Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 08 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie Transnational Fax
Agora' Agora - 31 ottobre 1989
IL PARTITO TRASNAZIONALE: DEMOCRAZIA E DIRITTO ALL'INFORMAZIONE - LE DIMISSIONI DA DEPUTATO DI MARCO PANNELLA - LE MANIFESTAZIONI DI MOSCA, VARSAVIA, PRAGA, BUDAPEST PER IL DIRITTO ALL'INFORMAZIONE NEI PAESI OCCIDENTALI - LO SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI MARCO PANNELLA, GIOVANNI NEGRI E LUIGI DEL GATTO - L'ACCETTAZIONE DELLE DIMISSIONI DI MARCO PANNELLA

SOMMARIO: Con la sua lettera di dimissioni dalla Camera dei deputati italiana, Marco Pannella apre la campagna per il diritto all'informazione in occidente. Con un articolo sul quotidiano IL GIORNALE D'ITALIA, lo stesso Marco Pannella spiega l'involuzione fascista in atto in alcuni paesi di "democrazia reale". Per la prima volta all'Est si svolgono manifestazioni che rivendicano il rispetto dei diritti politici nel cosiddetto occidente democratico. L'arresto dei militanti radicali a Mosca, il processo e la loro condanna. Lo sciopero della fame di Marco Pannella, Giovanni Negri e Luigi Del Gatto.

La camera dei deputati italiani accetta le dimissioni di Marco Pannella nonostante tutti gli intervenuti si dichiarino contro.

***************************************************************

* 6 ottobre 1989 *

DIMISSIONI PANNELLA: LE DIMISSIONI DA DEPUTATO DI MARCO PANNELLA.

IL TESTO DELLA LETTERA INVIATO IERI ALLA PRESIDENTE NILDE IOTTI.

Roma, 6 ottobre -N.R.- Questo il testo della lettera di dimissioni da deputato di Marco Pannella inviata ieri alla presidente della Camera dei deputati italiana, Nilde Iotti.

Signora Presidente,

dovunque si volga lo sguardo il prevalere di impulsi, riflessi, violenze istituzionali e sociali di carattere inequivocabilmente fascistico mi appare tragicamente chiaro.

Se manca, o sembra mancare, la violenza squadristica, con le sue vittime e i suoi assassini, è perché l'assassinio dell'immagine, della verità, della tolleranza, delle idee, delle stesse leggi e del loro fondamento morale, la Costituzione, lo si compie oggi ogni ora, in modo più completo, più profondo, più radicale di allora, attraverso l'opera dei mass-media (in primo luogo la RAI-TV, il cui teppismo e squadrismo, non più nella sola prima rete, ma ancor più nella rete "socialista" e nella sua gestione "presidenziale"; ma anche grazie allo scatenarsi, convergente con quelli, dei giornali espressione dei maggiori gruppi industriali e di potere italiani e multinazionali) e la denigrazione del Parlamento, la tendenza a linciare chiunque non sia d'accordo con il leader del PSI ed i suoi "protettori" o "alleati" nella DC, come già accadde in occasione dei voti sul "voto segreto" e, ora, con il silenzio del Presidente del Senato, accade a proposito della legge sulla droga.

La Commissione di Vigilanza sulla RAI-TV sta impegnando direttamente il Parlamento in un'opera piratesca e farisaica di complicità omissiva con questo quadro sovversivo, di tradimento della Costituzione, di negazione della legge, della legalità, della legittimità dello scontro politico.

Su questo nessun vero dibattito alla Camera, in convergenza con il sistema politico e partitocratico di stampo fascistico che si sta serrando attorno e contro gli ideali e le forze della democrazia e della legalità.

Per questo presento le mie dimissioni da deputato. Quel che sta accadendo in occasione delle elezioni amministrative romane non sarebbe più tollerato nell'Est europeo, nemmeno in URSS, dove Eltsin non sarebbe nemmeno stato conosciuto come candidato, se avesse concorso ad elezioni italiane. Non ci sto.

* 10 ottobre 1989 *

LE MANOVRE ATTORNO AL SISTEMA TELEVISIVO E RADIOFONICO IN ITALIA - ATTENTATO ALLA COSTITUZIONE - UN ARTICOLO DI MARCO PANNELLA PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO "IL GIORNALE D'ITALIA"

"E' l'ora di porre il problema ormai drammatico dei diritti democratici, della legalità e della legittimità di certi regimi di "democrazia reale", sempre meno democratici e sempre più fascistici nella pratica partitocratica.

E' questo un tema che può e deve vedere, che vedrà d'ora in poi, impegnato il Partito Radicale (transnazionale e transpartitico) e tutti i suoi militanti. E' l'ora di vedere mobilitati i militanti democratici di Ungheria, e anche sovietici, ad esempio, per difendere con i propri i diritti civili e umani anche dei cittadini italiani, e delle minoranze qui oppresse, sempre più senza voce, senza volto, senza condizioni di parità, o anche di vivibile discriminazione, nel gioco "democratico" sequestrato da gruppi oligarchici, politici o economici.

Quanto sta accadendo in Italia nella informazione televisiva e radiofonica, e in buona parte della stampa, costituisce un vero e proprio attentato alla Costituzione, ai diritti civili e costituzionali dei cittadini.

Questo attentato, questa attività sovversiva contro le istituzioni repubblicane, sono aperta, smaccata, proterva violazione dei codici, e della legge suprema. E non è certo un caso che la magistratura italiana è stata finora, e da decenni, in tutte le sue componenti, cane da guardia, feroce e senza eccezioni, di questa involuzione fascistica della partitocrazia. Se la Corte Costituzionale può affermare che non esiste più in Italia alcuna certezza del diritto; se il Partito Socialista può muoversi, come si muove, con maggiore arroganza di quanto non abbia mai fatto la stessa Dc, come una vera e propria associazione sovversiva; se il Psi usa il potere, il sottopotere, il prepotere, in sintonia con il recupero della sua storica insensibilità democratica, che lo portò a meritare il premio Stalin per le nefandezze assicurate nel più infame periodo dello stalinismo, e che già aveva visto nascere ed affermarsi dal suo seno il fascismo in Europa; se i partiti laici e liberali confermano l'atteggiamento di stupida e

cieca accettazione e istigazione (nelle loro intenzioni "strumentale") dell'uso fascistico del potere e delle istituzioni, come la maggior parte dei loro antenati ha fatto per l'affermarsi del fascismo; se lo stesso Pci denuncia una parte di questi fatti, ma senza forza e in palese relazione con il suo prioritario interesse per una politica schieramentista, malgrado i dinieghi affrettati e scolastici di queste settimane; se nessuno - o quasi - pone il problema del Csm, e in primo luogo del suo Presidente, come intollerabile con la legalità costituzionale e istituzionale, gestito com'è da giuristi e politici che sono stati e restano di cultura emergenzialista, cioè giacobina antidemocratica e antigiuridica; se le elezioni sono sempre più falsate e rese antidemocratiche dalla sottrazione sempre più violenta del diritto-dovere del cittadino di conoscere prima di e per poi scegliere e deliberare, se in questi giorni nei confronti della posizione antiproibizionista il Psi, il segretario della Dc, il ministro degl

i Interni, e spesso anche il presidente del Consiglio si muovono come volgari propagandisti dell'intolleranza e della discriminazione, con la Rai-Tv scatenata a dare ostracismo a tutti coloro, cattolici e laici, comunità terapeutiche e Partito radicale, magistrati e medici, politici e parlamentari (con il silenzio-assenso del Presidente del Senato) che operano in sintonia con le loro coscienze e con il loro mandato, se tutto questo accade occorre non limitarsi più alle doglianze ed alle proteste, non adeguarsi a quella "trahison des clercs" di segno opposto a quella denunciata da Julien Benda negli anni trenta, ma altrettanto scandalosa e dolorosa, non ripetere il cammino del disonore e della morte che fu quella dell'immensa maggioranza della classe intellettuale e politica negli anni venti e trenta, occorre che quanti hanno oggi il senso di responsabilità che indusse poco più di una dozzina di senatori, nel 1929, a votare contro il Concordato clericofascista, e di professori universitari - nel 1933 - a rifi

utare di giurare fedeltà al regime fascista, si muovano con la responsabilità e la forza dei militanti di "Non Mollare" e di Carlo e Nello Rosselli, dei Terracini e degli Spinelli, degli Ernesto Rossi e degli Ignazio Silone, così come gli eredi di costoro devono assumersi la responsabilità e la capacità di muoversi con adeguatezza e proprietà sul piano anche istituzionale.

E' giunta l'ora di tornare, di passare in massa anche a quella pratica di lotta e di dialogo che è quella della nonviolenza, alla unità di credenti in diverse fedi, di religiosità istituzionale o laica, come accadde nel nostro Risorgimento, fino ai patti Gentiloni-Giolitti, prodromo di quelli Gasparri-Mussolini.

Ma tutto questo sarà possibile se verrà colto come risposta anche italiana, anche istituzionale, anche congiunturale, alla crisi sempre più grave della democrazia, soffocata e caricaturizzata da regimi di "democrazia reale" come quello italiano, e come molti altri, europei e non.

L'alternativa di sinistra, che si continua a perseguire, è interna, tutta interna allo sfascio antidemocratico e partitocratico. A Roma, non più e non meno che per il resto d'Italia. Il rifiuto della proposta di una lista Nathan, nella sciatteria e miseria delle quali ha testimoniato, la criminalizzazione di una componente della Dc, con l'assoluzione di fatto dei veri colpevoli (a cominciare da liberali, repubblicani, socialdemocratici e dai maestri "socialisti") della catastrofe romana, la proposizione di liste di partito peggiori, più vecchie, tutte, di quelle tradizionali (ad eccezione di verdi, Dp e antiproibizionisti), lo squallore degli argomenti di protesta dei laici e degli argomenti di silenzio che sono i loro, il rifiuto da parte del Pci perfino di una lista Ingrao, di alleanza con democratici, laici, intellettuali, radicali basata su un "progetto 2000", costituiscono il corollario temibile dell'assenza elementare di garanzie repubblicane e legalitarie. Il Presidente della Repubblica fa mostra di n

on vedere, di non sentire, di non sapere. Sempre meglio che l'esplicito consentire o emergenzialmente giustificare. Ma pur sempre molto al di sotto del minimo necessario sul piano costituzionale e civile. Giovanni Negri, da qualche settimana, ha annunciato il passaggio alla panoplia delle armi nonviolente per impedire che si compia, in occasione delle elezioni romane, un ulteriore aberrante abbassamento dei livelli di legalità e di civiltà dello scontro politico. Temo che abbia avuto pienamente ragione e che occorra non farsi più illusioni e accumulare altri ritardi: o, di nuovo, per "tornare alla democrazia" verranno usati fino in fondo, di nuovo, il cammino dell'assassinio anche fisico, dopo quello politico, morale, giuridico in pieno corso. Sento di già il coro dei sufficienti anatemi ("I soliti, insignificanti accessi...") elevarsi ovunque; incoraggiamento al peggio per i peggiori, da parte dei "migliori".

Posso suggerire a Lorsignori di leggersi, rileggersi lo splendido e drammatico, spaventoso libro di Jader Jacobelli su "Croce-Gentile", e la loro corrispondenza, con la pilatesca e farisea cornice dentro la quale non poté non iscriversi la resistibilissima ascesa mussoliniana, volto illuminato dalla irresistibile discesa agli inferi ed all'infamia di tanti suoi "nemici"? "

* 20 ottobre 1989 *

LEGALITA' INFORMAZIONE: MANIFESTAZIONI DI CITTADINI DELL'EST DAVANTI ALLE AMBASCIATE ITALIANE E SPAGNOLE DI MOSCA, VARSAVIA, BUDAPEST, PRAGA: "PERESTROIKA E LEGALITA' DEMOCRATICA URGENTI NON SOLO NEI PAESI DEL SOCIALISMO REALE".

CONSEGNATA UNA LETTERA AGLI AMBASCIATORI DI ITALIA E SPAGNA.

MANIFESTAZIONE ANCHE A MADRID DAVANTI ALLA TV DI STATO.

Roma, 20 ottobre -N.R.- Davanti alle ambasciate italiane e spagnole di Mosca, Varsavia, Budapest e Praga, cittadini di quei paesi e militanti del Partito Radicale transnazionale hanno tenuto manifestazioni per la democrazia nei paesi dell'ovest. I manifestanti hanno consegnato ai rispettivi ambasciatori italiani e spagnoli una lettera nella quale denunciano "la crescente minaccia che rappresenta nel mondo e nell'era delle comunicazioni di massa un »quarto potere la cui forza appare a volte smisuratamente superiore agli stessi poteri tradizionali, al punto che è sempre meno attuale la differenza tra libera informazione nei paesi democratici e informazione autoritaria dei regimi totalitari". Alcuni militanti radicali dei paesi dell'Est hanno deciso di aderire al digiuno dei radicali spagnoli e italiani, per testimoniare la loro concreta solidarietà con quanti all'Ovest si battono contro una democrazia che è sempre meno democrazia e sempre più "democrazia reale".

A Budapest, alle ore 11.00, hanno manifestato, assieme a militanti e simpatizzanti del Partito radicale transnazionale, i consiglieri federali Ferenc Parcz, ungherese, Massimo Lensi, italiano e Vito Cezmadiski, croato.

A Madrid, alle ore 13.00, alcune decine di persone, tra cui l'ispettore di polizia Josè Manuel Sanchez Garcia e la giornalista Vitoria Sendon, capilista della "Lista Antiprohibicionista sobre Droga - Grupo de Radicales en Madrid" presente alle elezioni politiche spagnole del 29 ottobre, hanno manifestato davanti all'ingresso principale dell'edificio "Torrespana" di RTVE (Radio Television Espanola). Erano presenti Marco Pannella, Emma Bonino, Marco Taradash e Anthony Henmann, brasiliano, tra i fondatori della Lega internazionale antiproibizionista.

QUESTO IL TESTO DELLA LETTERA CONSEGNATA AGLI AMBASCIATORI D'ITALIA E SPAGNA A MOSCA, BUDAPEST, PRAGA, VARSAVIA.

Siamo militanti del Partito Radicale, militanti della democrazia e del diritto, delle libertà di pensiero e di opinione, dei diritti umani e civili. Siamo, soprattutto, dei militanti nonviolenti che vivono quotidianamente il proprio impegno affinché, qui ed ora, si affermino nelle nostre società principii e valori altrimenti condannati a rimanere lettera morta, troppo spesso ipocritamente omaggiati per meglio essere rinnegati e calpestati. Nei paesi del socialismo reale, delle sue crisi e delle sue rovine, molti di noi continuano a pagare questo impegno con un pesante prezzo personale, circondati e ricacciati nella cortina del silenzio e della repressione. Ma sappiamo altrettanto bene che l'emarginazione, la censura, l'irregimentazione e la negazione del diritto all'identità e all'immagine sono fenomeni che non appartengono solo all'area dei paesi del socialismo reale: con queste armi e attraverso i mass-media si combattono gli avversari politici, le voci scomode, le minoranze anche nell'occidente che si vuo

le libero e democratico, sacrificando sull'altare di interessi di potere quel bene collettivo che è l'informazione libera e completa, la possibilità di comunicare e conoscere idee e proposte, il fondamento stesso della democrazia. Alcuni nostri compagni hanno oggi iniziato in Italia e in Spagna un digiuno nonviolento per assicurare informazione, democrazia, regole uguali per tutti anche in occasione di appuntamenti elettorali che si svolgono in quei paesi. Vi è, fra questi, chi come Marco Pannella più si è battuto, con le sole armi della nonviolenza e della tolleranza, per la nostra libertà e i nostri diritti. Ma non è tanto per mera solidarietà o fraterna riconoscenza che oggi decidiamo di manifestare in diverse capitali dell'Est europeo e di partecipare all'iniziativa nonviolenta di digiuno, quanto per affermare le ragioni e la volontà di una lotta che è comune. Nel mondo e nell'era delle comunicazioni di massa, caratterizzato da un "quarto potere" la cui forza appare a volte smisuratamente superiore agli

stessi poteri tradizionali, è sempre meno attuale la divisione fra libera informazione dei paesi democratici ed informazione autoritaria dei regimi totalitari. Ad Ovest non meno che ad Est il controllo rigido dell'informazione è ricercato, praticato, individuato come decisivo centro di potere e condizionamento. Ma nel mondo e nell'era delle comunicazioni di massa non vi è maggior ferita alla democrazia della soppressione delle voci, delle idee, delle minoranze: socialismo reale, e "democrazia reale" tendono alle medesime logiche di esclusione e di violenza, consapevoli che il controllo del mezzo di comunicazione rende ormai superflui i precedenti, collaudati metodi di liquidazione del dissenso. Perciò abbiamo oggi deciso di manifestare. E se dopo anni di lotte nonviolente, di silenzio e di repressione ad Est vi è chi oggi in occidente sempre più ci incoraggia e condividere le nostre speranze, altrettanto chiediamo si sappia quanto è comune e condivisa anche ad Est la battaglia nonviolenta per un'effettiva

democrazia politica, una libera informazione, regole e diritti uguali per tutti anche in Italia e in Spagna, noi paesi di "democrazia reale" e di "quarto potere" irregimentato e repressivo. Perciò manifestiamo dinnanzi alle Ambasciate italiane e spagnole, perciò vogliamo oggi emblematicamente partecipare alla loro iniziativa nonviolenta e condividere il loro digiuno.

* 20 ottobre 1989 *

LEGALITA' INFORMAZIONE: PRIMO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI MARCO PANNELLA, GIOVANNI NEGRI E LUIGI DEL GATTO PER LA LEGALITA' E L'INFORMAZIONE. IN SPAGNA DIGIUNANO IN OTTO, TRA CUI MANUEL SANCHEZ GARCIA E VICTORIA SENDON, CAPILISTA DEGLI ANTIPROIBIZIONISTI ALLE ELEZIONI POLITICHE.

Roma - Madrid, 20 ottobre -N.R.- Primo giorno di sciopero della fame ad oltranza per Marco Pannella, Giovanni Negri e Luigi Del Gatto, che hanno impostato la loro azione nonviolenta per chiedere la ricostituzione di una situazione di pienezza democratica, legalità ed informazione. Col digiuno, iniziato la scorsa mezzanotte, si chiede anche che la magistratura compia gli atti dovuti, necessari per interrompere la violazione dei diritti politici e civili dei cittadini e garantire una informazione non unilaterale.

In Spagna, otto persone, appartenenti della "Lista Antiprohibicionista sobre Droga - Grupo de Radicales en Madrid" hanno contemporaneamente iniziato lo sciopero della fame, per "richiamare l'attenzione sull'oltraggio all'identità e all'immagine degli avversari politici da parte dei mass media".

Si tratta dell'ispettore di polizia Josè Manuel Sanchez Garcia e della giornalista Victoria Sendon, capilista alle elezioni politiche di fine ottobre; Yolanda Alba - giornalista; Nino Olmeda- giornalista; Consuelo Ruiz-Jarabo - farmacista; Joaquin Arce Meteos - economista; Pedro Gonzales Zerolo - avvocato; Juan Vasquez Arango - avvocato, dirigente del PAD.

* 20 ottobre 89 *

MOSCA: 7 RADICALI SOVIETICI ARRESTATI PER LE MANIFESTAZIONI DAVANTI ALLE AMBASCIATE PER IL DIRITTO AD UNA GIUSTA INFORMAZIONE ANCHE NEI PAESI DELLA DEMOCRAZIA " REALE".

Corrispondenza di Marino Busdachin della segr. del Pr che ha partecipato e organizzato assieme ai radicali di Mosca le due "insolite" dimostrazioni.

Ore 15 del pomeriggio. Ulica Vesnina, sul balcone di un fatiscente palazzo dell'Arbatskaja sventola la bandiera dell'Ambasciata d'Italia. Di fronte, mescolati agli agenti e alle telecamere del KGB alcuni giornalisti e operatori sono in attesa dell'evento. Passano alcuni minuti e il vento gonfia gli striscioni che Evgenya, Sasha, Dmitry, Artyom, Lena e gli altri tengono stesi, bene in alto, affinché siano visibili da tutti. "Per una giusta informazione anche in Occidente" e "Spagna e Italia no alla truffa dell'informazione", il simbolo di GANDHI e altri slogan sono stati stampati nottetempo e vengono ripresi dalle telecamere e dai fotografi. Nikolaij Kramov chiede di essere ricevuto dall'ambasciatore Salleo che non si fa trovare e invia al di fuori dei cancelli sbarrati , vigilati all'interno dai carabinieri italiani, il Console Colombo con cui scambia alcune frasi e a cui consegna la lettera di protesta. Il Console riceve e ringrazia, assicura che farà avere la lettera a Salleo.

Fra i flashes dei fotografi e le domande dei giornalisti si spendono una decina di minuti e controllati stretti dal KGB si ripiegano gli striscioni e ci si muove verso l'ambasciata di Spagna.

I giornalisti italiani presenti a Mosca, avvertiti personalmente, non si sono fatti vedere nonostante le promesse date di seguire la manifestazione.

Non è successo niente. Come se la manifestazione fosse avvenuta a Roma o in qualche altro posto. I militanti radicali quasi non ci credono ma dicono che all'Ambasciata di Spagna andrà diversamente.

Gorbaciov verrà in Italia a novembre e non vuole "SKANDAL".

Ulica Gercena. Ore 16.L'atmosfera è diversa. Arrivando si incontrano i pullman dei servizi speciali in assetto di combattimento. Davanti al cancello stazionano contingenti di miliziani e di KGB borghesi pronti ad intervenire. 2 minuti e appena spiegati gli striscioni gli uomini grigi intervengono.

Uno dopo l'altro, Evgenja Debrjanskaja, Alexsander Pronozin, Lena Tjapkina, Dmitrj Ruvinskj, Stanislav Tomenko, Artjom Badenkov vengono presi e portati all'interno di uno dei pullman. Nel frattempo Kramov, all'ingresso sta spiegando a due addetti d'ambasciata le ragioni della manifestazione e consegna la lettera per l'ambasciatore che ovviamente non si è fatto trovare. Qualche minuto e anche per lui scatta l'arresto. I servizi speciali lo trascinano giù dalle scale e lo sbattono all'interno dell'autobus. Cerco di accompagnarli ma non mi è permesso, sono straniero e per me le regole fanno per questa volta eccezione. . Li seguo per un po'' e poi cerco di sapere dove sono stati portati.

Qualche ora dopo vengo a sapere dove si trova la stazione della milizia che li ospita. Cerco di andarci ma non mi riesce, so peraltro che saranno processati alle 9 del mattino al Tribunale circondariale del quartiere di Krasnopresnenskj.

Dopo la notte passata in carcere, il processo: Evgenja 1000 rubli di multa, gli altri dai 150 ai 350. Da uno a sei mesi di paga per intenderci, in pratica impossibili da pagare. Radio radicale in Italia invita gli ascoltatori ad impegnarsi, anche con un contributo in denaro, a sostegno delle iniziative in Unione Sovietica.

* 21 ottobre 1989 *

LEGALITA' - INFORMAZIONE: ARRESTI E PROCESSI PER I RADICALI DELL'EST CHE MANIFESTAVANO PER IL RITORNO DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA. A MOSCA PROCESSATI E RILASCIATI OGGI, MALMENATI A PRAGA E QUINDI LIBERATI. MANIFESTAZIONI TRANQUILLE A BUDAPEST E VARSAVIA.

Budapest, 21 ottobre -N.R.- Arrestati ieri a Mosca e processati questa mattina i militanti radicali sovietici che manifestavano per il ritorno della democrazia e della piena informazione in Italia, Spagna e nei Paesi dell'occidente. Regolarmente effettuata la manifestazione dinanzi all'ambasciata italiana il fermo è avvenuto durante la manifestazione all'ambasciata spagnola. Gli arrestati, tutti iscritti al Pr, sono Evgenja Debrjanskaja, Alexsander Pronozin, Lena Tjapkina, Dmitrj Ruvinskj, Stanislav Tomenko, Artjom Badenkov. Il processo si è tenuto nella mattinata odierna. Secondo quanto riferito dallo stesso Chramov in telefonate ai corrispondenti delle agenzie 'Reuter' a Mosca e 'Notizie Radicali' a Bruxelles, dei sette processati sei sono stati rilasciati, un minorenne detenuto per ragioni amministrative. La Debranskaya, consigliere federale del Pr, è stata condannata al pagamento di mille rubli, gli altri a cifre varianti tra 300 e 50.

A Praga una ventina di cecoslovacchi, molti iscritti al PR, dopo aver tenuto la manifestazione davanti all'ambasciata italiana, sono stati bloccati da agenti davanti all'ambasciata spagnola. Tre militanti del PR, Jiri Machacek, John Bok e Alexander Blasek sono stati violentemente caricati su una macchina e portati al commissariato. All'arresto ha assistito Olivier Dupuis, segretario federale PR. Gli arrestati sono stati rilasciati questa mattina.

Alla manifestazione di BUDAPEST presenti tra gli altri i consiglieri federali Ferenc Parcz, ungherese, Massimo Lensi, italiano e Vito Cezmadiski, croato.

A Varsavia erano presenti alcune decine di persone tra cui Anna Niedzwiescka e Marek Krukowski, consiglieri federali del Partito Radicale, Sandro Ottoni segretario federale del PR.

A Madrid tra i manifestanti l'ispettore di polizia Josè Manuel Sanchez Garcia e la giornalista Vitoria Sendon, capilista della "Lista Antiprohibicionista sobre Droga" presente alle elezioni politiche spagnole del 29 ottobre: si sono recati davanti all'ingresso principale dell'edificio "Torrespana" di RTVE (Radio Television Espanola). Presenti Marco Pannella, Bonino, Taradash e Anthony Henmann, brasiliano, tra i fondatori della Lega internazionale antiproibizionista.

* 25 ottobre 1989 *

INFORMAZIONE-DEMOCRAZIA REALE: L'AMBASCIATORE ITALIANO A PRAGA RICEVE PER UN'ORA E MEZZA GLI ESPONENTI RADICALI CECOSLOVACCHI: RIBADITI DA BOK E BLAZIK I MOTIVI DELLE MANIFESTAZIONI DEL 20 OTTOBRE PER IL RISPETTO DELLE REGOLE DEMOCRATICHE NELLE ELEZIONI ROMANE E SPAGNOLE.

Praga, 25 ottobre, -N.R.- L'ambasciatore italiano a Praga, Giovanni Castellani Pastoris, ha ricevuto per un lungo colloquio due esponenti radicali cecoslovacchi, John Bok e Alexander Blazik. Come si ricorderà il 20 ottobre scorso Praga era stata una delle capitali dell'Europa centrale e orientale nelle quali militanti radicali e cittadini avevano manifestato davanti alle sedi diplomatiche di Italia e Spagna contro la violazione dei diritti politici e civili e l'illegalità operante nel sistema dell'informazione in Italia e Spagna; la manifestazione e la consegna della lettera da parte dei manifestanti non era stata ostacolata davanti alla Ambasciata italiana, mentre davanti a quella spagnola la polizia aveva arrestato alcuni radicali -tra cui Bok e Blazik- impedendo la consegna della lettera.

Era stato Castellani Pastoris a invitare gli esponenti radicali all'incontro che "è stato molto cordiale", come hanno riferito i due radicali. "Abbiamo ribadito all'ambasciatore italiano i motivi e i contenuti del nostro aver manifestato -da cittadini di un paese non democratico, del socialismo reale- per il rispetto delle regole democratiche mentre in Italia e Spagna sono in corso competizioni elettorali. L'ambasciatore, assai cortese e attento alle nostre parole, ci ha anche offerto il suo aiuto per la nostra attività".

Bok e Blazik hanno annunciato che provvederanno immediatamente a recapitare una lettera all'Ambasciatore spagnolo a Praga per chiedergli un incontro.

* 25 ottobre 1989 *

DIBATTITO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI ITALIANA SULLE DIMISSIONI DI MARCO PANNELLA - VOTO A SORPRESA 222 FAVOREVOLI, 160 CONTRARI.

Nel corso del dibattito sulle dimissioni di Marco Pannella che si è svolto il 25 ottobre 1989 alla Camera de Deputati italiana, il leader radicale, richiamando la norma del codice penale che sanziona l'attentato ai dritti civili e politici del cittadino, ha denunciato il comportamento della magistratura che non ha mai perseguito quella vera e propria distorsione delle norme costituzionali messa in atto dai mezzi d'informazione di massa che hanno sostanzialmente privato il cittadino del suo dritto a "conoscere per poter giudicare".

Questo stato di cose prelude l'avvento di un nuovo regime fondato sulla rimozione della regola scritta.

Il deputato democristiano Oscar Luigi Scalfaro, più volte ministro della repubblica, intervenendo ha detto: "Rimanga qui, ci dia la gioia di poterle dare torto o ragione".

Il deputato comunista Luciano Violante ha affermato che Marco Pannella "è uno dei più strenui difensori dei valori politici e civili della democrazia".

Poi il voto a sorpresa: a scrutinio segreto 222 deputati accettano le dimissioni, 160 le respingono, 2 si astengono.

* 26 ottobre 1989 *

LEGALITA'INFORMAZIONE: SETTIMO GIORNO DI SCIOPERO DELLA FAME AD OLTRANZA DI PANNELLA, NEGRI E DEL GATTO PER LA LEGALITA' E L'INFORMAZIONE. IN SPAGNA DIGIUNANO IN OTTO.

Roma - Madrid, 26 ottobre -N.R.- Settimo giorno di sciopero della fame ad oltranza di Marco Pannella, Giovanni Negri e del segretario del Coordinamento Radicale Antiproibizionista, Luigi Del Gatto, che hanno impostato la loro azione nonviolenta per chiedere la ricostituzione di una situazione di pienezza democratica, legalità ed informazione. Col digiuno si chiede anche che la magistratura compia gli atti necessari per interrompere la violazione dei diritti politici e civili dei cittadini e garantire una informazione non unilaterale. In Spagna, otto candidati della "Lista Antiprohibicionista sobre Droga - Grupo de Radicales en Madrid" hanno contemporaneamente iniziato lo sciopero della fame, per "richiamare l'attenzione sull'oltraggio all'identità e all'immagine degli avversari politici da parte dei mass media". Si tratta dell'ispettore di polizia Josè Manuel Sanchez Garcia e della giornalista Victoria Sendon, capilista alle elezioni politiche di fine ottobre; Yolanda Alba, giornalista; Nino Olmed

a, giornalista; Consuelo Ruiz-Jarabo, farmacista; Joaquin Arce Meteos, economista; Pedro Gonzales Zerolom, avvocato; Juan Vasquez Arango, avvocato, dirigente del PAD.

* 26 ottobre 1989 *

DIMISSIONI PANNELLA: IL VOTO DI IERI DIMOSTRA L'ESISTENZA DI UNA MAGGIORANZA PARLAMENTARE TRASVERSALE, DEMOCRISTIANA E SOCIALISTA, DISPOSTA A COPRIRE ILLEGALITA' E DEGENERAZIONE DELL'INFORMAZIONE. DICHIARAZIONE DI SPADACCIA.

Roma, 26 ottobre -N.R.- Gianfranco Spadaccia, senatore del gruppo Federalista Europeo Ecologista, ha dichiarato:

"Il voto di ieri alla Camera sulle dimissioni di Marco Pannella dimostra che esiste ormai una maggioranza parlamentare disposta a coprire l'illegalità e la degenerazione dell'informazione che ne è la prima e la più grave manifestazione antidemocratica. Che questa maggioranza - in prevalenza democristiana e socialista - abbia dovuto formarsi nell'ombra è ancora più significativo ed inquietante. Queste volontà infatti non si dichiarano. Il messaggio è tuttavia chiaro. Quel voto significa che il nuovo gruppo trasversale oggi dominante nella partitocrazia ha intenzione di continuare sulla strada della prepotenza e dell'illegalità, e vuole risparmiarsi anche il fastidio delle denunce di Pannella e dei radicali.

Ugualmente chiara e inquietante mi à apparsa la dichiarazione finale del Presidente della Camera, che ha fornito la più candida e per questo più drammatica testimonianza dell'impotenza dell'istituzione parlamentare di fronte al degrado della democrazia.

Bisogna dunque prepararsi a condurre la lotta per la democrazia e per la libertà dell'informazione fuori del parlamento e nel Paese se non vorremo ridurre l'opposizione parlamentare a mera ed inutile testimonianza. Ma potremo farlo con successo solo se usciranno dalla loro inerzia i tanti che finora hanno guardato con distacco e indifferenza a quanto sta avvenendo.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail