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Notizie Radicali
Partito Radicale Centro Radicale - 26 febbraio 1999
TRANSFax #32

TRANSNATIONAL FAX #32

Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito radicale transnazionale

Numero 32 del 26 Febbraio 1999

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* Redazione: Mihai Romanciuc, Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma (IT)

Tel :+39-06-689.791

Fax :+39-06-6880.53.96

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Url :http://www.radicalparty.org

Telnet:agora.stm.it

* Impaginazione e Distribuzione: Alberto Novi (BE)

* Pubblicato in: inglese, italiano, francese, russo e spagnolo.

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in questo numero:

- Kosovo: Il PR presenta le prove della colpevolezza di Milosevic per la Guerra in Kosovo;

- ONU: A New York iniziano la Commissione preparatoria dell'annesso allo Statuto del Tribunale Penale Internazionale. Continua la campagna radicale.

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KOSOVO: LE PROVE DELLA COLPEVOLEZZA DIRETTA DI MILOSEVIC NEI CRIMINI DI GUERRA E CONTRO L'UMANITA' COMMESSI NEL 1998.

PRESENTAZIONE A RAMBOUILLET DEL RAPPORTO SULLE RESPONSABILITA' DEL REGIME DI BELGRADO AL RAPPRESENTANTE SPECIALE DELL'UNIONE EUROPEA PER IL KOSSOVO, WOLFGANG PETRICH.

Mentre il regime di Belgrado negava accesso al territorio Jugoslavo al Procuratore del Tribunale dell'Aia, il team di Non C'é Pace Senza Giustizia si é recato in Kosovo ed in altre località jugoslave, in Macedonia ed in Albania, ad ottobre e a novembre del 1998 per condurre le ricerche sul campo necessarie alla compilazione di questo rapporto

Le conclusioni del rapporto "No Peace Without Justice" sono chiarissime: esse stabiliscono la responsabilità penale individuale del Presidente Milosevic nel quadro della campagna di gravi violazioni dei diritti umani condotta in Kosovo dalle forze del Ministero degli Interni Serbo e dall' Esercito Federale nel 1998.

Il rapporto dimostra l'esistenza di una campagna organizzata dalle strutture statali della Repubblica Federale di Jugoslavia che ha determinato una sistematica violazione del diritto umanitario internazionale e sottolinea la necessità di stabilire responsabilità penali individuali di coloro, all'interno della gerarchia politica e militare della Repubblica Federativa di Jugoslavia che hanno pianificato, ordinato ed eseguito la campagna di violenza e terrore in Kosovo.

Qualsiasi accordo raggiunto a Rambouillet, non soddisferà l'obiettivo della pace e della riconciliazione se non prevederà clausole che assicurano l'accesso del Procuratore del Tribunale Internazionale in Kosovo e l'obbligo della Repubblica Federale Iugoslava di fornire piena collaborazione. Inoltre tutti gli Stati devono adempiere al loro dovere di assistenza al Tribunale Internazionale fornendo al procuratore informazioni di ogni tipo che possano essere richieste per condurre appieno le indagini in Kosovo e portare in giudizio i responsabili delle atrocità che sono state commesse. Se i responsabili non saranno giudicati per le loro azioni criminali, non ci puó essere pace nel Kosovo, né ora, né nei prossimi anni.

Durante il conflitto nel 1998, la persecuzione del popolo Kosovaro ha preso la forma di:

1. attacchi alle città e ai villaggi abitati da civili kosovari;

2. l'uccisione e il ferimento grave di civili kosovari, comprese donne, bambini, anziani e infermi sia durante che dopo tali attacchi;

3. la selezione, detenzione e imprigionamento arbitrario della popolazione Kosovara durante tali attacchi;

4. la coercizione, intimidazione e la minaccia della popolazione kosovara tale da far loro abbandonare le proprietà e le case;

5. distruzione arbitraria ed eccessiva di abitazioni civili e altri edifici;

6. distruzione premeditata di proprietà privata, compresi campi e bestiame; e

7. saccheggio organizzato di proprietà civili.

Sarebbe del tutto artificiale sostenere che i crimini commessi nel conflitto in Kossovo senza riconoscere che l'attore principale, coinvolto a tutti i livelli nella pianificazione, ordine, istigazione e esecuzione di questi crimini, é stato infatti il Presidente della Repubblica Jugoslava.

Il Presidente Milosevic ha selezionato con cura quelle forze da usare in Kosovo e ha comunicato direttamente le sue istruzioni e aspettative ai suoi comandanti sul campo.

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ONU: LA COMMISSIONE PREPARATORIA SULL'ANNESSO ALLO STATUTO PER IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE HA INIZIATO I PROPRI LAVORI SUL REGOLAMENTO DI PROCEDURA E SUGLI ELEMENTI DEI CRIMINI. CONTINUA LA CAMPAGNA RADICALE PER PORRE FINE ALL'IMPUNITA'.

New York, dal 16 al 26 febbraio si terrà la prima sessione della Commissione preparatoria per concludere gli annessi allo Statuto per il Tribunale Penale Internazionale. Kofi Annan Ha aperto i lavori rendendo omaggio alla ratifica del Senegal, e ho ricordato il fondamentale ruolo giocato delle organizzazioni non governative nella creazione della Corte permanente. Ai negoziati, che si concentreranno sul regolamento di procedura e sugli elementi dei crimini, partecipano oltre 120 paesi che saranno chiamati anche a discutere il crimine dell'aggressione, argomento lasciato fuori dallo statuto alla Conferenza di Roma. Il Tribunale penale internazionale avra' competenza sui crimini di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità ed entrera' in azione quando almeno 60 paesi avranno ratificato il Trattato di Roma.

Nel quadro della Campagna "Ratification Now" Non c'è pace senza giustizia ha offerto esperti legali a quattro delegazioni: Bosnia e Herzegovina (vice-presidente della PrepCom), Senegal (primo paese a ratificare lo statuto), Trinidad e Tobago (membri dell'ufficio di presidenza) e Sierra Leone.

 
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