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Agora' Agora - 26 febbraio 1991
SI SONO ISCRITTI AL PARTITO RADICALE DEL 1991

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Adelaide Aglietta

Presidente del Gruppo parlamentare Verde al Parlamento europeo, Roma, Italia

UNA NECESSITA'

La mia iscrizione al PR per il 1991 è la riconferma che un soggetto politico, non ideologico, libertario, transnazionale e transpartitico è UNA NECESSITA' per far vivere e organizzare la volontà di tante donne e uomini di far fronte alle sfide drammatiche del nostro tempo; riconferma che è oggi arricchita da una speranza in più di riuscire finalmente a vincere la scommessa dell'ultima mozione votata a Bologna riconquistando una dimensione nuova e completa della politica radicale.

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Eduardo Gyorgy Rozsa

Giornalista, già presidente della gioventù universitaria di Budapest, già membro del Partito socialista operaio ungherese

UNA POSSIBILITA', UN PONTE

Per me il Partito radicale transnazionale è una possibilità, un ponte non soltanto per l'Europa - ciò che sarebbe per me una riduzione geografica dei nostri sogni - se non per un nuovo mondo più ampio, profondo, totalmente libero dalle discriminazioni, dove le differenze - di colore, linguistiche, sessuali - non saranno più linee di divisione ma elementi di arricchimento. E' per questo che mi iscrivo di nuovo nel 1991 al Partito radicale e per questo lo farò anche nel 2000.

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Emil Scuka

Presidente della ROI (Romska Obcanska Iniciativa-Iniziativa civica Rom).

I DIRITTI DEGLI ULTIMI

Mi sono iscritto al Partito radicale transnazionale perchè questo nostro partito, in quanto partito transnazionale, lotta per le stesse cose per le quali noi della ROI lottiamo, che sono, secondo me, i diritti degli ultimi.

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Guido Gentile

Esperantista, Treviso, Italia

ISCRIZIONI: LETTERA A UN AMICO ESPERANTISTA INCERTO

(...) Io non ho sentito la telefonata di Marco ma non ha importanza, ormai so bene come ragiona. Marco è un passionale, pur restando, secondo me, sempre estremamente razionale. Semplicemente è sempre totale in tutto ciò che fa e che dice, come a me piacerebbe fossero tutte le persone e come spesso vorrei essere io che non mi comporto come lui spesso per paura o rassegnazione. Se hai avuto altre occasioni di ascoltarlo negli "offensivi attacchi" (cosi' vengono definiti da chi non capisce quanto amore c'è nei suoi "offensivi attacchi"), puoi capire che spesso si "arrabbia" proprio con chi gli sta più vicino, e bada bene, non tanto perché gli altri si adeguino ai suoi progetti ma perché non mettono in atto i loro, appunto, per paura, sfiducia o rassegnazione, o per disinformazione. Personalmente mi piace sempre trovare sulla mia strada un "maestro zen" col suo bastone. Non sono masochista: semplicemente mi interessa MOLTO avere a che fare con provocatori, che siano però intelligenti e che provochino intelligenz

a. Questo dal punto di vista prettamente "umano". Dal punto di vista politico-organizzativo dovrei spiegarti cos'è il Partito Radicale o perlomeno cosa cerchiamo che sia il Partito Radicale e cosa cerchiamo di essere noi che ci iscriviamo. Il Partito Radicale non è un partito-confraternita, dove tutti la pensano alla stessa maniera e tutti sono d'accordo, no, il PR è una specie di autobus: si paga il biglietto per usare un mezzo. E' un utensile. Se ha dei principi, questi sono molto semplici: 1) tutto quanto viene fatto con METODO nonviolento, che non vuol dire con stile anaggressivo, debole, come non era anaggressivo e debole Gandhi; 2) tutto deve svolgersi rispettando le regole che ci si dà democraticamente. C'è una grande differenza tra aggressività e violenza. Gli psicologi sanno bene che la violenza ha la sua origine dall'impedimento dell'aggressività naturale... Noi siamo aggressivi perché non ci sia violenza. L'iscrizione al PR non è tanto un'iscrizione ad un'ideologia ma ad una struttura. Iscriversi

al PR significa diventare degli azionisti.

Come azionisti, a fine gennaio, se raggiungeremo i 1000 iscritti CIOE' IL DENARO NECESSARIO PER TENERE UN CONGRESSO potremo andarci come esperantisti e votare per utilizzare questa struttura anche a favore dell'Esperanto, se invece non ci iscriveremo non avremo né congresso, né proposte, né votazione sulle proposte esperantiste, né la maggioranza esperantista che vota a favore di queste proposte. Scusa, ma anch'io penserei, ma che cavolo facciamo? Se agli esperantisti interessa solo la buona coscienza di essere esperantisti, non mi interessano. Sarebbe come avere un'automobile senza ruote e pretendere di fare il giro del mondo in automobile... Non mi interessa far parte di un'altra confraternita, anche se farne parte è molto piacevole. Allo stesso modo la meditazione zen non mi serve per fuggire dal mondo, per far parte di una comunità accogliente di persone vestite di arancione in un gruppo che ricrea un "dentro" e un "fuori". La meditazione mi serve per distinguere, nei miei pensieri, l'essenziale da ciò c

he non lo è. Mi serve a capire che si può stare con gli altri solo quando si è fatta l'esperienza di una solitudine scelta, come i veri monaci di clausura sanno bene. Pagare quelle 208.000 lire (250 dollari) non significa dare dei soldi a Pannella ma diventare azionisti di una finanziaria che ce li ritornerà, come ha fatto in questi anni, sotto forma di servizi che possiamo utilizzare. Certo è puro "utilitarismo": certe volte l'utilitarismo non è così negativo, perché garantisce la nostra libertà più di tanti "grandi" ma molto opprimenti valori. Non ti auguro solo Buon Anno ma soprattutto un anno di successo per tutti noi. Fraterni saluti.

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Irene Bignardi

giornalista, critico cinematografico del quotidiano La Repubblica, Roma, Italia

MEMORIA, CORAGGIO, FANTASIA

I radicali sono la memoria, il coraggio, la fantasia per difendere le libertà fondamentali che ci stanno a cuore.

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Ondrej Gina

Membro della ROI (Iniziativa civica Rom), deputato al Parlamento nazionale della Repubblica ceca

CIO' CHE CI E' COMUNE

"Sono diventato membro del Partito radicale perché considero utile il collegamento tra ROI e PRT. Anche perché possiamo scambiare opinioni, sviluppare idee e collaborazioni in ciò che consideriamo comune nelle nostre iniziative".

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Willer Bordon

Deputato comunista, Italia

UN INVESTIMENTO NELLA SPERANZA

Per il '91 mi sono fatto un importante regalo. Non di quelli effimeri, ma di quelli fruttiferi: la nuova tessera di iscrizione al Partito Radicale. E' un investimento nella speranza di un'Europa migliore e più giusta, di un mondo di pace e di equilibri ambientali ed economici.

Mi aspetto che altri sappiano investire in questa cassaforte, in questa Borsa che è la costruzione di un nuovo soggetto politico, transnazionale e transpartitico, senza il quale la certezza di una riforma della politica e delle istituzioni in un'Europa federale rischia di essere una vana chimera.

Sento oggi di dovervi e di dovere questa iscrizione, se possibile, più di ieri quando con un atto non facile sancii la rottura di una tradizione che nel Partito Comunista voleva le appartenenze tutte ristrette e chiesastiche.

Appartenenza invece che io intendo, iscritto al Partito comunista italiano (PCI) che appoggia la svolta di Occhetto, democratico di sinistra, libertario e liberal-socialista, federalista europeo e antiproibizionista, necessaria non come sottrazione da chi con me vuole lottare ma come moltiplicazione delle risorse e delle speranze. Per quella grande rivoluzione nonviolenta dei diritti civili e di liberazione sociale, che oggi appare, meno impossibile di ieri.

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Ilaria Occhini

Attrice, Roma, Italia

CON LO STESSO ENTUSIASMO

Anche quest'anno mi iscrivo al PR con lo stesso entusiasmo.

Perché nel disordine e nella corruzione della politica ufficiale e delle coscienze è l'unico che ancora e sempre più s'occupa di tutte quelle cause che hanno a proprio fine la dignità della persona, e non la lascia mai sola.

Spero che questo secondi, per quanto è possibile, in altri la stessa decisione di compiere quest'atto di speranza e d'amore.

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Nikolaj Khramov

Giornalista, militante pacifista indipendente, Mosca, URSS

PER LA NUOVA EUROPA, NON PER LA VECCHIA RUSSIA

Ho raggiunto il Partito radicale del 1991 perché è l'unico partito transnazionale nel mondo che opera attraverso le frontiere. Perché questo partito è l'unico partito in Unione Sovietica che guarda in avanti, al futuro, e non al passato, l'unico partito che sta lavorando per una nuova Europa, non per la vecchia Russia.

Ho raggiunto questo partito anche in quanto partito dai principi libertari, principi completamente nuovi nelle cultura politica in Russia. L'unico partito che può organizzare la battaglia per l'abolizione della pena di morte, per il servizio alternativo a quello militare, un partito che mette al primo posto i diritti degli individui e non quelli delle nazioni, confessioni o classe, come fanno la maggiore parte dei partiti in Unione Sovietica.

 
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