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Partito Radicale Centro Radicale - 20 gennaio 2000
PE/UE/Cina: risoluzione d'urgenza

B5-0050, 0064, 0079 e 0083/2000

20-01-2000

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei diritti dell'uomo in Cina

Il Parlamento europeo,

- visti gli articoli 11, paragrafo 1, del trattato sull'Unione europea e 177 del trattato CE che individuano nella promozione dei diritti dell'uomo un obiettivo della PESC,

- viste la sua risoluzione del 12 giugno 1997 concernente una politica a lungo termine per le relazioni Cina-Europa 1 e la sua risoluzione dell'8 ottobre 1998 sull'Unione europea e Hong Kong oltre il 1997 2 ,

- viste le sue precedenti risoluzioni sulle violazioni dei diritti dell'uomo e delle minoranze e della libertà religiosa in Cina,

- viste le conclusioni del Vertice UE-Cina, svoltosi a Pechino il 21 dicembre 1999,

A. considerando che la situazione dei diritti dell'uomo in Cina ha continuato a deteriorarsi, con un numero sempre crescente di esecuzioni, un'ulteriore repressione del dissenso politico organizzato, l'intensificazione dei controlli su chiese non registrate e l'interferenza nel processo di nomina di vescovi della Chiesa cattolica, il bando ufficiale del movimento Falun Gong e l'azione continua di disturbo nei confronti di gruppi di minoranza etnica, in particolare tibetani, mongoli e Uighur,

B. considerando che la Cina non ha compiuto alcun progresso nella ratifica della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, né della Convenzione internazionale sui diritti

economici, sociali e culturali,

C. considerando, in relazione ad Hong Kong, che gli impegni concernenti la libertà di espressione, la libertà politica e lo stato di diritto assunti dalla Cina nella Basic Law di Hong Kong sono compromessi, ad esempio, dalla richiesta rivolta alla Commissione permanente NPC di reinterpretare alcune parti della Basic Law dopo la sentenza della Corte suprema di appello di Hong Kong,

D. considerando che la fuga del Karmapa Lama del Tibet a Dharmshala testimonia della repressione religiosa in atto,

E. considerando che il vice primo ministro cinese Wu Bangguo e il vice ministro Long Yogtu saranno in visita a Bruxelles il 25 gennaio 2000 per discutere con rappresentanti dell'UE sull'adesione della Cina all'OMC,

F. considerando che la 56 a sessione della Commissione ONU per i diritti dell'uomo è prevista per il 20 marzo 2000 a Ginevra,

1. sollecita il governo cinese a rispondere agli appelli internazionali affinché sia migliorata la situazione dei diritti dell'uomo e siano garantite la democrazia, la libertà di espressione, la libertà dei mezzi di informazione, la libertà politica e religiosa in Cina, in particolare ad Hong Kong e Macao e nel Tibet;

2. invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a continuare ad esercitare pressioni sulla Cina perché questa migliori la sua politica in materia di diritti dell'uomo in

conformità delle norme internazionali ed a far presente al governo cinese che ogni progresso nel quadro delle relazioni UE-Cina, tra l'altro in riferimento all'adesione della Cina all'OMC, è subordinato a tale miglioramento;

3. sollecita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a sollevare in particolare la questione delle persecuzioni religiose, essendo le violazioni della libertà religiosa in

costante aumento;

4. invita il Consiglio ad unire i suoi sforzi con gli USA e a sponsorizzare con questi ultimi una risoluzione sulla Cina alla prossima sessione della Commissione ONU per i diritti dell'uomo; a lavorare attivamente, ad alto livello diplomatico, per incoraggiare gli altri membri della Commissione per i diritti dell'uomo a fare altrettanto, scoraggiando nel contempo i paesi rappresentati a Ginevra dal votare a favore di una mozione di non

intervento sulla Cina, che impedirebbe alla Commissione per i diritti dell'uomo finanche di discutere sulla situazione in quel paese;

5. sollecita il governo cinese a ratificare la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali;

6. invita il Consiglio a informare il Parlamento e la sua commissione per gli affari esteri in merito alla strategia adottata e ai risultati ottenuti dall'UE in seno alla Commissione per i diritti dell'uomo dell'ONU;

7. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, ai paesi membri della Commissione per i diritti dell'uomo dell'ONU, nonché al governo della Repubblica popolare cinese.

 
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