DICHIARAZIONE DI KONSTANTIN BOROVOJ SULLO SCIOPERO DELLA FAME DI PROTESTA
Mosca, 2 aprile 1999. "Il primo aprile 1999 ho fatto una dichiarazione sull'inizio dello sciopero della fame durante la conferenza-stampa all'Istituto Nazionale della Stampa.
La mia protesta è rivolta contro:
1. la campagna di propaganda che stordisce la coscienza dei cittadini - realizzata dal Governo della Federazione Russa nei mass media - la quale, in sostanza, è una vera guerra di informazione contro il proprio popolo e i politici che non condividono l'irresponsabile posizione delle autorità;
2. la disinformazione di massa sulla reale situazione in Jugoslavia e intorno al conflitto;
3. le azioni illegali, realizzate e coordinate dalle autorità: i fatti di teppismo contro le rappresentanze diplomatiche, gli appelli a compiere su Internet delle azioni che implicano la responsabilità penale, la propaganda e il sostegno organizzativo del reclutamento dei mercenari, sempre con la responsabilità penale, ecc., inoltre, le azioni che rischiano di far intervenire la Russia nei conflitti internazionali;
4. il divieto di esporre i punti di vista sulla situazione in Jugoslavia, diversi da quelli diffusi dalla propaganda;
5. la mancanza delle dichiarazioni pubbliche da parte del governo della Federazione Russa e del Governo di Mosca contro i fatti di teppismo e altre azioni illegali nei riguardi delle rappresentanze diplomatiche a Mosca e in altre città.
Per manifestare la mia protesta ho scelto lo sciopero della fame perché la normale opposizione politica è messa al bando. Ai mass media è stato vietato trasmettere dichiarazioni politiche, conferenze stampa, azioni di protesta che non coincidono con la posizione ufficiale delle autorità. Si sentono le minacce contro gli avversari della politica irresponsabile delle autorità. In queste condizioni, come in prigione, l'unica forma di protesta è lo sciopero della fame.
Lo sciopero della fame continuerà fino alla condanna, pubblica e ufficiale, delle azioni illegali e fino all'opposizione a tali azioni, fino a quando continueranno le forme incivili della campagna di propaganda, antidemocratica e anti-occidentale, per la situazione in Iugoslavia; lo sciopero finirà quando ci sarà la possibilità di esporre diversi punti di vista sul problema e su questi fatti, cosi', come si fa nei paesi democratici.
Alcuni mass media hanno comunicato che ho cominciato lo sciopero della fame per sostenere le azioni della NATO in Jugoslavia. Cio' non è vero. Non tradisco la mia posizione - sostenere gli sforzi della comunità internazionale, delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea, della NATO e dei paesi che ne fanno parte, per fare opposizione alle azioni illegali del regime fascista di Milosevic, ma sono profondamente convinto che l'effetto negativo della campagna di propaganda, realizzata dalle autorità russe a favore del regime di Milosevic, in opposizione all'Occidente, fa un grosso danno soprattutto alla situazione politica all'interno della Russia.
Come membro del Consiglio di Coordinazione della Coalizione "La Causa Giusta" sostengo le iniziative di pace di Gaidar, Nemtsov, Fjodorov e Chubais.
I membri della Coalizione rappresentano diversi partiti e associazioni politiche, hanno diversi punti di vista sulle cause del conflitto in Jugoslavia e sui metodi della sua risoluzione. In conformità allo statuto del Consiglio di Coordinazione della Coalizione, io, come membro della Coalizione che rispetta il parere della maggioranza dei compagni, sono a favore delle dichiarazioni approvate con la maggioranza dei voti."
K. Borovoj
www.radicalparty.org