PROPOSTA DI MOZIONE SUL TIBET
La Prima Circoscrizione di Perugia
A. rammentando che il Tibet è stato invaso e occupato nel 1949 e nel 1950 dalle forze armate cinesi,
B. rammentando che sebbene l'"Accordo in 17 punti", che le autorità tibetane furono costrette a firmare a Pechino, sanzionasse l'annessione del Tibet alla Repubblica popolare cinese, garantiva altresi' la piena autonomia del Tibet e, in particolare, la continuità del suo sistema politico e il pieno rispetto della libertà religiosa,
C. rammentando la rivolta di Lhasa contro l'occupazione del regime di Pechino, del 10 marzo 1959, che ha provocato la morte e la detenzione di migliaia di tibetani nonché l'esilio del Dalai Lama e di decine di migliaia di altri tibetani,
D. rammentando l'istituzione, nel 1965, della Regione autonoma del Tibet (TAR) da parte delle autorità di Pechino e considerando che in questa regione non vi è alcuna autonomia reale da quando la Cina ha occupato il paese,
E. rammentando i reiterati tentativi di rilanciare il dialogo con le autorità di Pechino effettuati dal Dalai Lama per mezzo, segnatamente, del "Piano in 5 punti" presentato al Congresso americano nel 1987 e della "proposta di Strasburgo" presentata al Parlamento europeo nel 1988,
F. preoccupato per il fatto che la Cina non si è assolutamente mostrata disposta a partecipare a un dialogo destinato a negoziare il futuro del Tibet,
G. rammentando l'assegnazione, nel 1989, del Premio Nobel per la Pace al Dalai Lama e l'appello da questi rivolto alla comunità internazionale affinché contribuisca a una soluzione pacifica del problema tibetano,
H. rammentando la trasformazione, nel 1992, del Tibet in "zona economica speciale" e il trasferimento massiccio di coloni cinesi in Tibet che vi ha fatto seguito e che ha trasformato in alcunianni i tibetani in minoranza nel loro stesso paese,
I. considerando che il progetto di riduzione della povertà nella Cina occidentale proposto puo' condurre a un ulteriore dislocamento di cittadini di etnia cinese nelle regioni tibetane e puo' rappresentare una violazione della politica della Banca mondiale in materia di popolazioni indigene, trasferimenti involontari di popolazione e ambiente,
1. chiede al Governo italiano di fare tutto il possibile affinché il governo della Repubblica popolare cinese e il Dalai Lama negozino un nuovo statuto per il Tibet che garantisca una piena autonomia dei tibetani in tutti i settori della vita politica, economica, sociale e culturale, con le sole eccezioni della politica di difesa e della politica estera;
2. invita il governo italiano, cosi' come sollecitato dal Parlamento Europeo con una risoluzione votata a stragrande maggioranza il 6 luglio 2000 ad esaminare seriamente la possibilità di riconoscere il governo tibetano in esilio come legittimo rappresentante del popolo tibetano qualora, entro un termine di tre anni, le autorità di Pechino e il governo tibetano in esilio non abbiano raggiunto un accordo relativo a un nuovo statuto per il Tibet, mediante i negoziati organizzati sotto l'egida del Segretario generale delle Nazioni Unite;
3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente mozione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi, Roma.