PINOCHET: SPETTA ORA AL CILE FARE GIUSTIZIA, ALLA COMUNITA' INTERNAZIONALE CATTURARE I CRIMINALI DI GUERRA ANCORA A PIEDE LIBERO
Comunicato del Partito Radicale Transnazionale e del Comitato "Non c'è pace senza giustizia"
Roma, 13 gennaio 2000. Il Regno Unito ha dichiarato il Generale cileno Augusto Pinochet "mentalmente e fisicamente" non in grado di sostenere un processo, negandone, pertanto, l'estradizione in Spagna. Se da un lato la decisione costituisce un ostacolo alla giustizia, dall'altro essa conferma tuttavia la crescente attenzione alla tutela dei diritti umani che si traduce nel caso specifico nel rispetto delle condizioni di salute di imputati di efferati crimini. La vicenda di Pinochet, comunque, resta di fondamentale importanza per il diritto penale internazionale.
La decisione della House of Lords di negare l'immunità per crimini contro l'umanità commessi nell'esercizio della funzione di Capo di Stato ha comunque messo in crisi definitivamente il diritto all'immunità sovrana oltreché aver fornito nuovi strumenti internazionali alla comunità internazionale nella ricerca di giustizia contro le violazioni dei fondamentali diritti umani, anche davanti a tribunali stranieri.
Il Partito Radicale Transnazionale e il comitato "Non c'è pace senza giustizia" chiedono adesso al governo cileno di cercare quella giustizia necessaria per una avvio di definitiva riconciliazione nazionale, ma invitano allo stesso tempo la comunità internazionale a perseguire, con lo stesso impegno, la cattura di quei capi di stato che, nel pieno esercizio delle proprie funzioni come Slobodan Milosevic, ancora impunemente governano dopo essersi macchiati di crimini contro l'umanità ed essere stati incriminati dal tribunale delle nazioni unite de l'Aia.
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