RICONOSCIMENTO DELLA COREA DEL NORD: CON IL MINISTRO DINI, AL PEGGIO, NON C'E' DAVVERO FINE

Dichiarazione di Olivier Dupuis, deputato europeo e segretario del Partito Radicale

Bruxelles-Roma, 5 gennaio 2000. »L'iniziativa del Ministro Dini che ha portato ieri al riconoscimento formale della Corea del Nord da parte dell'Italia, con il conseguente scambio di ambasciatori, lascia letteralmente esterefatti. Già nell'autunno scorso, con il suo atteggiamento sulla questione della risoluzione delle Nazioni Unite relativa alla proposta di moratoria sulla pena di morte al quale va ricondota buona parte della sconfitta, il Ministro Dini aveva confermato il suo scarsissimo interesse - per non dire altro - sulla questione del rafforzamento del Diritto e dei diritti al livello internazionale.

Con il riconoscimento di un regime che detiene senza ombra di dubbio l'indiscusso primato - pure ambito da non pochi concorrenti - dei paesi letteralmente criminali, il Ministro Dini compie un ulteriore passo nella sua disperata rincorsa al cinismo. Invece di proporre all'Unione europea di promuovere alle Nazioni Unite una iniziativa di condanna nei confronti di un Paese responsabile dello sterminio di oltre 3 milioni di persone negli ultimi 4 anni e del massacro di ogni diritto dell'intera popolazione nord-coreana da oltre 40 anni, il Ministro Dini sceglie di dare una cauzione morale ad un regime che, se esistesse già la Corte Penale Internazionale, dovrebbe rispondere di niente di meno che di crimini contro l'umanità e di genocidio. Davvero complimenti.