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Agora' Agora - 7 settembre 1990
TELEX: REFERENDUM ELETTORALI IN ITALIA: 100.000 LE FIRME AUTENTIFICATE RACCOLTE DAI MILITANTI DEL PARTITO RADICALE. I DATI FORNITI DA SERGIO D'ELIA ED ANTONIO LALLI, RESPONSABILI DEL P.R. PER LA RACCOLTA DELLE FIRME.
Roma, 2 agosto 1990. Alle 70.000 firme raccolte direttamente ai tavoli radicali va aggiunto un numero di firme, stimato a 30.000, che corrisponde all'impegno dei radicali nei tavoli dei Comitati.

Sempre secondo i dati forniti da D'Elia e Lalli il maggior numero delle firme sono state raccolte dai radicali di Milano e di Roma, rispettivamente 18.650 e 17.296. Oltre 2.000 firme sono state raccolte dai radicali a Bari, Bergamo, Bologna, Firenze, Napoli, Siracusa, Taranto e Trieste.

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UNGHERIA: ASSEMBLEE RADICALI

Budapest, 2 agosto 1990. Al termine di una serie di riunioni i radicali di Budapest hanno deciso di organizzare degli incontri con i radicali croati e romeni.

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REFERENDUM ELETTORALI: DICHIARAZIONE DI SERGIO STANZANI.

Roma, 2 agosto 1990. Al momento della consegna in Corte di Cassazione delle oltre seicentomila firme raccolte nella campagna dei referendum elettorali, Sergio Stanzani, Primo segretario del P.R. ha fatto la seguente dichiarazione: "Questi referendum rappresentano un'iniziativa fondamentale per dare uno sbocco democratico ad un sentimento di protesta e di rivolta antipartitocratica chiaramente emerso alle ultime elezioni amministrative, per restituire ai cittadini un effettivo potere di scelta e quindi la sovranità popolare al momento del voto. Ma tutto questo sarà veramente possibile ad una sola condizione: che i referendum non siano utilizzati, e quindi visti dai cittadini, come uno strumento di negoziazione partitocratica per conseguire obiettivi del tutto opposti ai quesiti referendari, vere e proprie controriforme per perpetuare l'attuale sistema dei partiti".

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MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DEI RADICALI DI ZAGABRIA CONTRO L'ATTACCO MILITARE DELL'IRAK CONTRO IL KUWAIT

Zagabria, 2 agosto 1990. Nella loro manifestazione di protesta contro l'invasione del Kuwait da parte dell'Irak i radicali croati hanno chiesto al governo yugoslavo il blocco di tutte le relazioni economiche e politiche con l'Irak

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ITALIA: APPROVATA DEFINITIVAMENTE LA LEGGE PER RADIO RADICALE. DICHIARAZIONE DI SERGIO STANZANI, PRIMO SEGRETARIO DEL P.R.

Roma, 5 agosto 1990. "Nell'esprimere la soddisfazione per un provvedimento che consente, sia pure in extremis, di salvare una emittente che da oltre dieci anni assicura ai cittadini ed alla classe politica un servizio di informazione unico in Italia, con la trasmissione in diretta delle sedute del Parlamento e di altre Istituzioni - nonché dei congressi e delle più significative occasioni di incontro e di dibattito politico -, non possiamo non sottolineare come la partecipazione diretta dei parlamentari abbia consentito di superare le difficolta' ed anche i contrasti dei e nei partiti, costituendo un momento di recupero di quella funzione autonoma del Parlamento che proprio in questi giorni ha trovato e trova occasione di profonda mortificazione.

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Yugoslavia-Croazia

MANIFESTAZIONE RADICALE PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA

Zagabria, 5 agosto 1990. Oltre 4.000 firme sono state raccolte in pochi giorni sulla petizione indirizzata al governo yugoslavo per il varo di una legge che legalizzi un servizio civile alternativo a quello militare. Nei 5 punti della petizione si chiede anche la modifica delle attuali leggi militari ed una regionalizzazione dei Distretti.

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Cecoslovacchia

INIZIATA ANCHE IN CECOSLOVACCHIA LA CAMPAGNA DI RACCOLTA FIRME SULLE CINQUE PETIZIONI.

Praga, 10 agosto 1990. E' iniziata anche in Cecoslovacchia la campagna di raccolta firme su un pacchetto di 5 petizioni (Stati Uniti d'Europa, libera circolazione delle persone, pena di morte, difesa della biosfera ed obiezione di coscienza). A questo "pacchetto" comune i radicali cecoslovacchi hanno aggiunto una sesta petizione che chiede la riforma del sistema elettorale in senso uninominale sul modello anglosassone. La campagna di raccolta firme vede impegnati con tavoli aperti lungo le strade e le piazze principali i radicali residenti a Praga, Brno, Zdar e in diverse altre località, oltre che in alcune carceri, grazie all'impegno dei radicali detenuti.

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Irak-Italia-Europa

IRAK E INTERVENTO MILITARE, TRAFFICO D'ARMI, ARAFAT: DICHIARAZIONE DI GIOVANNI NEGRI.

Roma, 11 agosto 1990. Nella riunione della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, Giovanni Negri, deputato socialdemocratico, membro del Consiglio federale del P.R. ha tra l'altro dichiarato:

"Occorre assumere tutte le iniziative politico-economiche per piegare l'aggressione irakena.

Proprio perché essa configura una grave violazione del diritto internazionale, in termini militari dovrebbe essere privilegiato il ruolo dell'ONU, che va in ogni caso potenziato dopo la fine della guerra fredda e di fronte ai rischi di moltiplicazione dei conflitti locali. Se ciò non dovesse verificarsi è giusto garantire la disponibilità italiana a partecipare alla forza multinazionale di difesa impegnata nella regione.

Ma a parte le misure per fronteggiare la crisi è purtroppo necessario fare due constatazioni, che non riguardano particolari irrilevanti:

1) Il traffico d'armi sta diventando un boomerang per l'occidente.

L'esercito irakeno - come gli eserciti di decine di altri dittatori - usa il fior fiore delle armi italiane, oltre che occidentali in generale. E' gran tempo che questi panni sporchi siano lavati, con un accordo internazionale che colpisca in modo inflessibile il traffico d'armi, siano esse convenzionali, chimiche, nucleari. Non è un problema di buone prediche ma di concrete leggi internazionali.

2) L'Italia ha seminato grandi incontri e incoraggiamenti a Yasser Arafat, ma da Arafat non raccoglie nulla, solo i suoi abbracci con Saddam Hussein.

Proprio perché Arafat e la causa palestinese non sono la stessa cosa, è bene non essere omissivi e fare un severo bilancio della politica di amicizia verso alcuni leader arabi, fra i quali Arafat."

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Unione Sovietica

CREAZIONE DELLA SOCIETA' PER L'ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE

Mosca, 15 agosto 1990. Diverse persone ed associazioni di cui i radicali sovietici Irina Podlessova, Assia Lachtchiver e Nadejda Bogatikova hanno costituito una "società Sakharov contro la pena di morte", dopo aver ricevuto l'accordo di principio di Helena Bonner, vedova del Premio Nobel. I scopi di questa nuova associazione: l'abolizione legislativa della pena di morte e la lotta per la vita di ogni prigioniero oggi condannato alla pena capitale. Come prima iniziativa i fondatori hanno annunciato la prossima pubblicazione di tutti gli attuali condannati a morte o minacciati di esserlo.

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Italia-Irak-Europa

DOV'E' LA COMUNITA' EUROPEA?: DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA

Roma, 16 agosto 1990. "Quel che resterà certamente come una occasione perduta e una responsabilità forse senza pari nella nostra politica estera da vent'anni a questa parte è la totale assenza di una politica comunitaria e federale europea (...)".

A giudizio di Pannella "Le diversità di fondo della politica francese, di quella anglo-americana e di quella tedesca dovevano immediatamente essere affrontate, magari ai massimi vertici comunitari e nazionali dei dodici su convocazione e iniziativa politica, doverosa, da parte dell'Italia" (presidente di turno della C.E.).

Il leader radicale ricorda che "A fine ottobre dovrebbero tenersi a Roma le grandi assise dei Parlamenti europei: una iniziativa che costituiva l'unica traduzione non grottesca o irresponsabile del referendum italiano sui poteri costituenti al Parlamento europeo e sulla costituzione oggi degli Stati Uniti d'Europa".

"Che anche il PCI si limiti a balbettare un suo dissenso vagamente pacifista, da socialdemocratici di secondo rango dell'inizio degli anni '50 - afferma Pannella - è altrettanto grave. Il federalismo di Altiero Spinelli, eredità politica proclamata comune, costringente e qualificante dal 'vecchio' PCI, non è infatti più che un balbettio per la costituenda 'cosa'" (la 'cosa' e' il nome generalmente dato alla nuova forza politica che dovrebbe nascere dal Partito comunista italiano e da eventuali altre forze politiche).

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Unione Sovietica-Russia

RACCOLTA DI FIRME SULLA PETIZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA

Mosca, 16 agosto 1990. I radicali sovietici, Irina Podlesova, Andrei Kousine e Fedor Tchoub hanno organizzato, Via Arbat, il primo tavolo per la raccolta delle firme sulla petizione per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e l'istaurazione di un servizio civile alternativo. 182 persone di 78 città diverse hanno apposto la loro firma sul testo indirizzato sia al Soviet Supremo che a quello della Russia.

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Europa-Golfo

IL VUOTO D'EUROPA: DICHIARAZIONE DI GIOVANNI NEGRI, RADICALE, DEPUTATO SOCIALDEMOCRATICO

Roma, 17 agosto 1990. "Il nostro atteggiamento è curioso. Da un lato sappiamo che l'ONU in quanto tale non potrebbe oggi permettersi un intervento fallimentare o privo di esito efficace, pena una grave perdita di credibilità che minerebbe proprio il nuovo ruolo di garante del diritto internazionale che finalmente le Nazioni Unite sono destinate ad assumere. Dall'altro sappiamo che gli interessi nel Golfo sono assai più cruciali per i Paesi europei che per gli Stati Uniti.

Eppure continuiamo a rivolgere critiche e malumori irrazionali più verso gli USA e il loro ruolo di "gendarmi" che verso noi stessi, noi europei, ancor oggi incapaci di realizzare ciò che Altiero Spinelli predicava come indispensabile già vent'anni orsono ... Anche in relazione ai problemi interni europei ed in particolare all'unificazione della Germania, è oggi ragionevole affermare che la strada un tempo definita utopistica, di un'Unione federale con una moneta, una politica estera e una difesa comuni, non è più un sogno strampalato ma la via maestra del realismo politico.

Anche dallo stridente vuoto di Europa che balza agli occhi di qualsiasi osservatore della crisi del Golfo - conclude Negri - ci auguriamo tragga buoni consigli la Presidenza italiana della CEE, che o saprà segnare qualche passo decisivo nella direzione degli Stati Uniti d'Europa o avrà purtroppo poco ruolo".

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Cecoslovacchia

RICONOSCIMENTO DELL'ASSOCIAZIONE PER GLI STATI UNITI D'EUROPA

Praga, 17 agosto 1990. E' stata riconosciuta legalmente - ed ha cosi' acquisito la personalità giuridica in Cecoslovacchia - l'Associazione Radicale per gli Stati Uniti d'Europa, con sede a Praga. L'associazione, cui può iscriversi soltanto chi sia già membro del Partito radicale, è una associazione transnazionale -nel rispetto dello Statuto del Pr -, ed è stata riconosciuta sia dalla Repubblica ceca che da quella slovacca. Nel corso della sua assemblea costitutiva, svoltasi a Praga il 16 agosto, l'Associazione ha eletto i suoi primi organi statutari: Segretario è Jaromir Soukup, affiancato da uno staff composto da Alexander Blazik, di Praga; Jan Honner, di Brno; Milan Jilek, di Zdar; Milan Kozelka, di Karlovy Vary; Paolo Pietrosanti, di Roma; Daniel Vesely, di Praga. Tesoriere è stato eletto Richard Stockar, coadiuvato da una giunta composta da Irena Krizova e Richard Nemcok. Revisore dei conti è Ota Veverka, il notissimo ex dissidente.

Questo il recapito dell'Associazione: Krakovska 9, 110 00 Praha 1; tel. e fax: 42/2/2361445.

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Europa-Golfo

"L'ASSENZA DI INIZIATIVA POLITICA E COMUNITARIA EUROPEA DA PARTE DELLA PRESIDENZA ITALIANA RAPPRESENTA UN VERO SCANDALO POLITICO", IL COMUNICATO DEL PARTITO RADICALE TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITICO.

Roma, 18 agosto 1990. L'assenza di iniziativa politica comunitaria europea da parte della Presidenza italiana costituisce un rischio di inaudita gravità, e rappresenta un vero scandalo politico, di carattere omissivo, se si tien conto della ventennale politica federalista, (...), del Parlamento italiano e del referendum plebiscitario per i poteri costituenti (e la costituzione degli Stati Uniti d'Europa) da conferire immediatamente al Parlamento Europeo.

Il Governo italiano ha omesso di attivare anche meccanismi tradizionali, quale quelli della "cooperazione politica", così servendo la logica centrifuga e dissolutoria insita nelle politiche nazionali e sostanzialmente nazionaliste dei governi francese, tedesco, inglese rilanciate in occasione della ennesima, grave, tragica crisi nel vicino e medio Oriente. Il Governo italiano non ha attivato nessun mezzo di intervento e di dialogo, non ha consentito alla Commissione esecutiva di Bruxelles di dare il suo apporto istituzionale (e la Commissione ha responsabilità d'esser restata inerte anch'essa), né ha chiesto alcuna riunione o sessione straordinaria del Parlamento europeo, (...).

Il Partito Radicale, transnazionale e transpartito, deplora il venir meno del Governo italiano ai suoi doveri istituzionali e politici, nazionali e comunitari. (...)

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Unione Sovietica

CREAZIONE DI UN UFFICIO DI INFORMAZIONE DEI PARTITI

Mosca, 22 agosto 1990. Diversi partiti e raggruppamenti politici di cui la Piattaforma democratica del PCUS, il Fronte Popolare della Repubblica di Russia, i Democratici Costituzionali, gli Anarco-sindacalisti, il Partito Socialista, il Partito Social-democratico ed il Partito radicale hanno creato un ufficio di informazione comune. Irina Podlesova rappresentava il P.R. alla seduta di fondazione.

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*** Italia-Parlamento

GOLFO: LA MAGGIORANZA ACCETTA QUATTRO EMENDAMENTI RADICALI

Roma, 23 agosto 1990. La maggioranza ha integrato nella sua mozione conclusiva del dibattito sulla crisi del Golfo quattro emendamenti presentati dai deputati radicali. Si tratta dei seguenti paragrafi:

"impegna il Governo ad assumere, nell'ambito della sua presidenza della Comunità europea, tutte le iniziative necessarie perché:

- la Commissione europea adotti i necessari provvedimenti per

* il coordinamento e il controllo della produzione di armamenti e la definizione di criteri comuni (della Comunità, ndlr) e trasparenti per la vendita di sistemi d'arma, munizioni e in genere equipaggiamenti militari a paesi terzi;

* la determinazione di una politica comune (della Comunità, ndlr) nel campo dell'approvvigionamento del petrolio, allargata a quanti tra i Paesi dell'Europa centrale ed orientale lo auspichino;

- la convocazione della Conferenza intergovernativa sull'Unione politica europea sia finalizzata all'esame dei documenti sull'Unione approvati dal Parlamento europeo nel luglio scorso;

- sia convocato in via straordinaria il Parlamento europeo, ai sensi dei Trattati e del comma quinto dell'articolo 9 del Regolamento del Parlamento europeo, al fine di riferire sulle decisioni adottate;

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*** Italia

MARCO PANNELLA AL CONGRESSO DELLA FEDERAZIONE ESPERANTISTA ITALIANA

Modena, 31 agosto 1990. Nel concludere il suo intervento (che pubblicheremo nella prossima edizione della Lettera Radicale) Pannella ha tra l'altro proposto l'avvio di una battaglia perché la Commissione europea metta in cantiere subito una direttiva comunitaria che recepisca le richieste degli esperantisti. Ha anche avanzato l'idea di cominciare un lavoro di convincimento affinché il messaggio "Urbi et Orbi" del Pontefice sia letto, oltre alle 52 lingue dell'anno scorso, anche in esperanto.

 
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