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Agora' Agora - 16 ottobre 1990
Obiezione di coscienza: Petizione popolare

Al Presidente del Parlamento della Repubblica Ungherese

Al Presidente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa

Al Presidente del Parlamento europeo

e per conoscenza

al Presidente della Repubblica Ungherese

al Primo Ministro della Repubblica Ungherese

al Presidente del Consiglio d'Europa

al Presidente della Commissione Europea

Noi sottoscritti, cittadini europei,

- ricordando che la Convenzione europea dei diritti dell'Uomo garantisce il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione;

- ricordando le risoluzioni del Parlamento europeo e le raccomandazioni dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa concernenti il diritto all'obiezione di coscienza;

- ricordando l'auspicio espresso dai paesi dove non viene tuttora riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza di divenire membri del Consiglio d'Europa, ed in particolare l'Urss, la Yugoslavia, la Romania;

- ricordando che il diritto all'obiezione di coscienza implica:

a) il diritto di rifiutare di assolvere il servizio militare ovvero quello di ritirarsi da tale servizio per ragioni di coscienza;

b) che nessun tribunale o nessuna commissione puo' penetrare nella coscienza di un individuo e che una dichiarazione individualmente motivata deve pertanto bastare per esercitare tale diritto;

c) che il servizio sostitutivo civile non puo' essere considerato una sanzione - ad esempio per quanto riguarda la durata - e che questo deve essere organizzato nel rispetto della dignità della persona interessata;

- affermando che l'esercizio del diritto all'obiezione di coscienza implica necessariamente il diritto di partecipare alla difesa dei principi fondatori della società a pieno titolo e d'accordo con la propria coscienza;

- facendo osservare, di conseguenza, che l'esercizio dell'obiezione di coscienza al servizio militare si configura come l'affermazione di una coscienza piu' matura e piu' responsabile delle piu' ampie risorse attualmente possedute dai paesi che rispettano i diritti dell'uomo per difendere ed affermare la pace e la democrazia e per garantire la sicurezza ovunque nel mondo;

- ricordando che il non assicurato diritto alla vita nei Paesi del Terzo mondo e la privazione dei diritti politici dei cittadini dei regimi totalitari o dittatoriali, rappresentano di per se gravi minaccie per la sicurezza, anche per i paesi a regime democratico perchè vanificano la sostanza stessa della democrazia;

chiedono al Parlamento della Repubblica Ungherese

all'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa

- di varare i necessari procedimenti legislativi perchè sia riconosciuto, senza discriminazione alcuna, il diritto all'obiezione di coscienza che sancisca che il diritto-dovere alla difesa della sicurezza debba essere esercitato in primo luogo con l'impegno civile nell'eliminazione delle grandi minacce che la fame e l'ingiustizia costituiscono per l'umanità.

 
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