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Agora' Agora - 25 maggio 1990
Il Partito transnazionale - SI SONO ISCRITTI

Egon Bondy, all'anagrafe Zbynek Fiser

Poeta, scrittore cecoslovacco

"Il Partito Radicale è trasnazionale: per questo è moderno: Apprezzo questa entità, l'entità Partito Radicale, proprio perché sono un cittadino dell'Europa centrale, consapevole che la grande questione da affrontare e risolvere è quella della riunificazione delle nazioni europee: Questa come altre iniziative del Partito Radicale, guarda al futuro:

Sono felice dell'esistenza di una tale organizzazione, che sa guardare alla realtà dei problemi, come per la proposta antiproibizionista, il diritto, i bisogni del Terzo Mondo.

E' bello per un poeta essere tra persone che affrontano queste grandi questioni con onestà e non a chiacchiere. Soprattutto importante è che la conoscenza del Partito Radicale sia soprattutto diffusa tra i giovani, che potranno così da essa trarre la base per affrontare il XXI secolo: A questo, sempre, è stato teso il mio lavoro: Il Partito radicale è il luccio che nuota nel laghetto pieno di carpe pigre che è la politica europea"

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Emil Iovanescu

Oppositore al regime di Ceausescu, esponente del Movimento democratico "Romania Libera".

"Sono entrato in contato con i militanti del Partito radicale transnazionale in occasione del loro congresso a Budapest. Poi ci siamo rivisti a diverse riprese in occasione di iniziative sulla Romania. Credo che il Partito radicale, per i successi che ha conseguito nelle sue battaglie per la libertà e la dignità umana, perché i diritti dell'uomo non restino lettera morta, per la sua lotta instancabile per gli Stati Uniti d'Europa, può rappresentare una forza politica determinante nell'impedire che i nazionalismi esasperati provochino tragedie in Romania ed altrove.

Il Partito radicale può essere una forza che agendo dall'interno e dall'esterno del mio Paese lo porti a ritornare in Europa. In quanto cittadino romeno e futuro cittadino dell'Europa considero che il mio posto si trovi naturalmente nel Partito radicale transnazionale.

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Nadezhda Bogatikova

Deputata al Soviet Regionale di Mosca

Mi sono iscritta al Partito radicale quando ho conosciuto gli obiettivi politici di questo partito. In particolare la lotta contro la pena di morte. Questo problema mi preoccupa già da quindici anni. Nessuno ha il diritto di disporre della vita di chiunque altro. La violenza abbassa il prezzo della vita stessa. L'abrogazione della pena di morte è l'unica chance per evitare di pagare questo prezzo.

Faccio parte dell'organizzazione "Memorial" che lotta per i diritti dell'uomo, che è anche al centro dell'esistenza del Partito radicale. Vedo come un mio dovere la lotta per la liberazione delle persone imprigionate perché lottano per i diritti dell'uomo. In Unione Sovietica questi non sono affatto assicurati. Infine considero la lotta del Partito radicale per gli Stati Uniti d'Europa come l'unica possibilità per risolvere tanti dei moltissimi problemi dell'Europa.

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Virginio Bettini

Membro del Parlamento europeo, ecologista

"Avevo sostenuto - al Congresso radicale di Rimini dell'aprile scorso - che non mi sarei iscritto a nessun partito. Poi ho guardato le cose più da vicino, soprattutto l'impegno radicale trasnazionale ed antiproibizionista e mi sono convinto che - senza molto chiasso - i radicali hanno dato un grande contributo alla nuova fase di democratizzazione dell'Est e che non hanno fatto di questo un "sudario", come avrebbero fatto altre forze politiche o movimenti. Il modello transnazionale che sembrava una provocazione è invece l'unica forma politica organizzata credibile. L'antiproibizionismo, infine, mi sembra - insieme all'ecologia - una delle cose migliori che si stia producendo in politica. Mi sembra estremamente importante combattere il nuovo autoritarismo fondato sulla persecuzione dell'individuo inerme e sulla complicità con i trafficanti."

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Remo Csok

Ingegnere civile, membro della Commissione Affari Esteri dell'Alleanza dei Liberi Democratici Ungheresi (SzDSz)

Ho aderito al Partito radicale transnazionale perché è l'unico partito che ha, tra i suoi obiettivi principali, la realizzazione senza la violenza degli Stati Uniti d'Europa intesi come alleanza di Paesi democratici, fondati sullo Stato di Diritto, ed in questa prospettiva lotto per l'adesione più rapida possibile dell'Ungheria alla C.E. Solo in questo modo si potrà risolvere il problema delle minoranze dell'Europa. Il Partito radicale è l'unico partito che, perché è transnazionale, è in grado di aiutare alla realizzazione di questi obiettivi.

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Arnold Trebach

Fondatore della Drug Policy Foundation

"Ho preso la tessera del Partito Radicale come segno visibile di un americano che intendeva protestare contro il governo del proprio Paese per l'intervento effettuato a Panama per arrestare Noriega e che giudico un vero e proprio sequestro di persona. Io ritengo che il posto giusto per Noriega sia il carcere, ma il mio Paese ha delle leggi che deve rispettare senza mai mancare alla ricerca di metodi privi di violenza e legalitari.

Sono iscritto al Partito Radicale e sono membro della Lega Internazionale antiproibizionista, per la stessa ragione per la quale ho fondato la Drug Policy Foundation: io non credo alle risposte "forti", sono contro la violenza e sono per il rispetto della legge."

 
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