*** Italia - Unione Sovietica
DAL NAZIONALISMO AL FEDERALISMO: INCONTRO TRA PERSONALITA' SOVIETICHE E PARTITO RADICALE
Roma, 17 ottobre 1990. Si è tenuto a Roma, nella sala-conferenze del Partito Radicale, un incontro sul tema "Dal nazionalismo al federalismo: una internazionale federalista, laica e nonviolenta per l'Europa della democrazia e del diritto" con numerose personalità della cultura e della stampa russe e sovietiche interne e dell'emigrazione. Fra loro nomi prestigiosi del "nuovo corso" gorbacioviano, direttori di giornali come la "Komsomolskaja Pravda", celebri esuli che hanno da poche settimane riottenuto la cittadinanza sovietica. Sono stati affrontati in un dibattito aperto temi di grande rilievo quali la crisi delle nazionalità, il nazionalismo e la possibile risposta federalista a questo che appare come uno dei piu' gravi pericoli del nostro tempo.
L'incontro è stato introdotto da una relazione del primo segretario del PR Sergio Stanzani e da un intervento di Marco Pannella. Sono poi intervenuti Natalija Gorbanevskaja (poetessa, vicedirettrice di "Kontinent"), Vladislav Fronin (direttore della "Komsomolskaja Pravda"), Vladimir Bukovskij (scrittore), Anna Pugach (della rivista "Junost"), Vladimir Maksimov (scrittore, direttore di "Kontinent"), Leonid Pljusc (matematico, iscrittosi nel 1986 al Partito Radicale), Serghiej Zalygin (scrittore, direttore di "Novij Mir", deputato del popolo dell'URSS), Evghenij Averin (direttore di "Literaturnoe Obozrenie"), Andrej Dementiev (poeta, direttore di "Junost"), Igor Vinogradov (critico letterario, pubblicista), Igor Zolotusskij (critico letterario, membro del comitato di redazione della "Literaturnaja Gazeta"), Feliks Medvedev (giornalista), Tatjana Pirozhkova (dell'Università di Mosca), Ruslan Kozlov (della rivista "Sobesednik"). Per il Partito Radicale erano presenti inoltre il presidente Emma Bonino, il preside
nte d'onore Bruno Zevi, Paolo Vigevano, Adelaide Aglietta, Virginio Bettini, Lorenzo Strik-Lievers, Roberto Cicciomessere, Giuseppe Calderisi, Sergio D'Elia, Marino Busdachin, Antonio Stango, Angiolo Bandinelli, Anton Uncu (direttore del quotidiano "Romania Libera", da poco iscrittosi al Partito Radicale) e per il Movimento Federalista Europeo Edmondo Paolini.
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*** Cecoslovacchia
LA FRANCIA POTREBBE PRESTO RIAPRIRE IL COMMERCIO DI MATERIALE BELLICO CON LA CINA.
Praga, 16 ottobre 1990. A nome dell'Associazione dei radicali per gli Stati Uniti d'Europa Richard Stockar ha inviato all'Ambasciatore Francese a Praga una lettera aperta nella quale scrive tra l'altro: "(...) Apprendiamo dalla agenzia Reuter che il governo francese vorrebbe riaprire i rapporti commerciali con la Cina. Non soltanto in generale, ma anche per quanto riguarda missili e radar, materiale e tecnologia bellici. Di fronte a notizie come queste la sensazione di aver fatto un lavoro inutile, (...) è quasi obbligata.
Ma non crediamo sia una sensazione giusta. Siamo convinti che tutto quel che abbiamo fatto lo abbiamo fatto giustamente. E' per questo che siamo pronti a dimostrare questa convinzione davanti alle ambasciate francesi a Praga, Varsavia, Mosca, Belgrado, Budapest, Roma, Bruxelles, Madrid e altrove. Soprattutto per i cittadini francesi, perchè non diventino complici di uno dei peggiori regimi al mondo."
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*** Cecoslovacchia
ISCRITTI AL PARTITO RADICALE TRA I CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI IN CECOSLOVACCHIA.
Praga, 17 ottobre 1990. Sono diversi gli iscritti al Partito radicale transnazionale che parteciperanno in veste di candidati alle prossime elezioni comunali in Cecoslovacchia, che si terranno il 23 e 24 novembre prossimi. Tra gli altri segnaliamo: Milan Kozelka, candidato a Karlovy Vary nelle liste del Foro Civico; Sasa Blazik, candidato a Praga nelle liste del Foro Civico; Milan Jilek, candidato a Zdar in una lista promossa da un'ampia coalizione, la cui componente principale è quella cristiano-democratica.
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*** Cecoslovacchia
"IL PREMIER MARIAN CALFA E' ATTACCATO PERCHE' GLI STUPIDI HANNO SEMPRE BISOGNO DI UN NEMICO PER COPRIRE LE PROPRIE INCAPACITA'"
Praga, 18 ottobre 1990. In seguito alle polemiche intorno al Primo ministro ceco, Marian Calfa, a chi viene regolarmente riproverato il suo passato di comunista l'Associazione Radicale per gli Stati Uniti d'Europa ha diffuso un comunicato in cui si puo' tra l'altro leggere: Abbiamo volutamente taciuto finora, nell'attesa che gli attacchi portati al Premier Marian Calfa potessero lasciare il posto a qualcosa di piu' serio. (...) Il problema e' questo: se si da' uno sguardo di insieme al panorama delle organizzazioni politiche o pseudo-politiche minori, e' facile accorgersi che la assenza di fantasia e di capacita' di proporre e costruire e' quasi totale. Hanno bisogno di un nemico da combattere per coprire le proprie incapacita'. Infatti nessuno - tra i maggiori critici del premier Calfa - e' stato finora capace di formulare una proposta politica, di avanzare un'idea, di indicare una strada da parcorrere. (...) Ma c'e' di piu' e di peggio. Questa campagna di denigrazione e' tesa chiaramente a rastrellare su f
acili slogan un po' di voti e piccole fette di potere alle prossime elezioni amministrative di novembre (...) Noi ribadiamo che la politica condotta da Marian Calfa in primo luogo sul piano della integrazione nell'Europa della Cecoslovacchia e' intelligente, e sta percorrendo la strada giusta, perche' e' concreta e concede poco alle chiacchiere, che sembrano invece essere il gioco preferito di molti.
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*** Unione Sovietica
I RADICALI PARTECIPANO AL SEMINARIO SULLA NONVIOLENZA
Mosca, 19 ottobre 1990. I radicali Alexandre Kalinine, Nikolaj Khramov, Andrej Kuzin, Irina Podlesova, Alexandre Pronozin e Sergej Vorontsov hanno participato al seminario sulla nonviolenza organizzato da "Iniziativa umanitaria Sovieto-Americana". I lavori presieduti dal noto attivista americano per la pace Bill Moyer aveva come tema "la teoria e la pratica della nonviolenza oggi". Al termine dei lavori "l'Iniziativa umanitaria sovieto-americana" ed il Partito radicale hanno deciso di organizzare ulteriori seminari su questo tema aperti al pubblico.
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*** Cecoslovacchia
L'ASSEMBLEA DI RADICALI RESIDENTI IN CECOSLOVACCHIA: STATI UNITI D'EUROPA, LE 6 PETIZIONI, L'INIZIATIVA ANTIPROIBIZIONISTA AL CENTRO DEL DIBATTITO. HA PARTECIPATO EMMA BONINO, PRESIDENTE DEL PR.
Praga, 21 ottobre 1990. Si è tenuto ieri a Praga un'assemblea-"Congresso" di iscritti al Partito radicale transnazionale residenti e operanti in Cecoslovacchia.
Al centro del dibattito il rilancio della campagna sulle 5 petizioni transnazionali (piu' quella per la riforma in senso uninominale del sistema elettorale, su cui i radicali stanno raccogliendo le firme in Cecoslovacchia), prima fra tutte quella per l'adesione della Cecoslovacchia alla Comunità europea.
All'Assemblea-Congresso (introdotta da tre relazioni principali, quelle di Paolo Pietrosanti, Richard Stockar e John Bok) hanno anche preso parte alcuni esponenti di movimenti cattolici, tra cui una parlamentare. Si è quindi aperto un dibattito in materia di aborto - la difesa del diritto al quale sta divenendo uno dei principali terreni di iniziativa dei radicali.
Hanno partecipato all'Assemblea circa 70 persone, per lo piu' iscritte al Partito radicale transnazionale. Tra essi Emma Bonino, Presidente del Partito, che è intervenuta in particolare nel dibattito in materia di aborto, paventando la proibizione dell'interruzione di gravidanza in Cecoslovacchia e annunciando che i radicali saranno in prima linea nell'affermare il diritto della donna a decidere in base alla propria coscienza.
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*** Unione Sovietica - Russia
PRESENTAZIONE DEL PARTITO RADICALE ALLA TV DI LENINGRADO
Leningrado, 22 ottobre 1990. Fedor Ciub, esponente del Partito radicale a Leningrado ha preso parte insieme ad altri 17 partiti e movimenti alla tavola rotonda televisiva di presentazione dei partiti.
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*** Cecoslovacchia
LIDOVA DEMOCRACIE, QUOTIDIANO DEL PARTITO POPOLARE CECOSLOVACCO, ATTACCA L'ASSEMBLEA RADICALE DI SABATO CON IL PIU' TIPICO DEGLI STRUMENTI DISONESTI: LE OPINIONI E LE DIFFAMAZIONI TRAVESTITE DA CRONACA. LA RISPOSTA DEI RADICALI.
Praga, 24 ottobre 1990. Sul numero del 23 ottobre di "Lidova Democracie", quotidiano del Partito Popolare cecoslovacco, è comparso un lungo articolo relativo all'assemblea dei radicali residenti e operanti in Cecoslovacchia che ha avuto luogo a Praga sabato 21 ottobre. L'articolo è costruito integralmente con la classica e sperimentata tecnica della commistione tra fatti e opinioni, quella del travestimento da cronaca di pure opinioni.
All'articolo in questione i radicali Paolo Pietrosanti e Richard Stockar hanno oggi risposto con una lunga e detagliata lettera al Direttore del quotidiano.
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*** Ungheria
UNA VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA: LA CORTE COSTITUZIONALE ABOLISCE LA PENA DI MORTE. DICHIARAZIONE DI ATTILA PAL SOMHAZY, DEL COORDINAMENTO RADICALE CONTRO LA PENA DI MORTE.
Budapest, 24 ottobre 1990. Con una sua sentenza la Corte Costituzionale ha sanzionato la cancelazione della pena di morte dall'ordine giuridico ungherese. In merito a questo importante evento, Attila Pal Somhazy ha dichiarato: "Si tratta di una grande vittoria della democrazia e di tutti quanti si sono impegnati perchè scomparisca questo residuo di barbaria. I miei ringraziamenti anche a tutti i firmatari della petizione del Partito radicale per l'abolizione della pena di morte ed in particolare a Ivan Peto, capogruppo SDS all'Assemblea nazionale; Alajos Dornbach, deputato SDS, vice-presidente dell'Assemblea Nazionale; Imre Frajna, deputato Fidesz; Istvan Vass, deputato SDS; Karoly Mezey, deputato MDF; Rudolf Novak, deputato SDS; Geza Futaki, deputato SDS.
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*** Unione Sovietica - Russia
BLOCCO DEL CENTRO DI RECLUTAMENTO MILITARE
Mosca, 25 ottobre 1990. Per la prima volta nella storia il centro di reclutamento Militare è stato impedito di svolgere le sue attività. Piu' di 150 militanti radicali, pacifisti, genitori di soldati si sono riuniti di fronte all'edificio militare. I manifestanti chiedevano l'immediata approvazione di una legge sul servizio civile alternativo e la cessazione di ogni tipo di violazione dei diritti dell'uomo all'interno delle forze armate. Una delegazione di cui faceva parte Alexander Kalinin, membro del Consiglio federale del Partito radicale, è stata ricevuta dalla Commissario militare di Mosca, generale-maggiore Bespalov, che ha assicurato che avrebbe trasmesso parte delle domande espresse dai manifestanti.
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*** Unione Sovietica - Italia
APPELLO DI RADICALI SOVIETICI AI MEMBRI DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO PERCHE SI ISCRIVINO AL PARTITO RADICALE
Mosca, 25 ottobre 1990. In un lungo appello ai membri del Partito comunista italiano una quindicina di radicali sovietici ricordano tra l'altro le profonde divergenze esistite per deceni tra il Partito radicale ed il Partito comunista italiano ma anche le posizioni coraggiose assunte dal PCI in occasione della Primavera di Praga, dell'invasione dell'Afganistan e nei confronti dei dissidenti. I radicali proseguono affermando "Per la nostra e la vostra perestroika consideriamo di prima importanza la creazione di forze di sinistra capaci di resistere alla pressione del nazionalismo, dell'isolazionismo, della neo-partitocrazia". Tra le ragioni per le quali è di prima importanza l'iscrizione di numerosi membri del Partito comunista al Partito radicale, c'è secondo i radicali sovietici quella di confermare la loro decisione di "lottare per gli Stati Uniti d'Europa, per la nuova associazione democratica, nonviolenta, fondata sui principi federativi e sulla riconoscenza dei diritti dell'uomo, per l'associazione dei
popoli europei (ivi compresi i popoli dell'Europa centrale, orientale e dell'Unione Sovietica)".
Hanno sin d'ora firmato l'appello:
Nikolaj KHRAMOV, membro del Partito Radicale, Mosca; Aleksandr TENIANOV, membro del PR, Mosca; Irina PODLESOVA, vice-tesoriere del PR per l'Unione Sovietica, membro dell'Unione Democratica, Mosca; Aleksandr KALININ, membro del Consiglio Federale del PR, deputato del Soviet di Mosca; Julia KALININA, membro del PR, Mosca; Aleksandr PRONOZIN, membro del PR, Mosca; Fedor CHUB, membro del PR, Leningrado; Andrej KUZIN, membro del PR, Mosca; Dmitrij ZAPOLSKIJ, membro del Consiglio Federale del PR, deputato del Soviet di Leningrado; Jonas CEKUOLIS, membro del PR, Vilnius; Olga LIPOVSKAJA, membro del PR, membro del comitato dell'organizzazione SAFO (Associazione Libera delle Organizzazioni Feministe), Leningrado; Elena ZAGORODNEVA, membro del PR, Magadan; Natalja ALESHINA, membro del PR, ex-membro del PCUS, Kouibyshev; Mihail NIKITIN, membro del PR, Kouibyshev.
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*** Romania
CONFERENZA INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELL'UOMO. DELEGAZIONE RADICALE.
Timisoara, 25-28 ottobre 1990. Una delegazione del Partito radicale composta da Emil Iovanescu, Antonio Stango, Violetta Barascu, Eduardo Rozsa e Olivier Dupuis, ha partecipatp insieme a diversi iscritti radicali rumeni, ai lavori della prima conferenza sui diritti umani in Romania.
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*** Romania
LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE E DELLE IDEE. 9 PERSONE DIGIUNANO PER DORU BRAIA IMPEDITO DI ENTRARE IN ROMANIA, IL SUO PAESE.
Timisoara, 25-29 ottobre 1990. Doru Braia, cittadino romeno, espulso manu militari e senza alcuna giustificazione legale dai servizi di sicurezza rumeni nell'aprile scorso doveva partecipare alla prima conferenza sui diritti dell'uomo in Romania, organizzata dalla Fondazione Einrich Boll. Arrivato con una cinquantina di altri invitati al posto di frontiera di Nadlac (frontiera ungaro-rumena) si è visto rifiutare l'ingresso in territorio rumeno benchè munito di un regolare passaporto ONU.
Appena l'interdizione di penetrare in Romania gli è stata comunicata Doru Braia dichiaro' la sua intenzione di restare nel posto di dogana fino al momento in cui le autorità rumene o gli avrebbero consentito di entrare nel suo Paese o gli avrebbero comunicato i documenti legali giustificatori delle misure prese nei suoi confronti. Decise inoltre di cominciare un sciopero della fame.
A Timisoara la notizia arrivo verso le due di mattina. Immediatamente Vladimir Petrescu e Florian Mihalcea, membri della Società Timisoara e del Partito radicale decisero' di sostenere la sua iniziativa cominciando anche loro un sciopero della fame e recandosi nel posto di frontiera. L'indomani mattina, Gheorghe Serban, Presidente della Società Timisoara, Eduardo Rozsa e Olivier Dupuis del Partito radicale, Ladislau Gagyi, Lucia Robitu, Victoria Suchici Cocrizel e Marcel Mihalaché della Società Timisoara, annunciarono la loro adesione al digiuno. Ai termini dei suoi lavori, la Conferenza internazionale sui Diritti dell'Uomo affido ad una sua delegazione il compito di incontrare e di richiedere chiarimenti al Ministro degli interni sull'affare Doru Braia. Nel frattempo i radicali di Budapest incontravano Doru Braia a Mako in Ungheria e gli comunicavano le iniziative prese.
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*** Unione Sovietica - Russia
APPELLO DI KALININ, DEPUTATO DEL SOVIET DI MOSCA, AL BOICOTTAGGIO DELLA CHIAMATA ALLE ARMI.
Mosca, 28 ottobre 1990. Durante una manifestazione sulla situazione umana nelle forze armate sovietiche organizzata dal Partito democratico di Russia (Travkin), Alexander Kalinin, membro del Consiglio Federale del P.r., ha chiesto pubblicamente di boicottare la chiamata alle forze armate visto la mancanza di qualsiasi miglioramento della situazione quanto al rispetto dei diritti umani dei soldati.
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*** Romania
"AFFARE DORU BRAIA": LETTERA APERTA DEI DIGIUNATORI AD ENRIQUE BARON, PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO.
Timisoara-Budapest, 29 ottobre 1990. In una lettera aperta al Presidente del Parlamento europeo i 9 digiunatori hanno tra l'altro scritto: "(...) Ci sembra inutile, crediamo, dilungarci sul carattere assolutamente contrario ai diritti dell'Uomo di questo episodio. Una condamna ferma del Parlamento europeo di questo atto ci sembra tanto piu' necessaria che l'Istituzione che Lei presiede ha appena deciso di fare un nuovo credito di fiducia alle autorità di Romania. Sicuri che Lei capirà l'importanza di questo triste episodio, è con speranza che ci indirizziamo a Lei, ed attraverso di Lei a tutto il Parlamento europeo, perchè faccia tutto quanto è in suo potere per riportare le autorità romene alla ragione, alla legalità ed agli impegni internazionali dalla Romania sottoscritti.
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*** Italia - Irak
COSTITUITA UNA SOTTOCOMMISSIONE DEL SENATO SULLA QUESTIONE DEGLI OSTAGGI: NON ANDRA' IN IRAK.
DICHIARAZIONE DI LORENZO STRIK LIEVERS, RADICALE, SENATORE DEL GRUPPO FEDERALISTA EUROPEO
Roma, 31 ottobre 1990. "Pesa su ciascuno di noi il tormento per la sempre piu' angosciosa situazione degli ostaggi in Irak. E' doveroso farsene carico per un parlamento, e per ciascuno dei parlamentari, che hanno votato le sanzioni. In questo spirito - a partire da una proposta del senatore Boato - la Commissiome esteri del Senato ha deciso la costituzione di una sottocommissione per seguire in modo permanente e continuativo il problema, mantenendo i contatti con il comitato delle famiglie, studiando tutte le iniziative possibili senza pero' venir meno agli indirizzi e alle decisioni politiche responsabilmente assunti, e che tali restano finché non si decide responsabilmente di modificarli. Ma nella chiarezza dei ruoli e delle responsabilita. Esplicitamente, e con l'unanimità dei gruppi presenti in commissione, si è esclusa l'ipotesi che la sottocommissione si rechi in Irak: sarebbe inaccettabile e pericoloso, anche per la causa della pace, ogni gesto che configurasse, o fosse interpretabile, o potesse esse
re sfruttato dalla propaganda irakena, come apertura di un equivoco canale di diplomazia parallela. Ancora una volta, la sola via per costruire pace, e anche per consentire dialogo - che è il contrario del'ammiccamento - è quella di rifiutare la tentazione di nuove Monaco; è quella di rendere consapevole chi la guerra l'ha iniziata, il presidente irakeno, del suo totale isolamento finché non accetterà il ristabilimento intero del diritto.
Non c'è che sperare che anche i colleghi della Camera ne siano consapevoli"
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*** Romania
AFFARE DORU BRAIA. LE AUTORITA' ROMENE CI RIPENSANO. L'AMBASCIATA RUMENA DI BUDAPEST GLI CONCEDE UN NUOVO PASSAPORTO.
UNA VITTORIA DELLA DEMOCRAZIA: DICHIARAZIONE DI EMIL IOVANESCU, EDUORDO ROZSA E OLIVIER DUPUIS DEL PARTITO RADICALE.
Budapest, 31 ottobre 1990. Doru Braia che era stato impedito giovedi notte di entrare in Romania, il suo proprio Paese, per prendere parte, a Timisoara, alla prima conferenza sui diritti umani in Romania è stato avvisato dal Ministero degli Interni romeno che poteva ritirare un nuovo passaporto presso l'Ambasciata romena di Budapest.
I militanti radicali che avevano digiunato per tre giorni insieme a Doru Braia e altri militanti della Società Timisoara nel posto di frontiera di Nadlac prima e nella sede della Conferenza poi salutano con gioia il gesto delle autorità romene che hanno saputo allontarsi dalla via dell'intolleranza e della prepotenza per imboccare la strada della legalità, del diritto, della tolleranza.