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Partito Radicale Centro Radicale - 20 gennaio 2000
PE/UE/Cecenia/Dimitri Neverovski: risoluzione

B5-0048, 0065, 0067, 0080 e 0082/2000

20-01-2000

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Cecenia

Il Parlamento europeo,

- viste le sue risoluzioni sulla situazione in Cecenia del 18 novembre 1999 1 e del 15 dicembre 1999 2 ,

- visti il suo parere conforme del 30 novembre 1995 sulla conclusione dell'accordo di partenariato e di cooperazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e la Russia dall'altra 3, nonché il suo parere conforme dell'11 giugno 1997 sulla conclusione di un protocollo all'accordo di partenariato e cooperazione tra le Comunità europee, i loro Stati membri e la Federazione russa 4 e sulla strategia comune

dell'Unione europea sulla Russia adottata dal Consiglio il 4 giugno 1999 5,

- vista la dichiarazione del Consiglio europeo di Helsinki del 10 dicembre 1999,

- vista la sua decisione di rinviare il suo parere sull'accordo di cooperazione con la Russia nel campo della scienza e della tecnologia, alla luce degli eventi in Cecenia,

A. profondamente preoccupato per la continua escalation del conflitto armato in Cecenia e, in particolare, per il crescente numero di vittime tra la popolazione civile e tra i soldati

dell'esercito russo, nonché per la situazione sempre più grave in cui versano le diverse migliaia di civili rimasti in Cecenia, soprattutto a Grozny,

B. allarmato per le informazioni secondo cui le forze federali russe commetterebbero abusi nei confronti della popolazione civile, malmenando profughi in fuga, distruggendo e saccheggiando case, effettuando esecuzioni sommarie e detenendo arbitrariamente

profughi ceceni di sesso maschile dai dieci ai sessant'anni d'età in cosiddetti "campi di filtraggio",

C. profondamente preoccupato per la situazione degli sfollati ceceni, che le autorità dei campi dell'Inguscezia mettono sotto pressione privandoli di cibo affinché rientrino alle proprie case,

D. preoccupato per il fatto che le agenzie internazionali di assistenza umanitaria non possano tuttora accedere con sicurezza all'area interessata, malgrado la Russia si sia impegnata, in occasione del vertice OSCE, a facilitare il loro accesso,

E. osservando che il Presidente ceceno Aslan Maskhadov ha ripetutamente esortato Mosca a cercare una soluzione politica al conflitto,

F. ricordando che al vertice OSCE di Istanbul del novembre scorso la Russia ha riconosciuto che una soluzione politica del conflitto è essenziale ed ha accolto favorevolmente la disponibilità dell'OSCE a contribuire alla ripresa di un dialogo

politico,

G. considerando che l'assenza di informazioni indipendenti sulla situazione in Cecenia sta mettendo seriamente a repentaglio la democrazia e lo Stato di diritto nella Federazione russa, e che molti inviati internazionali e rappresentanti dei mezzi di comunicazione si vedono negare l'accesso alla regione,

H. riaffermando l'integrità territoriale della Federazione russa e il suo diritto a lottare contro il terrorismo, ma ricordando nel contempo gli obblighi assunti dalla Federazione russa non solo in base all'accordo di partenariato e cooperazione, ma anche in virtù della sua appartenenza al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Consiglio d'Europa e all'OSCE, di rispettare i valori democratici e i diritti umani,

I. sbalordito per la condanna a due anni di carcere comminata al matematico Dimitrii Neverovskii per aver espresso obiezioni contro la guerra in Cecenia, come permessogli dalla Costituzione russa,

1. esorta le autorità russe e cecene a fare quanto in loro potere per permettere ai cittadini di Grozny di lasciare la città in condizioni di sicurezza e dignità;

2. condanna la decisione delle autorità russe di impedire agli uomini in età di combattimento di entrare in Cecenia o di lasciare tale paese quale violazione dei codici internazionali di comportamento e sottolinea che la separazione dei bambini dalle loro famiglie non rientra nella lotta contro il terrorismo;

3. invita il governo russo ad ordinare un immediato cessate il fuoco, a rispettare i suoi impegni in base al diritto internazionale, a facilitare la consegna in condizioni di sicurezza degli aiuti umanitari alla regione e a trovare una soluzione politica al conflitto, avviando nel contempo un dialogo con i rappresentanti eletti della Cecenia; osserva che

la Russia deve rispettare il diritto internazionale e i valori democratici se intende essere riconosciuta quale membro a pieno titolo e degno di rispetto della comunità internazionale;

4. condanna vigorosamente quei combattenti ceceni che minacciano e mettono a repentaglio le vite della popolazione civile ed esorta le autorità cecene a rispettare le norme e i principi del diritto umanitario, a condannare il terrorismo, a prevenire attività terroristiche e a contribuire alla liberazione degli ostaggi rimanenti nonché ad una soluzione pacifica negoziata del conflitto;

5. esorta la Commissione e il Consiglio ad attuare la decisione del Consiglio europeo di Helsinki di trasferire fondi dal programma TACIS all'assistenza umanitaria nonché ad esaminare la possibilità di trasferire fondi TACIS all'aiuto alla ricostruzione della regione del Caucaso settentrionale e altre misure opportune;

6. esorta il governo russo a permettere all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e all'OSCE di insediare punti di osservazione a lungo termine presso i passaggi di frontiera per sorvegliare il comportamento della polizia di frontiera nei confronti dei profughi ceceni e a permettere loro di visitare i campi di prigionia per i profughi ceceni di sesso maschile; esorta il Consiglio a promuovere l'osservazione dei passaggi di

frontiera attraverso le Missioni degli Stati membri a Mosca, al fine di ottenere informazioni sulla consegna degli aiuti umanitari;

7. invita le altre organizzazioni internazionali e, in particolare, il Fondo monetario internazionale, a ricorrere agli strumenti a loro disposizione per contribuire ad una soluzione pacifica della crisi; esorta in particolare l'OSCE ed il Consiglio d'Europa a richiamare la Russia al rispetto degli obblighi connessi alla sua qualità di membro di tali

organizzazioni;

8. ribadisce la sua proposta di organizzare, congiuntamente all'OSCE, una Conferenza di tutte le parti interessate sulla stabilità nel Caucaso, al fine di contribuire a creare un

forum sul conflitto per risolvere i problemi della regione;

9. invita le autorità russe a riesaminare urgentemente il caso di Dimitrii Neverovskii alla luce della Costituzione russa;

10. esorta la Commissione e il Consiglio a mantenere il dialogo politico con la Federazione russa;

11. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all'OSCE, all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo, all'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, al FMI, al Consiglio d'Europa, al Presidente, al governo e al parlamento della Federazione russa e alle autorità di Cecenia, Daghestan e Inguscezia.

 
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