(IL PARTITO NUOVO - N. 7 - MAGGIO 1992)
Il principio della tutela dell'identità linguistica dei singoli popoli, originariamente affermatosi come espressione del principio di autodeterminazione dei popoli, è ormai riconosciuto come uno degli aspetti della tutela dei diritti umani. L'evoluzione della »dimensione umana del diritto internazionale è giunta ad un punto tale da catalizzare gli Stati membri della CSCE (»Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ) in un esplicito impegno al rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nell'ambito dei quali il diritto alla lingua trova esplicita menzione. Essendo attualmente in corso i nuovi negoziati per il rinnovo di quello che deve considerarsi l'atto costitutivo della CSCE (l'»Atto di Helsinki ), sarebbe importante vincolare i 34 Paesi partecipanti al rispetto di precisi impegni nel campo della tutela del diritto alla lingua. Si tratta di proporre la stesura di un articolo che, ai fini dello sviluppo di un'autentica »democrazia globale , sancisca: 1) la necessità di rispet
tare le varie identità linguistiche; 2) la necessità di istituire meccanismi di controllo e di verifica di tali impegni; 3) la necessità di provvedere alla diffusione della lingua internazionale esperanto, concreto strumento del rispetto dell'identità linguistica.