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Calderisi Giuseppe, Cicciomessere Roberto, Negri Giovanni, Stanzani Sergio, Bonino Emma, Zevi Bruno, Tessari Alessandro, Mellini Mauro - 17 ottobre 1991
MOZIONE SULL'UNIONE EUROPEA

SOMMARIO: La mozione degli eletti radicali del Gruppo parlamentare federalista europeo con cui si impegna il governo ad operare, coerentemente con gli indirizzi più volte ribaditi dal Parlamento italiano, per la trasformazione della Comunità europea in Unione europea.

La Camera dei Deputati,

- ricordando le prese di posizione del Parlamento italiano a favore della trasformazione della Comunità in un'Unione europea su base federale, i risultati del referendum del 18 giugno 1989, le proposte del Parlamento europeo in merito alle modifiche dei trattati comunitari (rapporto Martin) ed alla Costituzione dell'Unione europea (rapporto Colombo) nonché la Dichiarazione finale della Conferenza dei Parlamenti della Comunità (Assise) ed il contributo della delegazione italiana;

- ricordando l'impegno assunto dal governo italiano di sottoscrivere i risultati delle Conferenze intergovernative solo se essi saranno approvati dal Parlamento europeo e prendendo atto con soddisfazione della risoluzione approvata dalla Camera dei Rappresentanti del Belgio il 27 giugno 1991, secondo la quale essa "non approverà in alcun caso le modifiche dei trattati qualora i risultati delle Conferenze intergovernative non fossero conformi alla Dichiarazione finale della Conferenza dei Parlamenti della Comunità" e non approverà "i risultati delle due Conferenze intergovernative qualora il Parlamento europeo rifiutasse il suo assenso a causa della mancanza dell'indispensabile legittimità democratica";

- sottolineando il fatto che la definizione di un nuovo ordine internazionale ed in particolare l'adeguamento dell'ONU alla nuova realtà mondiale richiedono prioritariamente un rafforzamento dei processi di integrazione politica ed economica nelle diverse regioni del Mondo e che ciò è maggiormente urgente e necessario nel continente europeo dove il vecchio sistema ha lasciato il posto ad una situazione nella quale rischiano di prevalere pericolose spinte al nazionalismo ed al razzismo;

- avendo preso atto per quanto riguarda la riforma della Comunità europea dei progetti di trattato elaborati dalle presidenze lussemburghese e olandese;

impegna il governo:

1. a chiedere che una proposta di modifica dei trattati - sulla base degli orientamenti definiti dal Consiglio europeo di Roma in merito alla realizzazione dell'unione politica, economica e monetaria e sulla base dei contributi dei governi nazionali nelle fasi preparatorie delle Conferenze intergovernative e nei negoziati stessi nonché delle proposte del Parlamento europeo - sia elaborata e presentata al più presto dalla Commissione delle Comunità europee, che ha mostrato già nella Conferenza intergovernativa di Lussemburgo del 1985 di essere capace di tener conto dell'interesse della Comunità e degli Stati membri;

2. a presentare al Consiglio europeo una dichiarazione politica - affinche essa sia sottoscritta dai dodici capi di Stato e di governo o da coloro che lo vorranno - nella quale si affermi da una parte la necessità di trasformare la Comunità in un'Unione europea su base federale, secondo un calendario preciso e vincolante ed un metodo democratico e d'altra parte la volontà dei paesi membri della Comunità di adottare tutte le misure di ordine costituzionale, politico ed economico per dare una chiara risposta positiva al desiderio dei paesi democratici dell'Europa centrale ed orientale di aderire alla Comunità europea;

3. a dichiarare che esso è pronto a sottoscrivere un trattato che istituisce l'Unione politica, economica e monetaria sulle seguenti basi:

a) la Comunità europea si sostituisca alle Comunità economiche europee, allo SME, alla cooperazione intergovernativa in materia di politica estera e di sicurezza, di affari interni e di spazio giudiziario europeo, secondo un sistema giuridico ed istituzionale unico, in particolare per quel che concerne i poteri e le competenze delle quattro istituzioni della Comunità, le procedure di decisione, l'esecuzione ed il controllo giurisdizionale;

b) la Comunità deve essere competente in materia di politica estera e della sicurezza - che comprenda anche la dimensione della difesa, attraverso l'integrazione progressiva nella struttura comunitaria dei settori oggi gestiti secondo il metodo intergovernativo. In via transitoria alcune competenze esecutive potranno essere delegate all'UEO, sotto il controllo politico del Consiglio europeo, in attesa che alla scadenza del trattato di Bruxelles nel 1998 l'organizzazione dell'Unione europea occidentale venga dissolta e le sue competenze vengano attribuite alla Comunità;

c) il trattato che istituisce l'Unione politica deve prevedere una nuova categoria di accordi di associazione-adesione, destinati a stabilire in via transitoria le relazioni della Comunità - in particolare nella politica estera e della sicurezza comune -, strumenti legislativi e finanziari per dar vita ad una stretta cooperazione in materia economica, monetaria, sociale, ambientale, energetica, scientifica, tecnologica e infrastrutturale, misure per consentire una progressiva armonizzazione e convergenza fra i Dodici ed i paesi candidati;

d) la legge deve essere la fonte principale del diritto comunitario, sostituendo gli attuali atti normativi (regolamenti e direttive). Nella determinazione della natura e del contenuto della legge, l'autorità della legge-quadro, onde permettere ai parlamenti nazionali di prendere le misure legislative di trasposizione nel diritto interno e partecipare così alla fase discendente della produzione legislativa comunitaria;

e) la legge deve essere adottata secondo procedure che permettano al Parlamento europeo ed al Consiglio di esprimere il loro accordo esplicito sul testo definitivo dell'atto che sarà promulgato. I campi di applicazione della legge e le procedure per la sua approvazione devono essere estesi a tutti i settori dell'attività legislativa della Comunità al più tardi per l'inizio della quarta legislatura del Parlamento europeo;

f) laddove non interviene la procedura di approvazione della legge, il Parlamento europeo deve avere un potere di parere conforme, in particolare nelle materie riguardanti la cittadinanza europea, la procedura elettorale uniforme, le nuove risorse proprie, l'ampliamento delle competenze, le modifiche costituzionali e l'approvazione degli accordi internazionali;

g) il Consiglio dei Ministri deve votare di norma a maggioranza, fatta accezione per le sole decisioni di carattere costituzionale;

h) la Commissione deve essere designata all'inizio di ogni legislatura e legittimata da un doppio voto di investitura del Parlamento europeo sulla composizione del Collegio e sul programma. Il ruolo del Presidente della Commissione deve essere rafforzato, attribuendogli il potere di scegliere i commissari d'intesa con il Consiglio europeo;

i) l'obiettivo della coesione economica e sociale deve essere iscritto nel Trattato e far parte integrante di ogni politica comune;

l) le regioni devono essere associate al processo di integrazione europea attraverso la creazione di un comitato consultivo autonomo, i cui membri siano designati dagli organismi regionali e le cui competenze - nelle materie di interesse regionali - siano simili a quelle attribuite al Comitato Economico e Sociale.

4. a chiedere che i risultati delle Conferenze intergovernative siano sottoposti al Parlamento europeo per approvazione, prima di essere definitivamente firmati dai governi e sottoposti alle ratifiche nazionali.

CALDERISI

CICCIOMESSERE

NEGRI

STANZANI GHEDINI

BONINO

ZEVI

TESSARI

MELLINI

 
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