AFGANISTAN: APPELLO ALLA COMMISSIONE DEI DIRITTI UMANI CONTRO LE BARBARIE DEI TALIBANI. I RADICALI CHIEDONO IL BLOCCO DI TUTTI I GLI AIUTI DA PARTE DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI FINO A CHE NON SARANNO RISPETTATI I PIU' ELEMENTARI DIRITTI UMANI.
Ginevra, 14 aprile 1999 - Il Partito Radicale intervenendo alla Commissione dei Diritti Umani in corso a Ginevra, ha attaccato duramente il governo dei Talibani per le sistematiche e continue e reiterate violenze nei confronti delle donne e dell'intera popolazione. L'uso continuo di sistemi crudeli, inumani e degradanti, i reiterati episodi di violenze pubbliche e private, i crimini commessi nelle carceri dei Talibani, soprattutto nei confronti delle donne, devono essere fermati.
Intervenendo a nome del Partito Radicale, Chiara Steindler, ha sottolineato in particolare il danno prodotto dalla politica dell'UNDCP (United Nation Drug Control Programme) che ha concluso un accordo con i Talibani per l'eliminazione delle colture di papavero da oppio in cambio di milioni di dollari. A parte la considerazione del totale fallimento di questa politica, il responsabile di questo programma criminale, l'italiano Pino Arlacchi, di fatto legittima il regime dei Talibani in Afganistan. E' un dovere imperativo per la comunità internazionale quello assicurare che gli stati che ricevono aiuti ed assistenza proteggano i diritti delle donne e gli standard umanitari riconosciuti dalla comunità internazionale.
Il Partito Radicale ha chiesto che tutti i programmi di cooperazione, aiuto ed assistenza debbano essere sospesi fino a quando il governo dei Talibani non dimostrerà pieno rispetto per i diritti degli uomini e delle donne dell'Afganistan.
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