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Agora' Agora - 26 febbraio 1991
GOLFO: PROGETTO DI RISOLUZIONE PRESENTATA ALLA CAMERA DEI DEPUTATI ITALIANA

La Camera dei deputati,

- costatando con profondo allarme, dolore e sdegno che è ormai divenuto incombente il verificarsi delle condizioni fissate dall'ONU per il passaggio all'uso della forza militare contro il persistere della criminale occupazione e del feroce saccheggio del Kuwait da parte dell'Irak;

- constatando che il regime irakeno continua a rendersi responsabile di atrocità di ogni tipo, dell'assassinio e della tortura di migliaia di persone; della preparazione di una campagna terroristica nel mondo che è facile immaginare di portata e gravità senza precedenti, poiché le principali organizzazioni del terrorismo sono ospitate, organizzate, incitate e potenziate a Bagdad, e l'annuncio della loro opera è usata come strumento di ricatto; di una campagna di odio, di minaccia, di disinformazione dell'opinione pubblica internazionale, di quella araba e in particolare di quella irakena;

- affermando solennemente che le prime vittime della natura e dell'opera criminale del regime irakeno devono ritenersi le popolazioni di quel paese, oggetto sistematico da due decenni di violenza, disinformazione, guerra, oppressione, e che le democrazie hanno gravissime responsabilità nel non aver tratto mai conseguenza alcuna da queste violazioni dei diritti umani fondamentali, contribuendo anzi a rafforzarne le premesse; come pesantissime responsabilità si sono assunte incoraggiando sostanzialmente, anche con ingenti, sistematiche forniture di armamenti, l'aggressione irakena all'Iran;

- constatando che le deliberazioni dell'ONU e le decisioni assunte dai governi, in primo luogo da quello statunitense, in esecuzione o in accordo e sostegno ad esse, hanno sinora assicurato il contenimento e il blocco della criminale strategia di violenza del regime iracheno, e pertanto esprimendo profonda riconoscenza alle centinaia di migliaia di soldati che sono sul punto di dover rischiare la propria e l'altrui vita in difesa del diritto e di un minimo almeno di ordine internazionale su di esso fondato;

- esprimendo la sua solidarietà anche al popolo del Kuwait, che ha il pieno diritto di attendersi sia la liberazione dalle truppe che l'occupano e l'opprimono nel modo piu' barbaro, sia la conquista di diritti democratici ad esso sin qui negati;

- denunciando come ignobile, irresponsabile, demagogica e manifestamente falsa la equiparazione fra regime irakeno e regime israeliano, senza per questo voler attribuire alla politica attualmente applicata dal Governo di Shamir, sia nei territori occupati, sia nella stessa Israele, solidarietà, patenti o giustificazioni di sorta;

IMPEGNA IL GOVERNO

- ad operare affinché tutte le autorità nazionali, comunitarie e del sistema delle Nazioni Unite concepiscano con estrema urgenza e decisione ogni iniziativa adeguata volta a conquistare ed assicurare in tutti i paesi del Medio Oriente i diritti umani, civili, politici di tutti e di ciascuno, non essendo ammissibile che in questa regione i cittadini del mondo arabo continuino, quasi senza eccezioni, ad essere oppressi da regimi autoritari e dittatoriali, anche se di segni apparentemente opposti e con diversità che, pur innegabili, non sono tali da togliere loro tale carattere ;

- a rivolgere a tutte le classi dirigenti e ai governi interessati un pressante invito affinché accettino questa grande priorità politica e, in questo spirito, la proposta di una Conferenza per l'affermazione dei diritti umani, la cooperazione e la sicurezza nel Medio Oriente e nel Mediterraneo;

AUSPICA

che tutte le grandi Istituzioni religiose, le organizzazioni umanitarie, le organizzazioni politiche internazionali e nazionali democratiche e pacifiche si impegnino anch'esse in tale senso e direzione.

Quanto sopra constatato, affermato, denunciato e stabilito,

IMPEGNA IL GOVERNO

A RIVOLGERE UN APPELLO SOLENNE E URGENTE A TUTTI I GOVERNI DEMOCRATICI DEL MONDO, ALL'ASSEMBLEA, AL CONSIGLIO DI SICUREZZA, AL SEGRETARIO GENERALE DELL'ONU, PERCHE':

I) VENGA IMMEDIATAMENTE APPRONTATA E REALIZZATA UNA GRANDE OFFENSIVA DI INFORMAZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA IRAKENA, ARABA E INTERNAZIONALE, CON TUTTI I MEZZI CHE LA MODERNA TECNOLOGIA E LA POTENZA DELLE FORZE IN CAMPO A DIFESA DEL DIRITTO E DELLA PACE, DELLE DETERMINAZIONI DELL'ONU E DELL'INDIPENDENZA DEL KUWAIT CONSENTONO, CON L'USO DELLE POTENTI ARMI NONVIOLENTE DI DIFFUSIONE DELLA VERITA', DI DENUNCIA DEI CRIMINI PASSATI, PRESENTI O IN PREPARAZIONE - GUERRE, STRAGI E OPPRESSIONE NELLO STESSO IRAK - DI DENUNCIA INSOMMA DELLA VERA NATURA DEL REGIME DI BAGDAD E DEL SUO CAPO; UNA GRANDE OFFENSIVA DI INFORMAZIONE CHE DIA LA PAROLA ANCHE ALLE VITTIME E ALLE FORZE DEL DISSENSO IRAKENO E PIU' AMPIAMENTE ARABO CONTRO IL DITTATORE, MOSTRANDO E PRATICANDO SOLIDARIETA' PER IL POPOLO IRAKENO, DANDO IL VALORE DI LIBERAZIONE ANCHE PER ESSO DELLA SCONFITTA POLITICA, CONCLUSIVA DI SADDAM HUSSEIN, OVE QUESTI NON ACCETTI LE INGIUNZIONI DELL'ONU; UN'OFFENSIVA DA ATTUARE CON LA MASSIMA ENERGIA PER IL TEMPO PIU' OPPORTUNO E A

DEGUATO, PRIMA DI PASSARE ALL'EVENTUALE USO DELLE ARMI MILITARI;

2) NELL'AMBITO,E AL FINE DI RAFFORZARE UNA TALE CAMPAGNA DI ATTACCO NONVIOLENTO, VOLTO A DESTABILIZZARE LA VIOLENZA DITTATORIALE E CRIMINALE DEL REGIME IRAKENO, VENGANO DEFINITE E ATTUATE INIZIATIVE UNILATERALI (AD ESEMPIO: LA SOSPENSIONE DELL'ANNUNCIATO, ULTERIORE INVIO DI ARMI E MEZZI MILITARI NELLA ZONA O IL PREANNUNCIO DEL RITIRO DEL 20% DELLE FORZE GIA' SCHIERATE, MISURE CONCEPITE SIA COME ATTI EMBLEMATICI DI DISARMO MILITARE, SIA COME SCELTE, IN SE' SIGNIFICATIVE, PER LIBERARE LE RISORSE NECESSARIE A FINANZIARE LA CAMPAGNA NONVIOLENTA);

3) VENGA PROPOSTA IN QUESTO CONTESTO UNA MASSICCIA OFFERTA DI MEDICINALI, DI ALIMENTAZIONE PER I BAMBINI, DI ASSISTENZA, DI MARGINALE, CONSISTENTE, MIRATA INTERRUZIONE DEL BLOCCO IN SETTORI NON STRATEGICI PER IL GOVERNO IRAKENO, CON GARANZIA INTERNAZIONALE O NEUTRA DI CONTROLLO DELLA DISTRIBUZIONE E DELL'USO PER LE POPOLAZIONI DI QUESTI AIUTI;

4) VENGA DATA CERTEZZA ALLE OPINIONI PUBBLICHE ISLAMICHE CHE I CONTINGENTI INTERNAZIONALI VERRANNO RITIRATI DAI LUOGHI SANTI DELL'ISLAM NON APPENA LE FORZE IRAKENE AVRANNO DEFINITIVAMENTE ABBANDONATO IL KUWAIT, CHIARENDO COSI' CHE LA RESPONSABILITA' DEL RITIRO, O MENO, DI TALI FORZE DAI LUOGHI SANTI STESSI E' DI SADDAM HUSSEIN;

5) VENGA IMMEDIATAMENTE COSTITUITO UN SISTEMA DI SICUREZZA E DI ALLERTA, EVENTUALMENTE COORDINATO DALL'ONU, DA PARTE DI TUTTI I PAESI LE CUI FORZE SONO PRESENTI SUL FRONTE MEDIO-ORIENTALE PER PREVENIRE, CONTROLLARE, EVENTUALMENTE ISOLARE E NEUTRALIZZARE OGNI TENTATIVO IRAKENO E DI QUALSIASI ALTRA FONTE DI SCATENARE IL CONFLITTO ARMATO, TERRORISTICO O MILITARE IN QUALSIASI PARTE DEL MONDO, IN RISPOSTA ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTO PIANO, OVE FOSSE ADOTTATO.

I primi firmatari

Sergio STANZANI, Peppino CALDERISI, Roberto CICCIOMESSERE, Emma BONINO, Giovanni NEGRI, Bruno ZEVI, Sandro TESSARI, Mauro MELLINI, Gaetano AZZOLINA

 
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