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Partito Radicale Centro Radicale - 30 dicembre 1999
Cecenia/Russia/obiezione di coscienza: appello di Neverovskij

NON SIATE COMPLICI DEI CRIMINI DI GUERRA DEL REGIME - SCEGLIETE L'OBIEZIONE DI COSCIENZA!

APPELLO AI MIEI COETANEI, AI RAGAZZI RUSSI CHIAMATI SOTTO LE ARMI

Kaluga, Prigione IZ-37/1, 30 dicembre 1999. Vi rivolgo il mio appello dalla prigione regionale di Kaluga. Mi trovo qui perché il 25 novembre scorso la Corte della mia città, Obninsk, mi ha condannato a due anni di prigione in conformità con l'Articolo 328 del Codice Penale per un crimine che non ho mai commesso: "evasione dal servizio militare".

Non mi sono mai sottratto al servizio militare. Ho dichiarato di essere obiettore di coscienza in base al mio diritto, garantito a me e a voi dall'Art. 59.3 della Costituzione russa. Non sono scappato, non mi sono nascosto al Commissariato Militare. Ho lottato per la realizzazione del mio diritto, garantitomi dalla Costituzione della Federazione Russa.

Sono antimilitarista. Ritengo inaccettabile l'impiego dell'esercito nelle operazioni poliziesche all'interno del paese, contro i cittadini russi. Ritengo inaccettabile l'impiego dell'esercito contro popolazioni pacifiche.

Nel 1995 ho smesso di frequentare le lezioni al Dipartimento per la preparazione militare della mia Università. Considero la guerra in Cecenia un crimine. Il pilota che lancia bombe su un paese, che ci distrugge le case, uccide donne e bambini, è un criminale di guerra. Il soldato che lancia il missile contro il mercato di Groznyj e vi uccide 100 persone è un criminale.

Non sono l'unico a chiedere di sostituire il servizio militare con quello alternativo civile. E' la scelta di migliaia dei miei coetanei. Siamo tanti. Cosi' tanti che i generali hanno sentito un urgente bisogno di mettere uno di noi in prigione. Magari contro la legge. Mettere uno in prigione per intimidire gli altri - quelli che combattono contro la macchina militare e giudiziaria per la realizzazione dei loro diritti costituzionali.

Adesso, nella cella, non ho mai - neanche per un minuto, per un attimo - rimpianto la mia scelta. Anzi, sono sempre più sicuro di aver ragione - la mia sicurezza cresce ogni giorno di guerra che l'esercito russo fa contro il popolo ceceno. Da tempo quest'esercito è contro il popolo, contro le donne, i bambini e i vecchi indifesi nella città assediata di Groznyj - non contro i banditi e i terroristi.

Ragazzi, possiamo tentare di fermare questa follia. Ma ci riusciremo se saremo tanti. Se i generali con i loro Commissari Militari e i loro obbedienti "procuratori" e "giudici" non la faranno a intimidirci.

Rifiutate di fare da carne da cannoni, non andate obbedienti alle caserme per essere uccisi o - peggio ancora - per diventare assassini. Non siate complici dei crimini di guerra del regime: né come i suoi esecutori al fronte, né come i suoi aiutanti nelle retrovie, né come i suoi complici in un altro posticino tranquillo.

Possono farci paura, minacciare, violare le leggi e la Costituzione, metterci in prigione. Non saranno in grado di fare solo una cosa: costringerci a servirgli e diventare loro complici. La loro apparente "forza" sta soltanto nella nostra insicurezza, nella nostra paura, nella nostra indifferenza. Noi siamo più forti perché senza di noi loro sono impotenti.

Dmitrij NEVEROVSKIJ

 
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