TRANSNATIONAL FAX #33
Bollettino di informazione e di azione sulle campagne del Partito radicale transnazionale
Numero 33 del 24 Maggio 1999
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* Redazione: Mihai Romanciuc, Via di Torre Argentina 76, 00186 Roma (IT)
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* Impaginazione e Distribuzione: Alberto Novi (BE)
* Pubblicato in: inglese, italiano, francese, russo e spagnolo.
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In questo numero:
- il PE per la moratoria sulla pena di morte
- il PE adotta una risoluzione sul TPI
- Kosovo: le dimissioni della Procuratrice ARBOUR
- Kosovo: dichiarazioni di Rugova
- Zingari: le decisioni del Parlamento italiano
- Albania e Macedonia: il piano Van den Broek
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IL PARLAMENTO EUROPEO SI PRONUNCIA PER UN'INIZIATIVA DELL'UE IN FAVORE DELLA MORATORIA UNIVERSALE DELLE ESECUZIONI CAPITALI ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU.
Strasburgo. La risoluzione adottata il 7 maggio 1999 all'unanimità dal PE, sottolinea che l'approvazione, per la terza volta consecutiva da parte della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite di una risoluzione per l'abolizione della pena di morte, così come la sua sponsorizzazione da parte di un numero sempre crescente di paesi, costituisce le premesse per l'istituzione di un principio di diritto internazionale che deve ora essere sancito dall'Assemblea Generale dell'ONU.
A questo proposito Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e eurodeputato ha dichiarato: "Con questa risoluzione il Parlamento ha voluto in particolare indicare al Consiglio che i tempi sono ormai maturi perché l'UE conduca, il prossimo autunno, la battaglia in favore dell'istituzione della moratoria universale delle esecuzioni capitali in seno all'Assemblea Generale.
L'aumento del numero dei paesi abolizionisti - oltre 100 - ed il successo ottenuto negli ultimi anni alla Commissione dei diritti Umani dell'ONU non lasciano in effetti più alcun dubbio sul risultato di un voto dell'Assemblea Generale. Speriamo che il Consiglio possa tradurre in un'iniziativa politica concreta la volontà costantemente ribadita dal Parlamento e da moltissimi cittadini europei in favore dell'istituzione di questo nuovo principio di diritto internazionale."
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PE: RISOLUZIONE SUL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE
Proposta dai deputati radicali Dupuis, Segretario del Partito Radicale e Dell'Alba Segretario di Non C'è Pace Senza Giustizia, la settimana scorsa il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla ratifica dello statuto del Tribunale penale internazionale. Il documento invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a incentivare una rapida ratifica di tale statuto da parte di ciascuno dei paesi candidati all'adesione; inoltre si chiede al Consiglio e alla Commissione di fare della firma e/o della ratifica dello statuto del Tribunale penale internazionale un punto essenziale nella negoziazione di futuri accordi con i paesi terzi. Inoltre il documento raccomanda agli Stati membri di non ricorrere all'articolo (articolo 124 "opt out") che consente l'esclusione dei crimini di guerra dalle competenze del Tribunale durante un periodo transitorio di sette anni.
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KOSOVO: LE SEMPRE PIU' PROBABILI DIMISSIONI DELLA PROCURATRICE ARBOUR NON DEVONO TRADURSI IN UNA PEARL HARBOUR DEL TRIBUNALE INTERNAZIONALE. LA GUERRA IN CORSO IMPONE DI GARANTIRE LA CONTINUITA' E IL POTENZIAMENTO DEL TRIBUNALE NOMINANDO L'ATTUALE VICE-PROCURATORE BLEWITT A SUO SOSTITUTO.
Le voci crescenti sull'imminente nomina di Louise Arbour alla Corte Suprema canadese e quindi le sue dimissioni dalle funzioni di Procuratrice generale del Tribunale penale internazionale sui crimini commessi nella ex Jugoslavia, così come la moltiplicazione di informazioni secondo cui la diplomazia jugoslava avrebbe ormai come compito principale quello di assicurare l'inclusione di una clausola di immunità per Milosevic negli accordi di pace, impongono alla comunità internazionale, e in primo luogo al Consiglio di Sicurezza, di non risparmiare nessuno sforzo per assicurare la continuità ed il potenziamento del lavoro del Tribunale stesso. L'esperienza acquisita, e il ruolo fin qui svolto come vice-procuratore, fanno di Graham BLEWITT il migliore candidato oggi possibile.
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KOSOVO: ESTREMAMENTE GRAVI LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA LDK RUGOVA.
Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo
Bruxelles-Roma, 19 maggio 1999. "Nelle sue affermazioni al giornale tedesco 'Die Woche' il Presidente della LDK, Ibrahim Rugova, ha apertamente rinnegato l'accordo detto di "Rambouillet-bis", da lui stesso sottoscritto, accordo che prevedeva la formazione di un governo provvisorio del Kosovo con la partecipazione delle tre principali formazioni politiche kosovare, la LDB di Rexhepi Qosja, l'UCK e la LDK, e con l'attribuzione della presidenza del governo all'UCK. Cosi facendo, Rugova non fa altro che complicare ulteriormente la difficile e drammatica opera di resistenza dell'intero popolo kosovaro.
Inoltre l'insistenza del Presidente della LDK ad indicare in Milosevic l'interlocutore obbligato per qualsiasi accordo di pace appare quanto meno inopportuna - per non dire altro - in un momento in cui migliaia di kosovari sono, giorno dopo giorno, vittime della politica criminale del regime del presidente Milosevic - usati come scudi umani, assassinati, torturati, donne stuprate - e mentre oltre un milione di kosovari sono già stati deportati."
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AL SENATO ITALIANO SI CONSUMA LO SCANDALO DELLE MINORANZE LINGUISTICHE, ESCLUSA UN'IDENTITA' TRA LE PIU' ANTICHE DELLA PENISOLA, QUELLA DEGLI ZINGARI.
Le Commissioni Affari Costituzionali e Pubblica Istruzione del Senato in seduta congiunta hanno iniziato la discussione del Disegno di Legge sulle minoranze linguistiche, già approvato dalla Camera. A tale proposito Paolo Pietrosanti, Consigliere generale del PR, ha dichiarato che dalla discussione: "Sono scomparsi gli Zingari. In una delle versioni iniziali del Disegno di Legge sulle minoranze linguistiche l'elenco delle minoranze stesse conteneva quella degli Zingari, poi questa è scomparsa. E la Legge sulle minoranze linguistiche che giunge al Senato non contiene nemmeno la menzione di una popolazione che è in Italia da secoli, che in massima parte non è nomade, e che è costituita da cittadini italiani. Gli Zingari, i Rom, i Sinti sono stati cancellati. Più di 100.000 cittadini italiani vengono così rimossi, sepolti, per il solo fatto di essere Zingari invece che appartenenti ad un'altra nazionalità. Gli Zingari scottano e fanno perdere voti.
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ALBANIA-MACEDONIA: GLI "ARRANGIAMENTI SPECIFICI" PROPOSTI DAL COMMISSARIO VAN DEN BROEK SONO RIDICOLI E IRRESPONSABILI. QUINDI INACCETTABILI.
Il commissario Van den Broek ha annunciato le linee generali del suo progetto di "impostazione regionale potenziata per i paesi del Sud Est d'Europa, nel contesto della stabilizzazione della regione". Secondo questa impostazione per l'Albania e la Macedonia si dovrebbe arrivare alla "definizione di arrangiamenti specifici, situati tra gli accordi europei e gli accordi di associazione". A questo proposito Olivier Dupuis ha dichiarato: "leggendo le dichiarazioni e le proposte del Commissario Van den Broek sull'Albania e alla Macedonia, viene da chiedersi quale supplemento di tragedia conduca, lui e quei suoi colleghi ancora più "prudenti", a prendere l'esatta misura delle difficoltà che questi due paesi affrontano in questo momento.
L'impostazione del Commissario Van den Broek è, ancora una volta, quella dell'assenza di ambizione, delle mezze misure quali quelle che avevano portato la Commissione - ignorando con condiscendenza quanti, al Parlamento europeo, chiedevano l'adesione della Iugoslavia di allora alla Comunità - a sostenere a colpi di miliardi di Euro, senza prospettive politiche, le cosiddette riforme del Primo Ministro Markovic alla fine degli anni '80 con i risultati economici e politici che sappiamo.
Mentre il PE chiede al Consiglio e alla Commissione di concludere "rapidamente l'accordo di associazione" con la Macedonia, di togliere "tutti gli ostacoli, formali ed informali, alla sua adesione piena ed intera all'Unione europea", e di procedere "senza indugio alla realizzazione di un vero e proprio Piano Marshall per l'Albania e all'apertura di negoziati in vista di un accordo di associazione UE - Albania", mentre miliardi di Euro e di dollari sono spesi ogni giorno per neutralizzare il mostro troppo a lungo tollerato (e quindi incoraggiato), gli "arrangiamenti specifici" con la Macedonia e l'Albania proposti da Van den Broek sono semplicemente ridicoli e irresponsabili. E quindi inaccettabili."