COREA DEL NORD: MILIONI DI PERSONE MUOIONO DI FAME NON PER CARESTIA MA PER LE POLITICHE DI STERMINIO PER FAME DEL GENOCIDARIO REGIME DI PYONGYANG.
Roma, 28 aprile 1999. Secondo il 'World Food Programme' (Programma alimentare mondiale) delle Nazioni Unite la situazione in Corea del Nord ha ormai raggiunto dimensioni apocalittiche. Le scorte di cibo con cui l'ONU sfama quasi sette milioni di persone sono ormai terminate e milioni di persone sopravvivono solo mangiando granturco, erba o quel poco che possono trovare nei campi deserti.
Se da un lato occorre che i governi membri delle Nazioni Unite rispondano all'appello del WFP di alzare a 260 milioni di dollari il tetto di spesa necessario per affrontare questa drammatica situazione, dall'altro questi stessi governi devono riconoscere che il genocidio in corso è il pur prodotto del regime nazional-stalinista al potere da 50 anni a Pyongyang. Un regime che spende i propri soldi in armamenti nucleari e in faraoniche autocelebrazioni. Un regime che non potrebbe sopravvivere senza il sostegno della Repubblica Popolare Cinese. Un regime che i paesi democratici devono fermare con tutti i mezzi a disposizione, chiedendo alle Nazioni Unite la sua messa sotto tutela internazionale.
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