INCRIMINAZIONE DI MILOSEVIC: LETTERA APERTA DEI DIGIUNATORI AL PRIMO MINISTRO D'ALEMA E AL MINISTRO DEGLI ESTERI DINI
Al Primo Ministro e al Ministro degli Esteri del mio paese;
ai Primi Ministri e ai Ministri degli esteri dei paesi europei e dei paesi membri della Alleanza Atlantica
Ho deciso di digiunare per dare forza alle parole che intendo indirizzarLe. Per dare forza alla mia volontà di dialogo con Lei, per dare forza alla Sua capacità e alla Sua volontà di ascoltare, alla Sua intelligenza.
Sono grato a quei paesi che hanno inteso agire con l'uso delle armi nell'obiettivo di fermare un genocidio in atto, e che continua. Con il Mahatma Gandhi sono convinto che quando non vi è più modo di dare corpo con efficacia al metodo della nonviolenza, alla sua forza, alla superiore forza del dialogo rigoroso del Sathyagraha, il dovere di non rimanere passivi e complici della violenza e della aggressione impone di scegliere la forza dalla parte del diritto violato.
Ma sono altrettanto consapevole che il non esistere oggi altra possibilità che scegliere tra complicità con i massacratori e reazione violenta per fermare il massacro è di già, di per sé una sconfitta.
La inazione, la passività, la complicità dei paesi soprattutto europei che da almeno dieci anni hanno consentito a Slobodan Milosevic di rafforzarsi e di ulteriormente massacrare in primo luogo la libertà e i diritti e la vita dei cittadini del suo paese è sconfitta dei Governi che quella politica hanno gestito, ma è anche sconfitta di tutti i cittadini, di tutti noi.
Questa sconfitta ci riguarda. E' anche una nostra sconfitta.
Io sostengo l'intervento armato dei paesi Nato, e temo le prudenze senza saggezza che già si palesano come possibili.
Mi rivolgo a Lei con richieste precise, consapevole in primo luogo di una cosa: gli stermini in atto mi riguardano, riguardano la mia vita, la mia intelligenza, i miei sentimenti, hanno superato e da anni i limiti del cinismo che appartiene alla fisiologia, quasi, di ciascuno degli esseri umani. Ma più precisamente il lungo decennio che è trascorso, e queste molte settimane di ancor più insopportabili massacri di vita e di diritto rendono evidente quanto le scelte di politica internazionale dei governi rechino dirette conseguenze e costi a ciascuno dei governati, a ciascuno di noi.
L'avere per dieci anni almeno consentito al Governo di Belgrado stragi e pulizie etniche, rafforzando quel regime contro in primo luogo i cittadini della Repubblica jugoslava, ha avuto e sta avendo costi immani anche per noi, abitanti di paesi su cui massacri di vite umane non sono in corso. Le scelte o le non scelte di politica internazionale, la assenza di una politica comune dei paesi dell'Unione Europea hanno costi altissimi, e continuano a recare costi altissimi. A noi, a ciascuno di noi. Anche costi economici.
Ci riguarda quanto accade, e riguarda sia la nostra intelligenza, sia la nostra coscienza, sia i nostri interessi, anche materiali.
Un Governo non puo' prescinderne, a meno di allontanare da sé la qualità di governo democratico.
E' per la consapevolezza di questi miei interessi che Le chiedo di agire su iniziative precise, e per questo intendo parlare alla Sua intelligenza e alla Sua coscienza digiunando.
- Sto digiunando perché il Suo Governo trasmetta immediatamente al Tribunale Internazionale sui crimini commessi nella ex Jugoslavia ogni documento, ogni indizio, ogni prova in suo possesso relativa ai crimini su cui il medesimo Tribunale ha competenza, crimini commessi e crimini in atto. Da cittadino di un paese europeo, da partecipe quale sono e contribuente del paese di cui sono cittadino e della Unione Europea ritengo assolutamente ragionevole che il Suo Governo e i Governi dell'Unione Europea e i governi della comunità transnazionale abbiano in questi dieci anni acquisito evidenze e prove relative ai massacri compiuti nella ex Jugoslavia, e ai loro autori e mandanti. Ogni servizio di "intelligence" minimamente affidabile tra quelli finanziati dai contribuenti possiede indubitabilmente prove ed evidenze, indizi, documenti che possono essere e sono preziosissimi per la Procura presso il Tribunale dell'Aja e per il Tribunale stesso. E l'ordinamento penale interno di questi stessi paesi significativamente s
anziona con pene gravi e qualifica come reato ogni occultamento di prove e ogni ostacolo frapposto al corso della attività giurisdizionale.
- sto digiunando perché, come le 200.000 persone che hanno inoltrato formale denuncia al Tribunale dell'Aja nei confronti di Slobodan Milosevic per crimini contro l'umanità, sono convinto che la incriminazione del dittatore di Belgrado sia l'unica strada per affermare il Diritto e la sua forza, e sarebbe stata e sarebbe capace di fermare i massacri in atto, la pulizia etnica, che molto si fondano sulla persistente legittimazione di Milosevic.
- Sto digiunando per chiederLe di esprimersi con chiarezza relativamente alla volontà Sua e del Suo Governo di chiedere alla Procura dell'Aja di agire nei confronti di Slobodan Milosevic quale principale responsabile dei massacri in atto e di quelli compiuti nel decennio passato.
- Sto digiunando per affermare la mia convinzione che l'arma più efficace, quella dagli effetti più duraturi è la pratica del diritto, del suo rigore. Per questo sto digiunando affinché il Suo paese sottoscriva o ratifichi immediatamente il Trattato istitutivo del Tribunale Penale Internazionale permanente approvato ad amplissima maggioranza nel luglio scorso al termine della Conferenza di Roma. Per questo mi rivolgo con la mia iniziativa nonviolenta anche al Parlamento del Suo Paese.
- Intendo essere rappresentato. Ho, anche per responsabilità del Governo del Suo paese, subito una sconfitta; ora intendo che quella sconfitta sia superata dalla volontà e dalla intelligenza, dalla politica, da una politica capace di rappresentare gli interessi delle persone.
- Sto digiunando in primo luogo per il mio interesse: il mio interesse ad essere rappresentato correttamente dalle istituzioni del mio paese, che sono in primo luogo tenute proprio a rappresentare i miei interessi.
- sto digiunando per il diritto dei cittadini di Serbia e di Montenegro, prime vittime della violenza del regime che li opprime e uccide, e della passività degli altri paesi europei.
- Sto digiunando perché intendo che chi mi rappresenta cessi di imporre sconfitte a chi, come me, pretende dalle istituzioni del suo paese una politica capace di affermare e conquistare, con il diritto alla vita, la vita del diritto, la democrazia, la legalità, il diritto.
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DIGIUNO DAL GIORNO