UE/MACEDONIA: TROPPO POCO E TROPPO TARDI. COME SEMPRE.
Dichiarazione di Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale e deputato europeo
Roma, 9 settembre 1999. "Le proposte della Commissione al Consiglio di aprire dei negoziati con la Macedonia in vista della conclusione di un accordo di Stabilità e di associazione (ASA) sono non solamente tardive ma soprattutto totalmente insufficienti per creare le condizioni di stabilità e di sviluppo indispensabili a scongiurare qualsiasi nuovo rischio di implosione violenta in questa regione.
Queste proposte non fanno che confermare un approccio politico dell'Unione, come ha del resto ripetuto il Commissario Verheugen durante la sua audizione, che privilegia i "candidati senza problemi" garantendogli un'adesione rapida all'Unione e lascia da parte, nel limbo di una lontana (10 anni nel migliore dei casi) prospettiva di adesione ad una zona di libero scambio, i "paesi problematici", quelli che sono confrontati ad enormi ritardi strutturali e a gravi problemi interni. Senza pregiudizio, ovviamente, per i "buoni allievi", l'Unione ha il dovere di definire per gli "allievi difficili" e, in particolare, per Albania-Kosovo, Macedonia e Bosnia, una strategia politica ad hoc che abbia come obiettivo la loro piena e rapida adesione all'Unione, dotata delle risorse necessarie. In assenza di una tale strategia, il rischio, se non la certezza, è quello di assistere ad una nuova pioggia di aiuti di ogni genere, utili unicamente per rafforzare i riflessi da assistiti ed i fenomeni di malgoverno, preludi di nuo
ve tragedie".