Mozione sulla richiesta di espulsione del Partito Radicale Transnazionale dalle Nazioni Unite
Approvata all'unanimità
Il Comitato di coordinamento dei radicali riunito il 30 settembre a Roma,
considerando:
che nella riunione del 27 settembre il Comitato sulle Organizzazioni Non Governative delle Nazioni Unite ha raccomandato al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) la sospensione per tre anni dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale sulla base delle accuse infondate e infamanti di stampo stalinista - sostegno al terrorismo, al narcotraffico e alla pedofilia - presentate dalla Federazione Russa nel maggio scorso;
che nel Comitato sulle Organizzazioni Non Governative è stato sconfitto il fronte dei paesi composto da Cile, Francia, Germania, Romania e Stati Uniti, decisamente schierati a favore della tutela della libertà di manifestazione del pensiero alle Nazioni Unite, nonché a favore della tutela dei principi liberali dello stato di diritto, del giusto processo e del diritto di difesa;
che tali principi vengono calpestati nel corso delle procedure di messa sotto accusa delle Organizzazioni Non Governative da parte degli organi competenti delle Nazioni Unite;
che nella prossima riunione del 18 ottobre l'ECOSOC sarà chiamato a confermare o a respingere la raccomandazione del Comitato sulle Organizzazioni Non Governative;
che la conferma da parte dell'ECOSOC della sospensione dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale costituirebbe un grave e pericolosissimo precedente che metterebbe a rischio il diritto e la libertà di tutte le Organizzazioni Non Governative, di esprimere liberamente il proprio pensiero alle Nazioni Unite;
impegna:
- i soggetti dell'area radicale a mobilitarsi con ogni sforzo per impedire che la voce del Partito Radicale Transnazionale, la voce dei dissidenti politici oppressi dai peggiori regimi antidemocratici, dittatoriali o totalitari, la voce di chi si batte per la tutela dei diritti umani attraverso l'istituzione della Corte Penale per i crimini di guerra e contro l'umanità, attraverso l'istituzione di una moratoria universale della pena di morte e con la promozione di una radicale riforma delle fallimentari e criminogene politiche proibizioniste della comunità internazionale, sia fatta tacere per sempre alle Nazioni Unite;
chiede:
al Parlamento e al Governo italiano, attraverso la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Esteri e l'insieme del governo, di attivare - questa volta effettivamente - tutti i canali politici, e non solo diplomatici, per respingere l'infamante attacco della Russia post-sovietica di Putin, assumendo finalmente e decisamente la leadership dello schieramento dei paesi schierati a favore dei diritti fondamentali, a cominciare dalla libertà di opinione e di espressione e dal diritto ad un giusto processo;
al Parlamento Europeo, al Consiglio d'Europa e ai Parlamenti nazionali dei paesi membri dell'Ecosoc di pronunciarsi apertamente contro la deriva autoritaria del regime di Mosca che mira a reprimere le voci che si oppongono alle sue politiche non solo sul proprio territorio, ma anche nelle più importanti istituzioni internazionali tenute a garantire il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo;
a tutti gli iscritti e simpatizzanti dell'area radicale un sostegno, anche economico, straordinario per rafforzare le attività del Partito Radicale Transnazionale all'ONU e far conoscere all'opinione pubblica internazionale l'alto valore politico ed ideale dello scontro in corso alle Nazioni Unite.