SOTTOCOMMISSIONE ONU/DIRITTI DELLE DONNE/AFGHANISTAN: IL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE INVITA LE NAZIONI UNITE A PROMUOVERE UN'AZIONE CONCERTATA
Ginevra-Roma, 12 agosto 1999. Il Partito Radicale Transnazionale, intervenendo oggi, nella sua qualità di organizzazione non governativa con status consultativo presso l'ECOSOC dell'ONU, nel quadro della discussione sull' applicazione dei diritti umani nei confronti delle donne alla sottocommissione per le minoranze a Ginevra ha accolto positivamente la realizzazione del Rapporto del Segretario Generale sulla situazione delle donne in Afghanistan, ha espresso la convinzione che il Rapporto possa rappresentare, se seguito da un'azione decisa e concertata dalle Nazioni Unite e dall'intera comunità internazionale, l'inizio di un importante processo che dia finalmente una nuova speranza a tutto il popolo afghano ed alle donne afghane in particolare.
Olga Cechurova del PRT ha inoltre ricordato alla sottocommissione il sostegno che la comunità internazionale ha fornito alle fazioni in guerra durante il conflitto. "Sfortunatamente, persino un organismo delle Nazioni Unite, il Programma delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga, ha stretto un accordo con i Talebani su una considerevole somma di denaro in cambio dell'eradicazione dei papaveri da oppio in Afghanistan. Al di la della sua dubbia efficacia, questo passo rischia di fornire una legittimità al regime dei Talebani. E' dovere della comunità internazionale assicurare che quanti godono della suo sostegno proteggano i diritti umani".
Infine, il Partito Radicale Transnazionale ha sostenuto tutte le raccomandazioni contenute nel Rapporto del segretario Generale sulla situazione delle donne in Afghanistan. Ha inoltre sottolineato la necessità che la comunità intraprenda senza indugio un'azione concertata per assicurare la protezione dei diritti delle donne in Afghanistan, anche attraverso un dialogo inter-Afghano sotto l'egida delle Nazioni Unite. Il PRT ha poi espresso la convinzione che tutti i programmi di aiuti e di cooperazione (esclusi gli aiuti umanitari) dovrebbero essere sospesi finché il governo afghano non mostri di rispettare i diritti umani sia degli uomini che delle donne.
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