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Partito Radicale Centro Radicale - 16 settembre 1999
PE/Prigionieri kosovari in Serbia/risoluzione d'urgenza

a) B5-0080/, 0092, 01 00 e 0 105/1999

Risoluzione sull'incarcerazione di cittadini kosovari

16/09/99

Il Parlamento europeo,

- viste le sue precedenti risoluzioni sul Kosovo e sull'ex-Iugoslavia, in particolare la sua risoluzione del 22 luglio 19991,

- vista la relazione dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani del 7 settembre 1999 sulla situazione dei diritti umani nel Kosovo,

A. considerando che durante il conflitto nel Kosovo migliaia di kosovari sono stati arrestati dalle forze armate iugoslave e da truppe paramilitari,

B. considerando che secondo le relazioni dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani almeno 5 000 persone sono ancora detenute nell'ambito di azioni giudiziarie per terrorismo;

C. considerando che secondo un elenco redatto dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) basato su informazioni del ministero della giustizia serbo, si trovano in carceri serbe circa 2 000 kosovari di etnia albanese, tra cui persone arrestate prima dell'intervento NATO per attività sovversive contro lo stato,

D. preoccupato per il fatto che tutti questi prigionieri sono detenuti in virtù di mandati di fermo di polizia della durata di un mese, entrati in vigore sotto il regime di legge marziale in Iugoslavia durante il conflitto nel Kosovo ed ufficialmente scaduti il 15 giugno, data a partire dalla quale tali mandati sembrano essere stati prorogati indefinitamente senza alcuna prospettiva di processi equi o di rilasci,

E. considerando che nel Kosovo si sono recentemente verificati più di cento casi di rapimento e abduzione di persone appartenenti a minoranze etniche e che emergono regolarmente testimonianze riguardanti l'esistenza di centri di detenzione dell'UCK,

F. considerando che la questione dello status dei detenuti e delle persone scomparse non è stata affrontata né dall'accordo di Kumanovo tra la NATO e il governo iugoslavo, né nella risoluzione 1244/99 del Consiglio di sicurezza che ha sancito la presenza delle forze internazionali nel Kosovo,

G. sottolineando che la completa tutela dei diritti umani fondamentali deve costituire un elemento essenziale del processo di ricostruzione nel Kosovo e in tutta l'Europa sudorientale,

1. chiede al governo serbo di informare immediatamente i familiari dei detenuti e delle persone scomparse che si ritiene siano detenute, del luogo di detenzione e del motivo dell'arresto;

2. esorta il governo serbo a liberare immediatamente coloro che sono arrestati dopo il 24 marzo 1999;

3. chiede all'Amministratore dell'ONU, Bernard Kouchner, nonché all'OSCE, di fornire proposte globali per la liberazione dì questi prigionieri;

4. approva la decisione di istituire una sottocommissione per i prigionieri e i detenuti nel quadro del Consiglio transitorio per il Kosovo;

5. esorta il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad approvare una risoluzione che renda palese alle autorità serbe che non sarà possibile progredire nelle trattative di pace sul futuro della regione fino a quando questi prigionieri non saranno stati liberati;

6. esorta la Presidenza finlandese dell'UE a trattare direttamente con il governo serbo per un'immediata liberazione di tutti i prigionieri;

7. esorta tutte le parti coinvolte nel processo di ricostruzione dell'Europa sudorientale ad elaborare strategie a lungo termine per la promozione e la tutela dei diritti umani fondamentali e a favorire una cultura del rispetto dei diritti umani e della tolleranza;

8. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle autorità della Serbia e della Repubblica federale di Iugoslavia, all'Amministratore ONU del Kosovo, all'OSCE e al Comitato internazionale della Croce Rossa.

 
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