VOJVODINAdi Lajos Balla
SOMMARIO: Lajos Balla, deputato regionale della Vojvodina del VMDK (Comunità Democratica deglio Ungheresi di Vojvodina) e membro del Consiglio Generale del Partito radicale, raccoglie alcune impressioni sulla seconda sessione del XXXVI Congresso del PR. Pone domande, inoltre, a Marco Pannella, Paolo Vigevano, Emma Bonino, con spunti di cronaca congressuale. L'intervista appare su "Naplo", settimanale in lingua ungherese di Subotica. (MAPLO, Subotica, 17 febbraio 1993.)
Il Partito Radicale ha recentemente tenuto a Roma la seconda sessione del suo congresso, a cui hanno partecipato tra gli altri Ferenc Csubela, Sandor Nagy e Lajos Balla, deputati del Parlamento della Voivodina e della Serbia. E' realizzabile il grande sogno?
Le impressioni di Lajos Balla sul Congresso.
Il Partito Radicale Transnazionale - oppure come lo chiama Giuliano Amato, presidente del Consiglio italiano "l'utopia naif di Marco Pannella" - ha tenuto la seconda sessione del suo 36.imo Congresso a Roma dal 4 all' 8 febbraio 1993. Lo slogan del congresso era: PER LA NOBILTA' DELLA POLITICA. I piu' di mille congressisti hanno discusso molto sulla vita stessa del partito, in quanto il partito transnazionale attraversa grossi problemi economici e come la presidenza del partito ha piu' volte sottolineato, ci vorrebbe una forte base (20-30.000 iscritti) italiana per garantirne economicamente il futuro.
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Nell'intervista esclusiva a Naplo del 7 febbraio 1993, Marco Pannella, Presidente del Consiglio Federale ha dichiarato: "il partito e' solamente un mezzo ed e' uno sbaglio se qualcuno si innamora di un partito. Questo non si puo'. Da un altro punto di vista il partito assomiglia ad una slavina che trascina tutto con se'. La nostra posizione e' molto difficile perche' la nostra slavina (il partito) sta passando attraverso un campo di mine. In questo momento in Italia ed anche nel mondo, c'e' molto bisogno del nostro partito laddove la vita del diritto e il diritto alla vita e' in pericolo. Vorrei che avessimo la forza ed i fondi per aiutare i giovani voivodinesi che non hanno voluto partecipare alla sporca guerra nel loro paese. Tutto quello che loro hanno fatto e stanno facendo non lo considero solamente come una pratica della disobbedienza civile, ma come la realizzazione della pura coscienza umana. Con questo gesto presentano la loro grandezza e difendono i diritti anche dei giovani di Belgrado che non vog
liono partecipare a quei sanguinosi fatti.
Se volete sapere cosa penso del futuro del Partito Radicale, vi posso rispondere che mi sento una persona fatta di un pezzo intero e che il mio cervello ed il mio cuore funzionano insieme e che il mio desiderio e' che il Partito possa diventare un "mezzo" funzionante da e per tutti i luoghi dove ce ne e' bisogno. Per cui voglio sottolineare l'importanza degli iscritti italiani. In questa organizzazione transnazionale e transpartitica la quantita' degli iscritti e' molto importante e, quindi, deve corrispondere anche dal punto di vista quantitativo, ma deve rappresentare anche le singole persone. Se questa idea non si realizzera' - come e' successo tante volte nella storia - ci rimarra' solamente un ricordo nostalgico: la nonviolenza, la tolleranza. L'aspirazione per la quantita', naturalmante non deve rovinare la qualita' cioe' vogliamo che tutte le singole persone compiano una scelta libera per il successo della democrazia".
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Durante il Congresso ogni minuto aumentava il numero degli iscritti. Numerosi parlamentari italiani - indipendentemente dal loro partito: socialisti, democristiani, republicani - si sono iscritti. Il quattro febbraio erano solamente 1.000 gli iscritti italiani. L'otto, prima della conclusione del congresso se ne potevano contare 3.500. Si e' iscritto Luciano Benetton (dirigente dell'omonima industria tessile), il caporedattore di RAI UNO, il direttore del quotidiano milanese "Il Giorno" e molte altre personalita'. La quota d'iscrizione per gli italiani e' molto alta: da un minimo di 270.000 ITL sono arrivate anche iscrizioni in congresso da 50 milioni di lire. Marco Pannella non si e' iscritto finche' il Congresso non ha preso una decisione sul futuro del partito e non sono stati eletti gli organi del Partito. Solo dopo e' arrivato il messaggio letto dalla Presidenza: Marco Pannella si e' iscritto e ha versato 5 milioni di lire per il 1993. Il Congresso con maggioranza assoluta ha eletto poi Emma Bonino come
segretario e Paolo Vigevano come tesoriere.
Dopo le elezioni i due hanno rilasciato un'intervista a Naplo.
NAPLO: Gia' prima del Congresso si sapeva che tutti i congressisti si sarebbero affidati a voi e a Marco Pannella. Che cosa pensa di questo fatto?
Paolo VIGEVANO: "E' una forte emozione aver vissuto un Congresso cosi' bello. Con il Congresso abbiamo mostrato, nuovamente, la vera democrazia e testimoniato che gli obiettivi che il Partito Radicale Transnazionale persegue siano giusti".
Emma BONINO: "Non credo che sia solamente fiducia. Spero onestamente che si parli di missione e di impresa. Ora dobbiamo realizzare 30.000 iscritti per fare un passo decisivo in avanti e realizzare cosi' i nostri obiettivi".
NAPLO: Entro il 28 febbraio sicuramente arriveranno gli iscritti previsti dalla mozione, ma io credo che gli iscritti all'estero possano essere piu' di 300.000.
P.V.: "Se non arriveremo a 30.000 iscrizioni allora finira' una bella avventura, ma se invece ci riusceremo sara' un grande successo. Sinceramente spero che con questa azione avremo la possibilita' di aprire una nuova via per raccogliere iscrizioni in tutto il mondo, dopo di che' potremo cominciare a realizzare le nostre idee".
E.B.: "Questo e' l'incredibile: se si realizzasse sarebbe bellissimo".
NAPLO: Questo significa che - come diceva un albanese prima che iniziasse il Congresso, "questo partito e' l' organizzazione dei miserabili e della gente povera"?.
P.V.: Naturalmente. Ha ragione quanto e' stato affermato dal nostro amico anche perche' uno degli obiettivi che vogliamo realizzare e' proprio questo, cioe'avere dei fondi per aiutare i piu' poveri del mondo".
E.B: "Questo e' vero, ma siamo anche l'organizzazione dei piu' disperati, perche' sono certa che i piu' gravi problemi dell' umanita' sono stati creati dai ricchi".
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Dopo di tutto cio' solo un' osservazione. Per quanto si poteva capire anche delle prime riflessioni dell'interviste, durante il Congresso - trasmesso da Radio Radicale in tutta Italia - abbiamo avuto una richiesta da parte degli ascoltatori di proroga della scadenza fino al 28 febbraio del 1993. Se in questo periodo di tempo previsto non arriveranno 20-30.000 iscrizioni o 10 miliardi di lire allora il partito avra' fallito l'obiettivo e verranno attivate le procedure di liquidazione. Se invece riusciremo - alle condizioni gia' prefissate dalla mozione - allora i nuovi organi eletti, il primo segretario, il tesoriere e 60 persone del consiglio generale, entreranno in possesso delle funzioni statutarie previste e il Partito Radicale Transnazionale potra' continuare il suo lavoro per la realizzazione dei suoi obiettivi.
Durante a questo Congresso ho avuto la sensazione che si stiano vivendo dei momenti storici nella sala dell' Ergife Hotel Palace. In un mondo che sta cambiando, solamente il partito di Pannella puo' offrire una nuova alternativa per il mondo nuovo. Qui in Italia si sono presentate tutte le contraddizioni negative del mondo capitalista e dello stato nazionale. Marco Pannella moralmente e' rimasto pulito e solo cosi' e' uscito fuori da questo crollo politico. A quelli che lo guardano, questa persona, il suo viso simpatico e sorridente, la cui lotta politica non ha avuto dei compromessi, puo' sembrare che si stia preparando da molti anni per questi giorni, per questi momenti, testimoniando davanti all'uomo e a dio l'onesta' delle sue idee. E l'unica idea accettabile, oggi, e' il transnazionale che finora era stata considerata solo come "utopistica e naiv".