto altra forma dalla Costituzione, è ammesso, tollerato, sfruttato, secondo ragion di parte e di partito. Il Parlamento, partitocratico, è lo stesso che reagì al sequestro Moro paralizzando il Parlamento stesso, abolendo la legalità interna dei partiti e quella esterna, votando in poche ore la fiducia al Governo responsabile dello sfascio dello Stato, condannando così fatalmente a morte Aldo Moro. E' lo stesso Parlamento che da oltre dieci anni protegge contro qualsiasi indagine o discussione attentati e tradimenti, usurpazioni da parte dei Capi di Stato. Come Parlamento, insomma, e dalla luce della Costituzione, fa anche un po' ribrezzo.

Capisco, quindi, che più che mai USA e Gran Bretagna uniti costituiscano tuttora un incubo e una preoccupazione, fortissima quanto istintiva, e si cerchi di lasciarli soli, e se possibile, perdenti. In sintonia con dichiarazioni, francamente un po' oscene, di solidarietà al popolo irakeno, del cui martirio quotidiano ad opera di un satrapo feroce e potente, e del suo regime, nulla cale".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail