di Jean-Luc RobertSi è tenuto ad Atene dal 22 al 24 novembre un forum internazionale della LIA, la Lega Internazionale Antiproibizionista sul tema della legalizzazione delle droghe. Vi hanno partecipato numerosi esperti venuti dall'America Latina e del Nord nonché dall'Europa Centrale e dell'Ovest.
Tenutasi sotto il patronato del ministero greco della Sanità e sponsorizzata da numerose aziende avendo sede ad Atene, questa manifestazione è stata l'occasione di lanciare la seconda tappa nella strategia politica della LIA. In effetti, dopo aver raccolto i massimi consensi tra i maggiori esperti del fenomeno droga sulla critica dei danni causati dal proibizionismo e dopo aver diffuso un'importante informazione su questo tema attraverso la pubblicazione di brochures e l'organizzazione di convegni e di manifestazioni, con questo forum, la Lia ha lanciato il dibattito sul come legalizzare le droghe e su quale sistema di legalizzazione promuovere.
Un dibattito - certamente non ancora chiuso - tra "statalisti" e sostenitori del mercato libero si è aperto. L'avvocato e professore di giurisprudenza francese Francis Caballero ha sostenuto il suo progetto di "mercato passivo" che vede i mercati organizzati da regie o enti nazionali ovvero dallo stato con l'interdizione della pubblicità, delle garanzie di qualità dei prodotti e la regolamentazione a seconda dei rischi legati al consumo. Dall'altra parte il professore di economia dell'Università di Liverpool, Richard Stevenson, ha sostenuto la tesi secondo la quale solo il mercato, le regole del mercato, devono organizzare la produzione, la commercializzazione, i prezzi e la disponibilità dei prodotti. Tra questi due estremi, si sono ritrovati altri esperti, quale il professore di psichiatria di Harvard, Lester Grinspoon, che difende un modello di tassazione a seconda dei danni causati dalle sostanze. Altri rappresentanti del mondo medico hanno difeso il modello di vendita delle droghe pesanti sotto prescriz
ione medica.
Come si vede il dibattito rimane aperto ma si sente sempre di più la necessità di proporre non più soltanto la critica del sistema proibizionista ma anche proposte positive di funzionamento del modello antiproibizionista.
Tra le proposte più concrete:
- il sostegno all'esperienza di Liverpool che pur avendo avuto dei risultati straordinari (stabilizzazione del consumo di droghe, riduzione al 0,1% della percentuale dei consumatori di droghe portatori del virus HIV grazie ad un programma di scambio di siringhe e di distribuzione controllata di droghe, ecc.) sta per essere cancellata dalle autorità sanitarie britanniche;
- rappresentanti dell'America Latina hanno chiesto l'aiuto della LIA nella loro campagna contro la criminalizzazione della coca, coltivazione ancestrale dei paesi andini;
- è stato anche deciso un impegno importante della LIA per la campagna per lo scambio di siringhe a New York e il sostegno a Marco Taradash, deputato europeo, membro del Partito radicale e Emma Bonino, presidente del Pr. per il loro processo che si terrà all'inizio di febbraio in seguito alla loro azione di disobbedienza civile. Hanno in effetti, qualche settimana fa, distribuito siringhe davanti al municipio di New York, atto vietato dalla legge americana.
Inoltre gli organi dirigenti della LIA verificheranno la possibilità di svolgere il Congresso della LIA, possibilmente questa primavera, in una zona molto simbolica della guerra alla droga.