KOSOVO: SE DOVESSERO ESSERE CONFERMATE LE INFORMAZIONI SECONDO LE QUALI MILOSEVIC STAREBBE - IN QUESTE ORE DI "TREGUA" - PER ATTUARE IL TRASFERIMENTO DI 700.000 SERBI IN KOSOVO, NON CI SAREBBE PIU' NESSUNA RAGIONE AL MONDO PER POSPORRE ANCHE DI UN SOLO SECONDO UN MASSICCIO INTERVENTO TERRESTRE IN KOSOVO E IN SERBIA.
Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo
Bruxelles, 8 aprile 1999. "Dopo la Bosnia e la Croazia, dopo i treni piombati di questi giorni, le centinaiai di migliaia di deportati, i massacri, le torture, gli stupri, le migliaia di uomini del Kosovo che, come a Srebrenica, mancano oggi all'appello, ci giunge da più parti un'informazione che se venisse a tradursi in fatto compiuto allargherebbe ancora, semmai fosse ancora possibile, i confini dell'orrore e della demenza ai quali ci ha maledettamente abituato il dittatore nazional-comunista Milosevic in questi ultimi dieci anni.
Se, in effetti, dovessero essere confermate le informazioni date dal Ministro della Difesa tedesco Scharping e da alcuni giornalisti, secondo le quali il dittatore Milosevic starebbe lavorando in queste ore di "tregua" da lui proclamata al trasferimento di centinaia di migliaia di serbi (si parla anche di 700.000) in Kosovo, non ci sarebbe più una ragione valida al mondo perché la NATO aspetti un secondo di più per impiegare tutte le risorse militari disponibili, aeronavali e terrestri, per mettere finalmente e definitivamente nell'impossibilità di nuocere il folle e criminale di Belgrado."
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