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Pannella Marco, Parlamento europeo - 7 ottobre 1991
Una Comunità europea erede di Chamberlain e Daladier

di Marco Pannella

SOMMARIO: Intervento di Marco Pannella al Parlamento europeo durante il dibatitto sul ritiro della sua immunità parlamentare. In quell'intervento, Pannella affronta la questione dell'agressione in corso della Croazia e denuncia l'atteggiamento vile ed irresponsabile della Comunità.

Pannella: Signor Presidente, come Lei ha detto - ed è cosa assolutamente strana - io posso utilizzare undici minuti di tempo; credo che non vi siano precedenti. Lo devo certo alla gentilezza dei miei colleghi non iscritti, i quali hanno ritenuto che su questo tema fosse non solo elegante, ma forse di interesse comune consentire di esprimersi abbastanza compiutamente. Lo devo anche al fatto che questa relazione - il nostro relatore è veramente un degno successore di Donnez - sta irrobustendo sempre di più la nostra capacità di approfondire e di discutere, e son certo che oggi il nostro relatore non avrebbe permesso mai quello che all'inizio di questa legislatura appunto si è verificato in occasione di alcune richieste quanto meno equivoche e un po' fascistelle nel tono ai danni del collega Jean Marie Le Pen. Ma oggi il mio imbarazzo, signor Presidente, dinanzi a questa ampia possibilità di parlare è determinato dal fatto che se io dovessi parlare in questo momento di quello che importa maggiormente a tutti no

i - cioè per esempio di quello che sta accadendo della nostra Europa e del nostro Parlamento in Yugoslavia - i fatti non mi consentirebbero forse di disporre nemmeno di uno o di due minuti. Eppure sono la stessa persona oggetto di questa richiesta di processo e di processabilità da parte della giustizia - si fa per dire - italiana e sono la stessa persona che oggi in questo momento, per esempio, ha iniziato un sciopero della fame, da nonviolento, per il riconoscimento di Croazia e Slovenia, ma soprattutto, Signor Presidente, per fare il possibile e l'impossibile per evitare la vergogna di una Comunità Europea erede degli europei Chamberlain e Daladier, erede di coloro che furono fino in fondo e dolorosamente solidali con Hitler allorché rioccupo' la Ruhr, che furono solidali fino in fondo con l'inizio del comunismo reale, col nazismo, col fascismo, ecc. E siamo un Parlamento che concede le immunità come un Parlamento che si rispetti, ma siamo un Parlamento che non viene interpellato, che viene offeso, uno ps

eudoparlamento in ossequio alla volontà dei nostri interlocutori e innanzitutto del Consiglio. Un Parlamento che concede immunità dovrebbe essere inanzittutto un Parlamento che ha dalla sua la quasi sacralità dell'attività legislativa, del dire e del dettare giustizia e legge. E invece il nostro è un Parlamento che accetta, Presidente, anno dopo anno - essendo l'unico eletto sicuramente in modo democratico dai popoli europei - che accetta di essere trattato come un organismo consultivo o che viene convocato come un taxi-parlamento per esprimere con migliaia di voti insignificanti e stupidi e marginali il suo parere su cose stupide e marginali.

Signor Presidente, io mi sono permesso questa digressione e la ringrazio di avermela consentita, ma adesso verro' al dunque con maggiore puntualità per un solo motivo, che è questo: se io non fossi gandhiano, se non fossi nonviolento, io sarei già corso a prendere le armi per andare in Yugoslavia accanto a coloro che sono aggrediti. Da nonviolento non posso farlo perchè non ci credo, perchè so che ogni arma che assassina è anche suicida nel medio e nel lungo termine e che quindi l'unica cosa che posso fare è dare corpo con la mitezza apparente dell'asternersi dal mangiare e del digiunare alla totalità, all'integrità della convinzione che è quella del mio partito - del partito radicale, transnazionale e transpartitico - e che in questo momento sente tutta la vergogna insopportabile per ciascuna e ciascuno di voi, colleghi, del fatto che noi siamo, sediamo in questo Parlamento quali membri di una Comunità che fa da arbitro fra l'aggredito e l'aggressore, fra l'assassino e l'assassinato e che convoca per viltà

rispetto all'aggressore la gente della Slavonia, ma per viltà non convoca gli albanesi del Kossovo che pure rappresentano il 90 per cento di quella regione. Europa della vergogna, Comunità della vergogna e della viltà, Parlamento che chiede che il deputato Pannella sia libero di continuare ad esercitare in coscienza, senza processi, i suoi diritti-doveri e le sue funzioni di parlamentare.

C'è in questo una contraddizione, c'è un motivo di mortificazione, signor Presidente. Io devo, per onestà - e credo sia la prima volta dal 1979 che questo concedo ai nostri eccelsi relatori -, devo riconoscere quanto letteralmente il nostro relatore ha affermato e cioè che (se ?) in questo processo voi date l'autorizzazione a procedere, non ci sarà mai forse un caso in cui potrete non darla. Perché qui è vero, qui c'è un esempio di scuola e di scuola costituzionale. Quali sono i fatti ? Un deputato denuncia nell'ambito delle sue funzioni in un Parlamento, il 21 maggio, un caso, dopo di ché, coerentemente con il fatto che vive in democrazia, questo caso che ha posto al governo, che ha posto al Parlamento, lo porta nelle piazze, lo porta in una campagna elettorale, cerca di avere anche giudizio, negativo o positivo dell'opinione pubblica e dell'elettorato, racconta - lo diceva l'onorevole Taradash - una vicenda che potrebbe essere raccontata da Sciascia. No ! Io ci vedrei un fiml con Raimu, Fernandel, in cui a

bbiamo un "brasseur d'affaires", un affarista di Acireale, Catania, il luogo nel quale la mortalità infantile per criminalità e assassinio è fra le più alte in assoluto d'Europa - ed è per questo che li mi sono recato - abbiamo un uomo d'affari che ha un diritto e precisamente il diritto di avere come pretore ad Acireale un suo genero, si badi bene, non un cugino, non un padre, un figlio, no ! un genero. E per 25 anni il pretore di Acireale è genero e siccome questo signore ha diverse figlie, i generi sono stati due, probabilmente se ne ha altre ne avremo tre ! E questo in una zona calda, in una zona difficile. Ma cosa succede ? Siccome al posto di pretore non ci possono stare due generi per non far torto all'uno o all'altro, uno di questi viene ad un certo punto promosso come sostituto procuratore generale, e in questo caso meno male che non esiste un'altra figlia, perchè altrimenti avremmo avuto un genero anche alla Suprema Corte di Cassazione. Quindi vado a raccontare queste cose. Come Lei immagina, Presi

dente, io ho bisogno di questi processi. Il dramma per il diritto alla giustizia di ciascuno di noi e il diritto del Parlamento a non vedere un precedente come questo, è un dramma reale. Il problema è che il diritto a una giustizia pronta, rapida, sicura e severa è un diritto che non puo' essere proscritto per un individuo. Voi mi avete ascoltato due o tre volte. Questa immunità due o tre volte me l'avete tolta. Ebbene, non hanno fatto il processo perchè la giustizia italiana non vuole fare questi processi. Sicché passeranno dieci, quindici, venti anni in cui il processo sarà aperto. E' il procedimento socratico che noi nonviolenti usiamo, quello di autodenunciarci per denunciare una legge ingiusta o una sua applicazione ingiusta e attraverso lo scandalo del processo e della condanna aiutare la città (polis) ad avere migliori leggi, non avrà alcun effetto perché voi mi date l'autorizzazione a procedere e quelli il processo non lo fanno. Ma allora non varrebbe, non sarebbe il caso che la nostra Commissione e

il nostro Parlamento facessero un'indagine su questa storia ? Non è forse preso in giro un Parlamento dal quale si ottiene che siano tolte le immunità mentre poi il processo non si fa ? E non sarebbe il caso di chiedersi se la democrazia reale non solo in Sicilia, ma in tutta la nostra Europa cominci ad essere distante dalla democrazia quanto il socialismo reale lo è stato rispetto all'umanesimo socialista ? Non è il caso, signor Presidente, di porsi una volta per tutte questo problema ? Il problema della società e dello stato di diritto che stiamo distrggendo nei nostri paesi ? Se ci fosse un minimo di vera sacralità del diritto non potremmo tollerare lo scandalo dell'Aia, la vergogna dell'Internazionale socialista, le vergogne alle quali assistiamo per le quali a Dubrovnik, a Zagabria, i serbi hanno oggi un potere nazista, hanno un potere razzista e bolcevico e noi, Comunità europea, trattiamo con un esercito golpista che si presenta come tale e la cui forza non è la spada di Brenno, bensi' che fa leva sul

la nostra vergogna, sull'Europa, alla quale l'immunità non puo' esser data nella storia perché torna a essere la stessa che ha consentito la resistibile ascesa di Mussolini o di Hitler e degli altri e oggi ci inchioda a questo destino.

 
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