PANNELLA RISPONDE A CONFALONIERI E A SANTOROVICH: POTEVATE FARE GLI STESSI "GRANDI EVENTI" GIORNALISTICI DANDO LA PAROLA AI BOMBARDATI DI BERLINO E AI SOGGIORNANTI A MATHAUSEN E DACHAU.
Il Tempo, 16 aprile 1999.
"Quando la troupe di Moby Dick era di già a Belgrado, per preparare la trasmissione di Telemilosevic di ieri sera, Fedele Confalonieri pubblicamente ha ringraziato Michele Santoro in particolare, "per quanto fatto sul Kossovo". Michele Santoro lo ha a sua volta premiato con la pubblica apologia mediasetiana del regime di Belgrado, operazione a metà fra il teppistico e il goebbelsiano, lo stalinista.
Grazie alla perfetta intesa tra Confalonieri e Santoro ieri Mediaset ci ha poi fatto comprendere: che coloro che si trovano attorno alle telecamere di Moby Dick, a Belgrado, erano liberi rappresentanti del "popolo serbo". A quell'ora, in quel luogo, e in quella occasione, v'era, dunque, un popolo serbo: e non coloro che il regime poliziesco, genocida, sterminatore di croati, bosniaci, e kossovari avevano incaricato o consentito di rappresentarlo. I comizi trasmessi, financo il commento musicale che ha accompagnato la lettura del "manifesto" contro gli americani sterminatori d'indiani, così come le voci invasate e disoneste che "interpretavano" in altri momenti mogli e madri delle vittime di Cavalese, sono il combinato disposto da una parte dell'intesa profonda, istintiva, fra polizia e servizi di Milosevic e Michele Santoro e i suoi, dal vertice alla base e, dall'altra un giornalismo teppistico, manipolatore, con privilegi, impunità e immunità assicurati.
Volgare, violenta e perfezionatissima propaganda di un regime genocida, nazicomunista, e dei suoi alleati italiani ed europei. Ieri sera, il regime serbo e Mediaset hanno avuto in comune i loro collaboratori. Noi rispondiamo che il popolo serbo, invece, non è libero: i suoi migliori rappresentanti sono esuli, clandestini, perseguitati, tacitati, santorizzati, uccisi, "costretti" al genocidio, ad azioni di "guerra" rispetto alle quali i crimini delle Fosse Ardeatine e di Marzabotto sono opera da educanda e non, quali furono, orrendi episodi di barbarie bellica.
Che i "bambini" di Belgrado sono vittime tanto quanto i "bambini" kossovari. Santoro e Mediaset hanno mancato altri splendidi scoop, per involontarie questioni di tempo. Immagino che bei servizi avrebbero potuto realizzare fra i liberi berlinesi e tedeschi vittime dei bombardamenti alleati, per "far conoscere" le due versioni: quelle dei soggiornanti a Mathausen, Dachau e le loro.
Che, ogni tanto, è tempo di liberi comizi, ampi, non interrotti, anche in Mediaset. Basta essere prescelti dalla polizia serba o rappresentanti doc della civiltà comunista, antica e rifondata. Se poi un ragazzo della Sinistra Giovanile testimonia a favore della verità non poliziesca o non komunista, viene indicato pubblicamente al ludibrio dal delicato e democratico Santoro.
Che Mediaset ha per ora, ancora, un galantuomo e un giornalista, un direttore non come gli altri. Enrico Mentana, ieri sera, ci ha infatti ridato a tutti, con la sua dissociazione in diretta, un attimo di ossigeno e di dignità. Lo ringraziamo".