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Partito Radicale Centro Radicale - 11 marzo 1999
PE/Situazione in Kosovo: risoluzione

B4-0227, 0246, 0254, 0259, 0261 e 0263/99

Risoluzione sulla situazione nel Kosovo

Il Parlamento europeo,

- viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione nel Kosovo e nella Repubblica federale di Iugoslavia,

- viste le risoluzioni 1160 (1998), 1199 (1998) e 1203 (1998) del Consiglio di sicurezza dell'ONU,

- viste le conclusioni dei copresidenti della Conferenza di Rambouillet sul futuro del Kosovo, del 23 febbraio 1999,

A. sottolineando che a Rambouillet le parti belligeranti si sono incontrate per la prima volta per 17 giorni sotto gli auspici del Gruppo di contatto al fine di trovare una soluzione politica al conflitto nel Kosovo, e che le parti hanno deciso di convocare una nuova conferenza nella seconda metà di marzo nella quale affrontare tutte le questioni controverse rimaste in sospeso,

B. prendendo atto che alla Conferenza di Rambouillet sono stati realizzati dei progressi in ordine a un accordo interlocutorio per un periodo di tre anni che prevede un'autonomia sostanziale per il Kosovo, nel rispetto della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale della Repubblica federale di Iugoslavia, mentre la questione dello statuto definitivo del Kosovo verrebbe affrontata in un momento successivo,

C. rendendo atto che tale accordo prevede meccanismi per l'organizzazione di elezioni libere ed eque di istituzioni democratiche nel Kosovo, per la gestione degli affari pubblici nel Kosovo, per la protezione dei diritti dell'uomo e dei diritti dei membri delle comunità nazionali nonché per l'introduzione di un sistema giudiziario equo,

D. prendendo atto che l'accordo comprende inoltre chiare disposizioni riguardanti l'instaurazione della pace e della sicurezza nel Kosovo, in particolare lo spiegamento di una forza militare internazionale, il completo ritiro delle forze armate e di sicurezza iugoslave e serbe, la smilitarizzazione dell'Esercito di liberazione del Kosovo e la creazione, entro un anno, di una forza di polizia locale incaricata di assicurare tutte le funzioni di polizia nel Kosovo,

E. prendendo atto che le due parti si sono impegnate a incontrarsi nuovamente per completare e firmare l'insieme dell'accordo e per mettere a punto la versione finale dei capitoli relativi all'attuazione, comprese le modalità della presenza internazionale, civile e militare, invitata nel Kosovo,

F. considerando che il cessate il fuoco proclamato nel Kosovo l'autunno scorso continua ad essere violato e che gli osservatori non armati dell'OSCE non possono far nulla per farlo rispettare,

G. rilevando che la Serbia continua ad ammassare le proprie forze lungo il confine con l'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e l'Albania,

H. sottolineando che l'Unione europea e i suoi Stati membri dovrebbero svolgere un ruolo chiave nell'attuazione di tutti gli aspetti dell'accordo proposto, così come nella ricostruzione economica, sociale e politica del Kosovo,

I. ricordando che il Tribunale penale internazionale per i crimini commessi nell'ex Iugoslavia è pienamente competente per il Kosovo e sottolineando che le due parti dovrebbero impegnarsi a cooperare pienamente con tale Tribunale per quanto concerne i crimini commessi nel Kosovo,

J. sottolineando che il numero di profughi che abbandonano le zone di conflitto è in aumento e incide sulla già grave situazione della regione,

1. appoggia senza riserve gli sforzi esplicati dalla Conferenza di pace di Rambouillet per trovare una soluzione politica al conflitto nel Kosovo e accoglie positivamente i progressi realizzati finora;

2. invita le parti in conflitto a cooperare pienamente all'ulteriore processo di completamento e firma dell'accordo;

3. invita le parti in conflitto ad astenersi da azioni che possano indebolire la positiva conclusione della Conferenza di Rambouillet e, in particolare, a rispettare pienamente il cessate il fuoco e a evitare qualsiasi atto di provocazione;

4. è convinto che un accordo di pace debba essere sostenuto da forze internazionali di mantenimento della pace; sottolinea che tale presenza internazionale rafforzerebbe la sicurezza sia degli albanesi che dei serbi che vivono nella regione;

5. invita l'Unione europea e i suoi Stati membri ad apportare un contributo sostanziale all'attuazione di tutti gli aspetti dell'accordo, così come alla ricostruzione economica, sociale e politica del Kosovo;

6. sollecita il Consiglio e la Commissione a rafforzare l'assistenza ai profughi e agli sfollati nella regione;

7. invita tutte le parti a cooperare pienamente con il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia per quanto concerne i crimini commessi nel Kosovo e sollecita gli Stati membri a fornire a tale Tribunale tutte le prove in loro possesso che dimostrano la colpevolezza dei principali responsabili dei crimini commessi nel Kosovo;

8. sottolinea che in nessun caso saranno fatte concessioni quanto al modo in cui il Tribunale penale internazionale per l'ex Iugoslavia svolge il proprio lavoro;

9. invita nuovamente il Consiglio e la Commissione a impegnarsi energicamente per la costruzione di una società civile nella Repubblica federale di Iugoslavia;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio, al Gruppo di contatto, alle Nazioni Unite, alla NATO, al Presidente e al Pubblico ministero della Corte penale internazionale per l'ex Iugoslavia, al Presidente Milosevic e ai governi della Repubblica federale di Iugoslavia e della Serbia nonché ai rappresentanti della popolazione del Kosovo.

 
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