*** Parlamento Europeo - Bulgaria
INTERROGAZIONE ALLA COMMISSIONE ED AL CONSIGLIO DELLE COMUNITA EUROPEE SULLA GRAVE SITUAZIONE ECONOMICA DELLA BULGARIA
Bruxelles, 27 settembre 1990. Adelaide Aglietta, deputato europeo, presidente della Commissione P.E. Bulgaria e membro del P.r. ha presentato un'interrogazione scritta alla Commissione ed al Consiglio della C.E. nella quale chiede che "una parte dei fondi del programma PHARE sia attribuita alla Bulgaria come aiuti umanitari ".
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*** Unione Sovietica
IL POTERE PROIBISCE IL COMIZIO A FAVORE DEL SERVIZIO CIVILE ALTERNATIVO. I RADICALI CONFERMANO LA LORO PRESENZA.
Mosca, 4 ottobre 1990. Il Comitato esecutivo del Soviet dei deputati della regione Kievskij di Mosca probisce di fatto la tenuta del comizio che il Partito radicale e tre organizzazioni indipendenti sovietiche (la Società "Memorial", il Comitato delle madri di Soldati e la confederazione anarco-sindacalista) avevano indetto nel quadro della loro campagna per l'introduzione immediata di un servizio civile alternativo.
Dopo l'annuncio del rifiuto i radicali Alexandre Kalinine (deputato del Soviet di Mosca), Alexandre Pronozin e Nikolaj Khramov hanno subito confermato che il comizio si sarebbe tenuto lo stesso.
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*** Unione Sovietica
OBIEZIONE DI COSCIENZA: NONOSTANTE IL DIVIETO 1000 PERSONE HANNO PARTECIPATO DAVANTI AL MINISTERO DELLA DIFESA ALLA MANIFESTAZIONE A FAVORE DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA E DEL SERVIZIO CIVILE ALTERNATIVO PROMOSSA DAL PARTITO RADICALE, DAL COMITATO DELLE MADRI DEI SOLDATI E DAGLI ANARCO-SINDACALISTI. NON SI SONO AVUTI INCIDENTI.
Mosca, 6 ottobre 1990 - Il divieto governativo non ha impedito che un migliaio di persone si raccogliesse davanti al Ministero della Difesa dell'Unione Sovietica in Arbatskaja Plosciady e manifestassero le loro ragioni in favore dell'adozione di una legge che renda legale l'obiezione di coscienza e regoli un servizio civile alternativo a quello militare. La manifestazione era stata indetta in appoggio al progetto di legge presentato al Parlamento della Repubblica Russa. Il progetto di legge e' stato redatto dal Partito radicale assieme al Comitato delle Madri dei soldati e altre associazioni pacifiste.
Durante la manifestazione hanno preso la parola:
Alexander Kalinin deputato del Soviet di Mosca e membro del Consiglio federale del PR; Sasha Pronozin, obiettore di coscienza, radicale; Stanislav Philimonov, deputato del Soviet di Mosca; Maria Kirbassova, Presidente del Comitato Madri dei Soldati; Andrej Issaiev, della Confederazione anarco-sindacalista; Dmitry Kuzmin, del Partito socialista.
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*** Unione Sovietica
MANIFESTAZIONE PER IL DIRITTO ALL'OBIEZIONE DI COSCIENZA. DICHIARAZIONE DI MARINO BUSDACHIN, DEL CONSIGLIO FEDERALE DEL P.R.
Mosca, 7 ottobre 1990. "Si temevano incidenti o interventi della polizia visto il "niet" governativo ma lo svolgersi pacifico della manifestazione, il metodo nonviolento attuato dal migliaio di giovani presenti e il comportamento corretto delle centinaia di miliziani posti a guardia del ministero ha permesso di realizzare questa azione di dialogo che solo qualche mese fa poteva sembrare un sogno. Un successo della nonviolenza, della volontà di operare dei radicali sovietici e delle forze che assieme al loro lottano
in difesa dei diritti umani."
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*** Ungheria
DROGA-UNGHERIA: SEQUESTRATA ALL'AEROPORTO DI FERIHEGY EROINA PER 12 MILIONI DI FIORINI. LA DROGA STA ORMAI ARRIVANDO MASSICCIAMENTE. CHE FANNO IL GOVERNO ED IL PARLAMENTO ? COMUNICATO DEL PARTITO RADICALE.
Budapest, 7 ottobre 1990. La notizia della MTI, dell'arresto all'aeroporto di Ferihegy, una settimana fa, di un cittadino yugoslavo con una carica di eroina di un valore di 12 milioni è l'ultima dimostrazione - se ce n'era ancora bisogno - dell'ormai massiccia penetrazione della droga in Ungheria.
Se si pensa che in genere meno del 5% della droga viene intercettato dalla dogana e dalla polizia nei paesi "addestrati" per questo tipo di lavoro, si puo' ormai essere sicuri che la quantità di droga che entra e che viene poi distribuita e consumata in Ungheria sia davvero enorme.
A parte qualche iniziativa del Ministero degli Interni per addattare le forse ungheresi di polizia e di dogana al lavoro di intercettazione (che come abbiamo detto è sempre, molto, molto relativo) non esiste a nostra conoscenza nessuna iniziativa né del Parlamento né del governo per affrontare fin quando si è ancora in tempo un fenomeno altrimenti destinato a crescere in modo esponenziale.
Il Partito radicale tenta ormai da mesi di attirare l'attenzione della stampa, dei cittadini e delle forze politiche sui gravissimi rischi - vista anche la difficilissima situazione economica e sociale del Paese - che comporta l'affrontare tal fenomeno con le armi del proibizionismo.
Solo invece una politica risolutamente antiproibizionista sarebbe capace, annientando alle radici le ragioni di questa così redditizia attività, di impedire la catastrofe. Solo una regolamentazione delle droghe potrebbe impedire che la droga divenga LO strumento per fare soldi (tanti) facili e rapidissimi. Solo una regolamentazione potrebbe impedire che i giovani, i disoccupati siano costretti alla delinquenza. Solo una regolamentazione potrebbe impedire che con la droga libera - come oggi è - si moltiplichino overdose, si diffondino malattie, prima tra le quali l'Aids.
A quando un pensierino del governo e del parlamento su questo tema?
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*** Parlamento Europeo - Romania
PROPOSTA DI RISOLUZIONE D'URGENZA SUGLI "ORFANOTROFI IN ROMANIA".
Bruxelles, 8 ottobre 1990. Nella sua prosposta di risoluzione d'urgenza Adelaide Aglietta, deputato europeo, presidente della Commissione P.E. - Romania e membro del P.r. chiede alla Commissione della C.E. che: "costatato che la situazione des bambini viventi negli orfanatrofi rumeni, ed in particolare nei centri per bambini detti "irrecuperabili" costituisce tuttora una violazione grave dei diritti del bambino" di "mettere in opera il programa d'urgenza richiesto nella risoluzione del 17.5.90" (del P.E.), (programma) che ha come scopo di rimettere in ordine di funzionamento (in particolare per quanto riguarda il riscaldamento) gli orfanotrofei prima dell'inverno al fine di impedire la morte di migliae di bambini (...)".
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*** Polonia
ABORTO: MANIFESTAZIONI IN DIFESA DEL DIRITTO ALL'ABORTO. APPELLO DI EMMA BONINO, PRESIDENTE DEL P.R., DEPUTATA, TRA I LEADER DELLA BATTAGLIA PER I DIRITTO ALL'ABORTO IN ITALIA NEGLI ANNI SESSANTA.
Roma, 9 ottobre 1990. "L'approvazione da parte del Senato polacco di una nuova legge in materia di aborto - e la prevista conferma da parte della Dieta di tale legge - significa in poche parole la pura e semplice abrogazione di un diritto fondamentale delle donne polacche. In questa legge in effetti l'aborto viene "autorizzato" solo in due casi: violenza carnale e rischio di vita per la madre. Va sottolineato che durante il dibattito al Senato un emendamento che autorizzava l'aborto "in caso di rischio per la salute della madre" venne anche bocciato ed i suoi sostenitori accusati di essere antipatrioti ed antireligiosi.
Con la nostra presenza di fronte alle ambasciate polacche vogliamo sostenere tutte le donne polache perchè non si rassegnino a quanto accaduto, ma si organizzino per riconquistare questo loro fondamentale diritto, ed anche richiamare i legislatori polacchi alla tolleranza ed a una concezione dello Stato che consenta a tutte le donne di assumere in coscienza e responsabilmente la maternità."
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*** Tibet - Italia
INTERPELLANZA DEL GRUPPO FEDERALISTA EUROPEO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI ITALIANA
Roma, 10 ottobre 1990. In un'interpellanza al Ministro degli esteri i radicali, membri del gruppo parlamentare federalista europeo, dopo avere tra l'altro ricordato che:
- "la Repubblica Popolare di Cina ha condannato l'uso della forza contro il Kuwait da parte dell'Iraq ed ha aderito e sostenuto, in seno al Consiglio di sicurezza dell'ONU, le risoluzioni di sanzione politica e di embargo contro Saddam Hussein, mentre continua ad imporre la piu' feroce repressione del popolo tibetano e dei dissidenti cinesi" (...);
- la Repubblica Popolare di Cina è ormai uno degli ultimi paesi a regime comunista che si ostina ad impedire la trasformazione democratica delle sue istituzioni e l'esercizio dei piu' elementari diritti civili e politici;
- l'organizzazione "Amnesty International" continua a denunciare l'impiego della tortura, dell'arresto e della condanna senza alcuna garanzia processuale da parte delle autorità cinesi";
i deputati hanno chiesto al Ministro degli Esteri se il Governo italiano intende confermare le sanzioni decise dopo la strage di Tien An Men nei confronti della Repubblica Popolare Cinese vincolando ogni eventuale riduzione di questi provvedimenti alla adozione di misure significative per la democratizzazione della Cina, per il pieno rispetto dei diritti della persona e per il riconoscimento della identità tibetana.
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*** Polonia
MANIFESTAZIONI DI FRONTE ALLE AMBASCIATE POLACCHE DI MOSCA, BRUXELLES, PRAGA, BUDAPEST E ROMA PER IL DIRITTO ALL'ABORTO IN POLONIA
Budapest, 10 ottobre 1990. "No al ritorno all'aborto clandestino", "Libertà di coscienza per le donne polacche", "No alla proibizione dell'aborto", "Le donne polacche devono poter scegliere in coscienza", "un clericalismo non deve sostinuirne un altro", "Per una Polonia laica e europea" ! Questi erano alcuni degli slogans scanditi dai radicali alle manifestazioni che si sono svolte ieri a Mosca, Roma, Praga, Budapest e Bruxelles, per il diritto all'aborto in Polonia.
In sostegno alle donne polacche e nella speranza che la Dieta polacca non confermi con il suo voto la proposta di legge approvata dal Senato polacco, il Partito radicale si è associato all'iniziativa di diversi gruppi femministi ungheresi ed insieme a loro ha manifestato di fronte all'ambasciata polacca di Budapest. Ha indetto inoltre di propria iniziativa analoghe iniziative di fronte alle ambasciate polacche di Mosca, Praga, Roma e Bruxelles.
L'iniziativa ha visto la partecipazione di decine di persone. Venticinque militanti radicali a Mosca insieme a diversi giornali e televisioni sovietiche e polacche. Una quarantina a Budapest, tra femministe e radicali, e diversi organi di stampa. A Praga, per una fortunata coincidenza, si stava svolgendo contemporeanamente alla manifestazione radicale un ricevimento nell'Ambasciata polacca in onore del Premio Nobel di Letteratura Milosz ed in presenza della Signora Havel. Lo stesso Milosc, uscendo dal ricevimento, di fronte ai numerosi media presenti, si è congratulato con i militanti radicali, ringraziandoli e dichiarandosi "con loro" e pronto ad impegnarsi in Polonia. A Bruxelles hanno manifestato una decina di militanti radicali mentre a Roma erano venticinque tra cui anche numerose femministe "storiche". Come è ormai solito in queste due ultime capitali della "democrazia reale" brillavano per la loro assenza gli organi di stampa.
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*** Unione Sovietica
MANIFESTAZIONE PER I DIRITTI CIVILI DELLE PROSTITUTE
Mosca, 10 ottobre 1990. Evgenija Debrjanskaja, esponente del Partito Libertario e membro del Consiglio federale del Partito radicale, ha organizzato presso l'Hotel Nazionale, nel centro di Mosca, una manifestazione per i diritti civili delle prostitute ed in particolare per i loro diritti sanitari ed l'accesso libero e garantito agli anticoncezionali.
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*** Italia
RIFORMA CARCERARIA: INTERVENTO DI ENZO CUCCO, RADICALE, CONSIGLIERE REGIONALE ANTIPROIBIZIONISTA DEL PIEMONTE
Torino, 11 ottobre 1990. In una lettera a Nicolo Amato, Direttore generale degli Istituti italiani di Prevenzione e Pena, Enzo Cucco denuncia i tentativi di certi ambienti di attribuire alla riforma carceraria la responsabilità dell'aumento della criminalità e del persistere di gravi problemi all'interno dell'amministrazione della giustizia. Visto che molti degli allarmismi diffusi in questo periodo si basano su notizie e dati del tutto discutibili e certamente non ufficiali Cucco chiede di mettere fine a queste speculazioni rendendo pubblici i dati ufficiali sulla riforma carceria e sulle sue conseguenze.
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*** Europa - Yugoslavia
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UNA RISOLUZIONE SUL KOSOVO
Strasburgo, 11 ottobre 1990. In una risoluzione promossa da tutti i gruppi politici,
il Parlamento europeo, dopo avere tra l'altro denunciato:
"la gravissima situazione dei diritti umani nel Kosovo, dove da molto tempo si ripetono scontri gravissimi tra la polizia repubblicana e la popolazione locale che sono costati la vita a decine e decine di persone, hanno provocato arresti indiscriminati e gravissime violazioni dei diritti umani (...)"; "lo scioglimento dell'assemblea della regione autonoma da parte delle autorità serbe, la censura nei confronti delle fonti di informazione (...)"; "il rafforzamento delle unità speciali, civili e militari"; (...)
Il Parlamento europeo chiede alle autorità serbe:
"di ritirare le forze militare dal Kosovo; di rilasciare tutti i prigionieri politici arrestati dal 1981 ad oggi; di porre fine a qualsiasi forma di assassinio, tortura, arresto arbitrario di prigionieri politici di nazionalità albanese (...); il ripristino degli organi assembleari sciolti d'autorità e la riapertura dei giornali ed emittenti radiotelevisive regionali (...); l'assicurazione che le prossime elezioni si svolgano con tutte le garanzie di libertà e di democrazia (...); un sforzo straordinario delle autorità serbe e delle forze rappresentative della popolazione albanese del Kosovo perchè si giunga ad una tregua che consenta l'avvio di un dialogo e la ricerca di un ragionevole compromesso sui problemi dell'autonomia della regione e su quelli dei diritti e garanzie per le etnie che convivono in quel territorio".
Il Parlamento europeo decide:
"di inviare nel Kosovo la delegazione per le relazioni con la Yugoslavia e chiede a questo fine alle autorità di tal e paese di garantire a quest'ultima la possibilità di muoversi e di stabilire gli opportuni contatti in tutta libertà" (...);
Il Parlamento europeo chiede alla Commissione delle Comunità europee
"di subordinare pienamente le sue trattative concernenti il protocollo finanziario tra la Yugoslavia e la CEE a una corretta osservanza dei diritti dell'uomo nel Kosovo e dall'Atto finale di Helsinki" (...).
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*** Cecoslovacchia
GRANDE SUCCESSO DELLA FIACCOLATA RADICALE PER L'ADESIONE DELLA CECOSLOVACCHIA ALLA COMUNITA EUROPEA.
Praga, 12 ottobre 1990. 600-700 persone erano presenti sul ponte Carlo, luogo dell'appuntamento dato dal Partito radicale transnazionale e dall'Associazione radicale per gli Stati Uniti d'Europa. Alle ore 18,00 la manifestazione si è mossa e ha visto progressivamente ingrossarsi le proprie file, tanto che al Castello sono giunti circa un migliaio di manifestanti.
Ad attendere la fiaccolata, nel terzo cortile del Castello di Praga, c'era il principe Carl von Schwarzenberg, a rappresentare personalmente il Presidente Havel. A lui i manifestanti hanno consegnato la grande bandiera azzurra dell'Europa che per tutta la manifestazione ha aperto il corteo: un dono di augurio per il futuro del paese e dell'intero continente.
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*** Cecoslovacchia
MANIFESTAZIONE PER L'ADESIONE ALLA COMUNITA' EUROPEA.
Praga, 12 ottobre 1990. Al termine della manifestazione Paolo Pietrosanti (Consigliere federale del PR) e Richard Stockar (Tesoriere dell'Associazione dei radicali per gli SUE) hanno giudicato la manifestazione come: »Un grandissimo successo, che sta ulteriormente a dimostrare quanto sia forte la volontà e la voglia di Europa in Cecoslovacchia. Una volontà non generica, ma sinceramente federalista, che passi attraverso l'adesione della Cecoslovacchia alla Comunità Europea, prima del prima possibile. Speriamo che la bandiera che abbiamo donato al Presidente Havel possa presto sventolare sul Castello di Praga.
Una manifestazione di 1.000 persone, convocata nel piu' povero e "radicale" dei modi (con non piu' di 1.500 miserrimi volantini, ma con un serrato tam-tam) siamo certi non resterà fine a sé stessa: lascerà un segno anche nella classe politica.
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*** Unione Sovietica
INCONTRO PARTITO RADICALE - PARTITO COMUNISTA DELL'UNIONE SOVIETICA.
Mosca, 12 ottobre 1990. In vista della prossima completa legalizzazione dei partiti politici in Urss, Marino Busdachin, del Consiglio federale del P.r. e Irina Podlesova, vice-tesoriere per l'Urss, sono stati ricevuti presso la sede del Comitato Centrale del PCUS dal deputato del Soviet e dirigente del PCUS Viaceslav Pcenitcnikov per presentare l'attivita' e le iniziative politiche radicali in URSS.
Busdachin ha illustrato gli obiettivi radicali per la costruzione degli Stati Uniti d'Europa, il carattere transnazionale e transpartitico del Partito radicale e dei problemi politici e organizzativi che gli oltre 400 iscritti al partito incontrano in Unione sovietica.
L'esponente comunista si e' soffermato a chiarire la diversita' del ruolo del PCUS in rapporto al passato, dopo la rinuncia al ruolo guida dei comunisti e l'affacciarsi di una nuova realta' multipartitica. Ha annunciato che la legge che regola l'attivita' dei partiti in URSS dovra' essere approvata in gennaio e che in questo senso vede come positiva la presenza del Partito radicale sopratutto per il suo carattere nonviolento, democratico, federalista e antinazionalista.
Radicali e comunisti hanno convenuto d'incontrarsi nuovamente in novembre per preparare un incontro ai massimi vertici fra il Partito radicale e il PCUS.
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*** Unione Sovietica
LA TELEVISIONE DI STATO DIFFONDE UN REPORTAGE SULLA MANIFESTAZIONE RADICALE PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA.
Mosca, 14 ottobre 1990. Il reportage, chiamato "Il Partito radicale transnazionale per il servizio civile alternativo" e nel quale il P.r. vene presentato come uno dei principali organizzatori della manifestazione del 7 ottobre, si inseriva nel programa televisivo settimanale "servizio alla madrepatria". Un programa che copre i problemi delle forze armate sovietiche. Nel corso del servizio sono state anche diffuse interviste ai radicali Kalinin e Pronozin. Il primo si è soffermato sui rischi di assistere ad una vera e propria evasione di massa dal servizio militare se niente fosse cambiato nel sistema militare. Il secondo ha esposto le ragioni per le quali ha scelto due anni fa di non adempiere ai suoi oblighi militari.
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*** Ungheria
AL MINISTRO DEGLI ESTERI JEZENSZKY NON PIACEREBBE LA STAMPA RADICALE ?
Budapest, 15 ottobre 1990. In seguito ad una telefonata del Gabinetto del Ministro degli Esteri che chiedeva di non mandare piu' la Lettera Radicale al Ministro Jezenszky, il Partito radicale ha diffuso un comunicato nel quale si chiedeva se questa iniziativa era da ricondurre alla manifestazione di sostegno alle donne polacche ed al diritto all'aborto in Polonia ed era quindi da considerare come una messa al bando da parte di un ben noto "paladino della cristianità" oppure se si trattava piu' semplicemente di un eccesso di zelo da parte di un membro del suo entourage.
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*** Italia
PARTITI AL TRAMONTO, NASCITA DI FORUM DEMOCRATICO
Roma, 17 ottobre 1990. In una lettera rivolta ai colleghi senatori e deputati di invito a partecipare all'assemblea di fondazione di Forum Democratico, Alfredo Biondi, deputato liberale e Giovanni Negri, deputato socialdemocratico e membro del Partito radicale, hanno scritto tra l'altro: "Crediamo sia non solo un diritto ma un nostro dovere affrontare quella grave malattia della politica che è al centro della crisi italiana. Non possiamo far finta di nulla. Il tramonto del sistema dei partiti e l'esigenza di riforma della politica che ormai si manifesta ovunque, investono direttamente e non possono che vedere partecipi i parlamentari in quanto tali, anche a prescindere dai loro partiti. Di fronte a quanti ci vorrebbero troppo spesso ridotti al ruolo di ratificatori di decisioni prese altrove, l'appuntamento di Forum Democratico che vedrà intervenire anche "non-politici" ed alcuni fra i piu' autorevoli osservatori e commentatori, ci pare rappresenti un'occasione preziosa di confronto ed iniziativa comune".
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*** Cecoslovacchia
COSTITUITA A PRAGA L'"AGENTURA RASTR".
Praga, 17 ottobre 1990. E' stata costituita l'"Agentura Rastr". Si tratta di una iniziativa tesa ad assicurare ai radicali residenti e operanti in Cecoslovacchia una struttura e uno strumento giuridicamente efficace per la diffusione del materiale di informazione del e sul Partito Radicale Transnazionale e per la promozione esterna delle sue iniziative. La parola Rastr (in ceco: reticolo, rete) deriva da RAdikalni STRana.