Il Presidente cecoslovacco, Vaclav Havel, riceve i radicali
di Paolo Pietrosanti
I radicali al Castello ! Giovedi 24 maggio. Ore 14. E' con un "bentornati" che il presidente cecoslovacco ha accolto la delegazione del Partito radicale, composta in gran parte da radicali non grati all'Ancien Régime, ovvero di quei militanti che furono espulsi nel corso di questi ultimi dieci anni per le loro azioni nonviolente in Cecoslovacchia.
L'incontro, durato una quarantina di minuti, è iniziato con una breve ceremonia di regali. Un mazzo di fiori dove spicavano decine di sigarette a sottolineare scherzosamente la particolare "passione" del presidente, la videocasseta sulla storia del partito e quella contenente il filmato della manifestazione del 18 agosto 1988, i resti della telecamera del giornalista Carlo Romeo, distrutta dalla polizia nell'agosto 1989.
Dopo avere ringraziato i radicali per i loro regali ed espresso il suo apprezzamento per le loro attività ed iniziative a favore della democrazia nei Paesi del "socialismo reale" il Presidente ha scambiato con i radicali opinioni su alcune importante questioni.
In primo luogo sulla questione del Tibet, sulle condizioni del martoriato tetto del mondo. Havel ha ricordato il suo impegno che è risultato assolutamente coincidente con l'impegno dei radicali, cosi come ne testimoniava anche la presenza di Giovanni Negri, Presidente dell'intergruppo Parlamentare italiano per il Tibet. Havel ha anche invitato i radicali ha impegnarsi a favore del Kurdistan. Si è poi soffermato sulla questione dei diritti degli omossesuali e sul suo diretto interessamento alla risoluzione della questione in Cecoslovacchia.
Una particolare attenzione è stata riservata nel corso del colloquio alla questione dell'Europa e dell'unione europea. Benchè partendo da prospettive in parte differenti, il presidente Havel caldeggiando un'integrazione di tipo confederale, i radicali proponendo la costituzione di un'entità federale ovvero degli Stati Uniti d'Europa, si è comunque riscontrato una comunanza di impegno, di volontà politica tesa alla edificazione di una Europa nuova, finalmente unita nel nome dei valori della democrazia, della tolleranza, del diritto.
Dal cuore della questione Europa i radicali hanno formulato una proposta ed una richiesta al presidente Havel: quella di farsi carico di rilanciare in Europa la lotta contro lo sterminio per fame nel terzo mondo. Giovanni Negri, a nome dei radicali, ha sottolineato l'enorme valore che potrebbe rivestire sulla scena mondiale l'impegno di uno tra i massimi simboli ed attori della riconquista della democrazia nell'Europa Centrale ed Orientale a favore della conquista nei Paesi del terzo mondo del primo dei diritti, il diritto alla vita.
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i membri della delegazione radicale
- Bruno Zevi, presidente onnorario del P.R.
- Emma Bonino, presidente del P.R.
Una forte rappresentanza degli espulsi a vita in seguito alla manifestazione nonviolenta per l'anniversario dell'invasione sovietica dell'agosto 1988
- Giovanni Negri, deputato social-democratico, già primo segretario del P.R., di Torino
- Maddalena Antona Traversi, di Milano
- Lucio Berté, di Milano
- Paola Caravaggi, di Piacenza
- Vincenzo Donvito, di Firenze
- Antonio Lalli, di Roma
- Giuseppe Lorenzi, di Roma
- Jean-Luc Robert, di Bruxelles
- Begonia Rodriguez, di Madrid
- Alas Sirad, di Milano
- Andrea Tamburi, di Firenze
Una rappresentanza dei radicali operanti in Cecoslovacchia
- Monika Drlikova
- Lenka Kratochvolova
- Michaela Madarova
- Richard Nemcok
- Paolo Pietrosanti
- Jaromir Soukup
- Richard Stockar
- Pavel Timco
ed ancora:
Carlo Romeo, radicale, giornalista della Rai (televesione italiana), violentemente malmenato dalla polizia nel corso della manifestazione praghese dell'agosto 1989.
Olivier Dupuis, arrestato per tre giorni ed espulso per cinque anni in seguito ad una manifestazione nonviolenta a Praga nel 1982.